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mercoledì 25 settembre 2013
La modernità nel Fumetto
Un tema interessante, quello della "modernità" nel Fumetto, intesa a livello grafico, narrativo (per immagini), di montaggio. Ovvero di linguaggio fumettistico. Le immagini sono tratte dalle daily strips di Rip Kirby di Alex Raymond (la sua ultimissima opera, fra l'altro) dal 6 all'11 giugno 1955, con una vignetta dalla striscia dell'11 maggio 1956. Edizione Library of American Comics, IDW, 2012.
giovedì 5 settembre 2013
L’era dei megalibri – Torna il Tarzan di Harold Foster - 2
Vertumno ha commentato il post precedente con alcune importanti considerazioni, che mi sembra opportuno riportare in un'appendice alla mia recensione del volume appena uscito per i tipi della Dark Horse, Edgar Rice Burroughs' Tarzan: The Sunday Comics 1931-1933:
(...) al primo esame le domenicali hanno suscitato una leggera, inesplicabile delusione. Dopo un attimo di riflessione, ho capito che tale impressione scaturiva forse da un errore di "ingenuità" che la DH ha commesso a quanto pare anche nella ristampa del Conan della Marvel: il rapporto fra carta e colore. Queste magnifiche pagine e i loro colori retinati erano stati pensati per la carta di bassa qualità dei quotidiani, assorbente e non bianchissima. Ansiosi di offrire la massima qualità agli appassionati, gli editor della DH hanno deciso di utilizzare per questa edizione una patinata bianchissima, che poco ha a che vedere con il supporto originale di queste Sunday pages. Il risultato è un contrasto eccessivo (a mio parere) fra il bianco degli sfondi e i colori. E perfino un leggero "raffreddamento" di questi ultimi, per effetto del bianco abbagliante sui retini. Una percezione che è moltiplicata dal confronto con il color crema della vergatina non patinata utilizzata per l'introduzione e per le pagine di introduzione dei capitoli. (...)
Vertumno ha perfettamente ragione, a mio parere. La "pecca" più grossa del volume DH (che, confermo, resta un "must have") è senz'altro costituito dalla carta. Personalmente non avrei scelto quella usata per l'introduzione e i frontespizi dei vari "capitoli", perché colorata e troppo lavorata, ma certo sarebbe stata assai preferibile una carta opaca e non lucida. Intendiamoci, non sono affatto un fan della carta "anticata" e del restauro che lascia intatto l'ingiallimento delle vecchie pagine dei giornali: anzi, credo che un restauro digitale in grado di approssimare l'aspetto delle "patinate" (le proofs) distribuite dai syndicates, sia opportuno. Ma ci deve essere un ragionevole equilibrio: l'ideale, a mio avviso, è quanto è stato fatto dalla IDW per Flash Gordon o dalla Fantagraphics per Capt. Easy.
Mi sono ricordato di possedere una clipping di Tarzan del
1934. Purtroppo non è del periodo ripubblicato dalla DH nel volume di cui
stiamo discutendo, mi auguro di poter fare un confronto col prossimo. Però
credo che una (brutta) fotografia, visto che lo scanner non mi assiste, appena
ritoccata per togliere la cupa dominante marrone, renda l’idea di come appare
l' “originale” di una Sunday degli anni Trenta (NON di una proof, o patinata):
Qualche singola vignetta, un po’ più risoluta:
Ma probabilmente, il senso di leggero disagio provato a prima vista da Vertumno sfogliando il volume DH, è causato anche da un altro problema: come ho detto nel precedente post, il restauro delle scansioni di Foster, per questa edizione, è stato piuttosto spinto, anche se non certo ai rovinosi livelli di certe edizioni recenti di altre serie classiche americane, come quella segnalata qui. Cercare a ogni costo di togliere i segni del tempo dalle clippings, specie quando si usano pagine non in perfette condizioni, causa la perdita di alcuni dei tratti più sottili del disegno, con un risultato che dà alla pagina un senso non ben definibile di artificiosità. Ancora più lodi, quindi, si meritano i maghi della Library of American Comics (IDW), Bruce Canwell e soci. Vi invito a seguire il loro blog e anche questo forum. Alla prossima.
domenica 16 giugno 2013
Tarzan:The Complete Russ Manning newspaper strips, seconda parte
Il primo, pregevolissimo volume dell'edizione IDW del Tarzan di Russ Manning (fate un giro sul blog di Bruce Canwell) comprende anche le strisce giornaliere, che non sono in continuazione con le domenicali, ma raccontano episodi a se stanti:
Il volume pubblica le prime 851 dailies (11 dicembre 1967 - 18 ottobre 1969), che comprendono due lunghissimi episodi. Le strisce sono ottimamente stampate su carta opaca.
Le sundays, invece, sono "solo" 69 (14 gennaio 1968 - 11 maggio 1969), suddivise in tre episodi.
Fortunato ha puntualizzato, in un commento al mio precedente post, che i colori delle domenicali pubblicate sul volume IDW sono quelli originali. L'antica edizione DC, di cui ho mostrato alcuni esempi, aveva invece le cromie rifatte. Verissimo, mi sarebbe bastata una rapida ricerca su Google Immagini per appurarlo... Ecco, comunque, gli scan che avevo già fatto, per mostrare le differenze: appurata la verità, possono ugualmente servire come documentazione. I colori delle sundays originali sono migliori, ma in alcuni casi le suggestioni di quelli DC non sono male. Complice, naturalmente, la nostalgia per il tempo perduto.
Il volume pubblica le prime 851 dailies (11 dicembre 1967 - 18 ottobre 1969), che comprendono due lunghissimi episodi. Le strisce sono ottimamente stampate su carta opaca.
Le sundays, invece, sono "solo" 69 (14 gennaio 1968 - 11 maggio 1969), suddivise in tre episodi.
Fortunato ha puntualizzato, in un commento al mio precedente post, che i colori delle domenicali pubblicate sul volume IDW sono quelli originali. L'antica edizione DC, di cui ho mostrato alcuni esempi, aveva invece le cromie rifatte. Verissimo, mi sarebbe bastata una rapida ricerca su Google Immagini per appurarlo... Ecco, comunque, gli scan che avevo già fatto, per mostrare le differenze: appurata la verità, possono ugualmente servire come documentazione. I colori delle sundays originali sono migliori, ma in alcuni casi le suggestioni di quelli DC non sono male. Complice, naturalmente, la nostalgia per il tempo perduto.
Edizione IDW:
Edizione DC Comics:
Edizione IDW:
Edizione Cenisio:
giovedì 13 giugno 2013
Tarzan di Russ Manning edizione IDW
Imperdibile:
Non aggiorno più questo blog da molto tempo, e purtroppo l'idea di esaminare analiticamente la collezione di fumetti classici a cui ho accesso, raccontando così anche un pezzo di storia dell'editoria specializzata in Italia, si è arenata... Ma il tempo tiranno non può impedirmi di fare almeno alcune recensioni a cui tengo in modo particolare. Eccone una, basata soprattutto sulle immagini.
E' uscito il primo volume del Tarzan del grandissimo Russ Manning, per i tipi della benemeritissima casa editrice americana IDW. Diciamo subito la cosa che a noi (europei, per lo meno, vero Fortunato?) sta più a cuore: la digitalizzazione delle dailies e delle sundays è corretta!
Credo sia sufficiente confrontare la stuzzicante vignetta qui sotto con la stessa pubblicata ai tempi dei tempi dalla Censio, nella memorabile collana Tarzan Extra, curata da Gianni Bono: conservo ancora i fascicoli acquistati da me in edicola quarant'anni fa! Sigh...
Cosa avevano fatto, in DC, nel 1973? Censura sessuale? Mah... Propendo per semplice cialtroneria. Ma i colori? C'è qualcosa che non torna. Escludo che per l'edizione 100 pages super spectacular qualcuno si sia disturbato a ricolorare le sundays: si tratta certamente degli impianti cromatici originali. Ed è evidente che anche l'attuale, pregevolissima edizione IDW è corretta. Ma, indubbiamente, i colori sono differenti! Ohibò.
A domani per il seguito della recensione.
Non aggiorno più questo blog da molto tempo, e purtroppo l'idea di esaminare analiticamente la collezione di fumetti classici a cui ho accesso, raccontando così anche un pezzo di storia dell'editoria specializzata in Italia, si è arenata... Ma il tempo tiranno non può impedirmi di fare almeno alcune recensioni a cui tengo in modo particolare. Eccone una, basata soprattutto sulle immagini.
E' uscito il primo volume del Tarzan del grandissimo Russ Manning, per i tipi della benemeritissima casa editrice americana IDW. Diciamo subito la cosa che a noi (europei, per lo meno, vero Fortunato?) sta più a cuore: la digitalizzazione delle dailies e delle sundays è corretta!
Credo sia sufficiente confrontare la stuzzicante vignetta qui sotto con la stessa pubblicata ai tempi dei tempi dalla Censio, nella memorabile collana Tarzan Extra, curata da Gianni Bono: conservo ancora i fascicoli acquistati da me in edicola quarant'anni fa! Sigh...
Edizione IDW:
Edizione Cenisio:
Giusto quarant'anni fa, peraltro, riuscii fortunosamente ad acquistare anche una pregevole edizione di queste stesse tavole domenicali, prodotta dalla DC comics. Pregevole perché mi consentiva di apprezzare le strepitose tavole di Manning nei colori originali, nonostante l'approssimativa stampa e la carta pessima. Ecco le copertine di quelle due antiche edizioni, italiana e americana:
Sono andato a sfogliare l'antico e fascinoso fascicolo DC (grande copertina di Joe Kubert, eh?) e sono rimasto colpito da due cose: l'assurdità dei tagli fatti per adattare le sundays al formato verticale e qualcosa di incomprensibile che riguarda i colori. Ecco la tavola intera da cui ho ripreso il particolare, nelle tre edizioni:
Edizione Cenisio:
Edizione IDW:
Edizione DC:
Cosa avevano fatto, in DC, nel 1973? Censura sessuale? Mah... Propendo per semplice cialtroneria. Ma i colori? C'è qualcosa che non torna. Escludo che per l'edizione 100 pages super spectacular qualcuno si sia disturbato a ricolorare le sundays: si tratta certamente degli impianti cromatici originali. Ed è evidente che anche l'attuale, pregevolissima edizione IDW è corretta. Ma, indubbiamente, i colori sono differenti! Ohibò.
A domani per il seguito della recensione.
(1. Continua)
mercoledì 29 agosto 2012
I due Flash Gordon - terza parte
Richiamo, da questo stesso blog, la prima pagina de "L'avventuroso" con la tavola che abbiamo visto nello scorso post. Tanto per ricordare che le edizioni italiane d'Anteguerra sono bellissime e soprattutto affascinanti, ma certo assai spesso infedeli agli originali:
Ma dicevamo delle ben due edizioni contemporanee del Flash Gordon (e non solo) di Alex Raymond e Don Moore: alla faccia di chi reputa questi fumetti opere sorpassate... Chi ha letto "Eccetto Topolino" sa bene che guerra scatenarono Gordon e compagni, in Italia, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale: ebbene, oltre settantacinque anni dopo, le opere di Raymond & co quasi inflazionano il mercato delle ristampe, mentre i censori dell'epoca, fascisti e non, sono morti e stramorti, praticamente dimenticati. Piccole cose che fanno piacere. ;-)
Avevo anticipato un mio giudizio (del tutto personale) scaturito dal confronto fra l'edizione IDW e quella Titan Books. Se è vero che la prima ricrea, in modo quasi miracoloso, sfumature e tonalità dei colori originali delle proofs, bisogna anche dire che, soprattutto nel primo volume, l'intervento nel dominio digitale ha leggermente bruciato il tratto (ma proprio poco, eh! Roba da maniaci) e ha creato un effetto di maggior contrasto. Al contrario, l'edizione Titan ha lasciato un sentore di "fotografia di ritagli da giornali" ma nel contempo ha salvato un pelo di più la finezza del disegno.
Opinione personale, dicevo. Giudicate voi:
EDIZIONE IDW:
EDIZIONE TITAN:
Infine, un ultimo confronto fra la tavola domenicale di Jungle Jim del 12 agosto 1934 e la ristampa IDW:
PATINATA ORIGINALE:
EDIZIONE IDW:
E con questo, direi che abbiamo concluso.
Ma dicevamo delle ben due edizioni contemporanee del Flash Gordon (e non solo) di Alex Raymond e Don Moore: alla faccia di chi reputa questi fumetti opere sorpassate... Chi ha letto "Eccetto Topolino" sa bene che guerra scatenarono Gordon e compagni, in Italia, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale: ebbene, oltre settantacinque anni dopo, le opere di Raymond & co quasi inflazionano il mercato delle ristampe, mentre i censori dell'epoca, fascisti e non, sono morti e stramorti, praticamente dimenticati. Piccole cose che fanno piacere. ;-)
Avevo anticipato un mio giudizio (del tutto personale) scaturito dal confronto fra l'edizione IDW e quella Titan Books. Se è vero che la prima ricrea, in modo quasi miracoloso, sfumature e tonalità dei colori originali delle proofs, bisogna anche dire che, soprattutto nel primo volume, l'intervento nel dominio digitale ha leggermente bruciato il tratto (ma proprio poco, eh! Roba da maniaci) e ha creato un effetto di maggior contrasto. Al contrario, l'edizione Titan ha lasciato un sentore di "fotografia di ritagli da giornali" ma nel contempo ha salvato un pelo di più la finezza del disegno.
Opinione personale, dicevo. Giudicate voi:
EDIZIONE IDW:
EDIZIONE TITAN:
Infine, un ultimo confronto fra la tavola domenicale di Jungle Jim del 12 agosto 1934 e la ristampa IDW:
PATINATA ORIGINALE:
EDIZIONE IDW:
E con questo, direi che abbiamo concluso.
martedì 28 agosto 2012
I due Flash Gordon - seconda parte
Dunque, dicevamo: la pregevolissima edizione IDW del Flash Gordon di Alex Raymond e Don Moore NON è tratta dalle patinate originali, almeno in massima parte. Lo prova questa vignetta, enucleata dalla tavola del 26 luglio 1936, dove evidentemente traspare, nel retino del colore di fondo, la pagina stampata sull'altro lato:
Questa è la tavola intera:
Ma allora, fino a che punto, con un intelligente restauro digitale, i grafici della IDW sono riusciti ad avvicinarsi alla cromia della patinata originale?
Fortuna vuole che possa mostrarvi, per quanto dopo un macchinoso patchwork dovuto al formato ridotto del mio scanner, una proof originale del KFS di Flash Gordon, quella dell'8 aprile 1935 (notate l'indicazione del numero de "L'Avventuroso" in cui fu stampata):
Ho evitato di modificare l'immagine, lasciando pari pari quello che è uscito dal mio scanner, aberrazioni cromatiche comprese. Così è possibile un confronto "alla pari" con la corrispondente tavola pubblicata sul primo volume dell'edizione IDW:
Credo che il confronto sia eloquente: i grafici dell'IDW, partendo dai ritagli dei supplementi domenicali americani d'epoca, che come sappiamo erano stampati malamente su pessima carta (newsprint, appunto), hanno fatto un magnifico lavoro. Il confronto va a netto favore della patinata originale, e ci mancherebbe altro, ma ha davvero del miracoloso:
PATINATA ORIGINALE:
EDIZIONE IDW:
PATINATA ORIGINALE:
EDIZIONE IDW:
(Continua)
Questa è la tavola intera:
Ma allora, fino a che punto, con un intelligente restauro digitale, i grafici della IDW sono riusciti ad avvicinarsi alla cromia della patinata originale?
Fortuna vuole che possa mostrarvi, per quanto dopo un macchinoso patchwork dovuto al formato ridotto del mio scanner, una proof originale del KFS di Flash Gordon, quella dell'8 aprile 1935 (notate l'indicazione del numero de "L'Avventuroso" in cui fu stampata):
Ho evitato di modificare l'immagine, lasciando pari pari quello che è uscito dal mio scanner, aberrazioni cromatiche comprese. Così è possibile un confronto "alla pari" con la corrispondente tavola pubblicata sul primo volume dell'edizione IDW:
Credo che il confronto sia eloquente: i grafici dell'IDW, partendo dai ritagli dei supplementi domenicali americani d'epoca, che come sappiamo erano stampati malamente su pessima carta (newsprint, appunto), hanno fatto un magnifico lavoro. Il confronto va a netto favore della patinata originale, e ci mancherebbe altro, ma ha davvero del miracoloso:
PATINATA ORIGINALE:
EDIZIONE IDW:
PATINATA ORIGINALE:
EDIZIONE IDW:
(Continua)
lunedì 27 agosto 2012
I due Flash Gordon (più Jungle Jim) - prima parte
Sempre a proposito di scansioni delle strisce americane dai giornali e del loro opportuno o inopportuno restauro, avevo accennato due post fa alle ben due edizioni dell'immortale Flash Gordon di Alex Raymond e Don Moore, attualmente in uscita:
Quella riprodotta sopra è la copertina del secondo volume dell'integrale di Flash Gordon, edita dalla IDW e reperibile sui vari Amazon. La riproposta delle sundays è arrivata al 5 marzo 1939. Dico solo per inciso che, all'ennesima rilettura ma per la prima volta in forma corretta, il Flash Gordon degli anni Trenta si conferma di assoluto valore artistico, non solo dal lato grafico (per quanto sia quello più importante) ma anche per i testi. Ebbene sì: in questi due volumi, a parte l'inizio molto cartoonesco - ma anche per questo godibile - si respira aria mitica, da grande saga che ha insegnato moltissimo a Star Wars & co. e che NON è invecchiata affatto, a dispetto dei tanti decenni trascorsi.
Caratteristica peculiare dell'edizione IDW è che ogni pagina non propone solo la Sunday di Flash Gordon, ma anche il topper, ovvero la tavola di Jungle Jim, sempre disegnata da Raymond. E queste sono strisce effettivamente anche rare, specie quelle uscite dopo il 1938. Il criterio è perciò filologicamente ineccepibile.
Ma, incredibile dictu, sta uscendo anche un'altra edizione di Flash Gordon (stavolta senza Jim), edita dall'inglese Titan Books. Per ora è uscito solo il primo volume, che però è decisamente corposo, in quanto arriva al 18 aprile 1937:
La cosa strana è che attualmente il primo volume è dato come "di prossima uscita" sia dall'Amazon britannico che da quello statunitense, mentre a me è arrivato prima dell'estate.
Il tempo è tiranno, e devo dividere questa recensione in più parti. Iniziamo subito con una comparazione fra una vignetta della saga di Gordon (fra le più rappresentative) in entrambe le edizioni. Il formato di stampa è - in proporzione - rispettato:
Tavola del 6 settembre 1936
Ecco, così si fa, e in entrambi i casi. Perché, nonostante quello che può sembrare a prima vista, l'edizione Titan è un po' più rispettosa delle cromie originali: ovvero, l'intervento sulla scansione è stato meno drastico. Il restuaro IDW, invece, si è spinto un po' più in là, ricreando le cromie come con tutta probabilità apparivano non tanto sulle copie stampate dei quotidiani, quanto sulle patinate originali. Vedremo nel prossimo post se il risultato è stato davvero raggiunto. Ma, per il momento, rassicuro i potenziali acquirenti dei volumi IDW (e accattatevilli! Sono splendidi!): niente a che vedere con le violenze assurde perpetrate ai danni del Phantom domenicale. Si tratta solo di filosofie diverse.
Vedremo tutto ancor meglio nel prossimo post.
Aggiunta del 24 settembre 2012:
Ecco la stessa tavola (e la vignetta corrispondente) nell'edizione Comic Art. Il mio primo commento è nelle risposte ai vostri interventi, ma lo riporto qui:
Una mia prima considerazione, al volo: l'edizione di Rinaldo Traini è ottima, e benché i colori siano completamente rifatti, il risultato è gradevole.
Quella riprodotta sopra è la copertina del secondo volume dell'integrale di Flash Gordon, edita dalla IDW e reperibile sui vari Amazon. La riproposta delle sundays è arrivata al 5 marzo 1939. Dico solo per inciso che, all'ennesima rilettura ma per la prima volta in forma corretta, il Flash Gordon degli anni Trenta si conferma di assoluto valore artistico, non solo dal lato grafico (per quanto sia quello più importante) ma anche per i testi. Ebbene sì: in questi due volumi, a parte l'inizio molto cartoonesco - ma anche per questo godibile - si respira aria mitica, da grande saga che ha insegnato moltissimo a Star Wars & co. e che NON è invecchiata affatto, a dispetto dei tanti decenni trascorsi.
Caratteristica peculiare dell'edizione IDW è che ogni pagina non propone solo la Sunday di Flash Gordon, ma anche il topper, ovvero la tavola di Jungle Jim, sempre disegnata da Raymond. E queste sono strisce effettivamente anche rare, specie quelle uscite dopo il 1938. Il criterio è perciò filologicamente ineccepibile.
Ma, incredibile dictu, sta uscendo anche un'altra edizione di Flash Gordon (stavolta senza Jim), edita dall'inglese Titan Books. Per ora è uscito solo il primo volume, che però è decisamente corposo, in quanto arriva al 18 aprile 1937:
La cosa strana è che attualmente il primo volume è dato come "di prossima uscita" sia dall'Amazon britannico che da quello statunitense, mentre a me è arrivato prima dell'estate.
Il tempo è tiranno, e devo dividere questa recensione in più parti. Iniziamo subito con una comparazione fra una vignetta della saga di Gordon (fra le più rappresentative) in entrambe le edizioni. Il formato di stampa è - in proporzione - rispettato:
Tavola del 6 settembre 1936
EDIZIONE IDW:
EDIZIONE TITAN:
Ecco, così si fa, e in entrambi i casi. Perché, nonostante quello che può sembrare a prima vista, l'edizione Titan è un po' più rispettosa delle cromie originali: ovvero, l'intervento sulla scansione è stato meno drastico. Il restuaro IDW, invece, si è spinto un po' più in là, ricreando le cromie come con tutta probabilità apparivano non tanto sulle copie stampate dei quotidiani, quanto sulle patinate originali. Vedremo nel prossimo post se il risultato è stato davvero raggiunto. Ma, per il momento, rassicuro i potenziali acquirenti dei volumi IDW (e accattatevilli! Sono splendidi!): niente a che vedere con le violenze assurde perpetrate ai danni del Phantom domenicale. Si tratta solo di filosofie diverse.
Vedremo tutto ancor meglio nel prossimo post.
Aggiunta del 24 settembre 2012:
Ecco la stessa tavola (e la vignetta corrispondente) nell'edizione Comic Art. Il mio primo commento è nelle risposte ai vostri interventi, ma lo riporto qui:
Una mia prima considerazione, al volo: l'edizione di Rinaldo Traini è ottima, e benché i colori siano completamente rifatti, il risultato è gradevole.
Fumetti
Alex Raymond,
Don Moore,
Flash Gordon,
IDW,
Titan
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