I volumi dell'integrale (ma sarà poi tale?) dell'impareggiabile Gotlib. Imparai ad amare alla follia la sua inimitabile Rubrique-a-bràc, pubblicata nei primissimi anni Settanta su Sorry di Ciscato. Quella c'è tutta. Quanto tempo... Ridevo fino alle lacrime, per le geniali traduzoni italiane, che qualcuno, tanti anni dopo, mi ha detto erano Luigi F. Bona. Qualcuno che mi legge può confermare?
Questo scaffale ha alcune cose molto interessanti. Il volume con la costola "muta" è una preziosa antologia del Little King di Otto Soglow, conosciuto da noi come Piccolo Re. Lo vedremo meglio nel post successivo. Poi c'è la collezione completa di Nemo, la grande rivista dedicata al Fumetto classico, soprattutto nordamericano, uscita negli anni Ottanta. Feci una gran fatica a procurarmi tutti i numeri, in epoca pre.Ebay (e pre-Internet, tout court).
Il volume rilegato con la spirale metallica è magnifico, ho fatto diverse foto che vi mostrerò tra poco. Anche quello con la costola illeggibile è molto interessante (All The Funny Folks). Poi ci sono tre numeri della rivista Drawn & Quarterly, un libro di Frank Cho (che è stato grande finché ha fatto Liberty Meadows) e due vecchi volumi su Disney di Bain & Harris e di Marcia Blitz: a loro tempo di enorme interesse, oggi di gran lunga superati dalla straordinaria messe di edizioni pregiatissime, fra approfonditi studi e antologie di disegni, bozzetti, storyboards e mille altre cose.
Ti confermo Luigi Bona che, gentilmente, mi scrive: "Confermo. Facevamo Sorry in due, Ennio Ciscato ed io (più tardi arrivò anche Carlo Pedrocchi, prima di andare in Universo). Scoprii anch'io Gotlib grazie a quella esperienza, e tradussi alcune sue pagine, scegliendole tra le tante bellissime. In particolare trovai straordinario il suo Pinokenstein, una personale interpretazione di Pinocchio che i visitatori di Cartoomics ritroveranno tra le esposizioni di quest'anno (il perché è ancora presto per annunciarlo).
RispondiEliminaProprio in quei giorni stavano spopolando, in Francia, i primi numeri dell'Echo des savanes, e mentre sceglievo tra le pagine di Pilote e cercavo di convincere Ciscato a pubblicare Gai Luron, tutti e due avremmo voluto (con soldi che non c'erano) poterci permettere di portare al pubblico italiano l'intera nuova rivista satirica francese. Avevo ventun anni, e vivevo un'avventura fantastica. LFB"
Grazie, Gianfranco, per la ghiotta testimonianza di prima mano! Ringrazia anche Luigi Bona da parte mia. Io rimasi affascinato soprattutto dalla resa in italiano del dialogo tra la scimmia e Tarzan (che fa la figura dell'imbecille), quando lei tenta di inseggnare al Signore della Giungla il famoso urlo per chiamare gli elefanti... con risultati da sbellicarsi. Ti ricordi, quando l'elefante arriva, con aria da inglese annoiato? "I'm ciapping a cantonat, or qualcun me chiamanding?" "No, Tantor, te po' smammà." Indimenticabile.
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