La citazione, opportunamente modificata, è da Xavier De Maistre, e fatto ogni possibile debito paragone, credo che calzi.
Ho accumulato fumetti e cose correlate per trentacinque anni, e per tutto questo tempo ho mantenuto giornali, albi e volumi stipati in una sola stanza, chiusa a chiave e interdetta a chiunque. Quando nemmeno io sono stato più in grado di entrarci, ho deciso di ridurmi, come tanti, al solito garage, archiviandoci la metà di quanto avevo ammassato. Non è proprio il solito garage, ma, insomma, rende l'idea.
Questa cosa ha avuto, nella mia vita, un impatto epocale: si sono liberati alla vista i miei libri, coperti a volte da decenni di strati sovrapposti. E' stato un po' come averli acquistati di nuovo: molte sono state delle autentiche scoperte.
Faccio questo blog a mio uso e consumo, ma forse a qualcuno potrà interessare una breve discussione su alcuni "pezzi" particolari.
Fotograferò uno scaffale per volta, e so già che sarò lentissimo. Ma è un esercizio al limite dell'autoerotismo, degno di miglior causa e del tutto irrilevante. Quindi ci vorrà il tempo necessario. Un tempo senz’altro lungo.
Scaffale 1a
Prima parte del primo scaffale. Nulla di particolare da segnalare. I Dylan Dog, ricevuti in omaggio dalla casa editrice all'epoca della loro uscita, sono i primissimi, più qualche altro numero successivo. Non ho mai amato i bonelliani, e pur leggendone parecchi, non li conservo. Questi sì, perché pare abbiano un discreto valore. E poi sono importanti dal punto di vista affettivo. Sotto gli albi (e dietro) ci sono alcuni "Wow", una fanzine di fumetti degli anni Settanta (e di parte degli Ottanta). Dovrei averla completa, devo controllare bene.
La serie "Pittori di carta" di Santo Alligo è un tesoro pieno di gemme. Ne ho parlato su AfNews, molto brevemente.Ho accumulato fumetti e cose correlate per trentacinque anni, e per tutto questo tempo ho mantenuto giornali, albi e volumi stipati in una sola stanza, chiusa a chiave e interdetta a chiunque. Quando nemmeno io sono stato più in grado di entrarci, ho deciso di ridurmi, come tanti, al solito garage, archiviandoci la metà di quanto avevo ammassato. Non è proprio il solito garage, ma, insomma, rende l'idea.
Questa cosa ha avuto, nella mia vita, un impatto epocale: si sono liberati alla vista i miei libri, coperti a volte da decenni di strati sovrapposti. E' stato un po' come averli acquistati di nuovo: molte sono state delle autentiche scoperte.
Faccio questo blog a mio uso e consumo, ma forse a qualcuno potrà interessare una breve discussione su alcuni "pezzi" particolari.
Fotograferò uno scaffale per volta, e so già che sarò lentissimo. Ma è un esercizio al limite dell'autoerotismo, degno di miglior causa e del tutto irrilevante. Quindi ci vorrà il tempo necessario. Un tempo senz’altro lungo.
Scaffale 1a
Prima parte del primo scaffale. Nulla di particolare da segnalare. I Dylan Dog, ricevuti in omaggio dalla casa editrice all'epoca della loro uscita, sono i primissimi, più qualche altro numero successivo. Non ho mai amato i bonelliani, e pur leggendone parecchi, non li conservo. Questi sì, perché pare abbiano un discreto valore. E poi sono importanti dal punto di vista affettivo. Sotto gli albi (e dietro) ci sono alcuni "Wow", una fanzine di fumetti degli anni Settanta (e di parte degli Ottanta). Dovrei averla completa, devo controllare bene.
Poi c'è la collana "L'olimpo dei fumetti" di Sugar. Sono stati fra i primissimi volumi a fumetti che ho comprato, dal 1971 - mi pare - in poi. Alcuni sono ancora oggi preziosi, nonostante un universo di ristampe che è venuto dopo. Dove altrimenti, per esempio, si può leggere il Drago di Burne Hogarth?
Benvenuto nel mondo di blogger! Ciò schiuderà nuovi orizzonti!
RispondiEliminaMagari poi poensi d falro bilingue, quando tratti temi che possono interessare ai nostri amici esteri?
Magari poi io divento meno dislessico? mah... ;-)
RispondiEliminaEh, magari farlo bilingue... Ho qualche difficoltà con l'inglese, purtroppo. Me la cavo bene nella lettura, e riesco anche a balbettare qualcosa. Ma scrivere, via... Scripta manent, non è proprio il caso.
RispondiElimina