mercoledì 26 gennaio 2011

L’avventuroso 9 (1936 - seconda parte)


L’Avventuroso: l’età d’oro di Mandrake




All’inizio del 1936, Mandrake The Magician di Lee Falk e Phil Davis (produzione in daily strips) entra nel suo periodo migliore. Termina Il mostro del passo di Tanov, storia horror che

venerdì 21 gennaio 2011

L’avventuroso 8 (1936 - prima parte)


Torniamo all’ammiraglia di Nerbini, L’Avventuroso, e seguiamola nella sua marcia trionfale. I giorni d’oro si arresteranno bruscamente nell’autunno del 1938, con i provvedimenti censori del Ministero della Cultura Popolare, ma per adesso non ci sono nuvole in vista. Anzi,

giovedì 13 gennaio 2011

Topolino di Guasta: la giostra delle ipotesi - 1

Ricevo per email da Claudio Gioda questo fondamentale contributo:

Oggi pomeriggio davo un'occhiata alle tavole di Guastaveglia sul "Popolo di Roma" del 1931 che Bonura mi inviò qualche giorno fa e stavo giusto per scriverti, per chiederti se avevi notato le postille sotto le due ultime tavole, quelle del maggio 1931, quando appare il Gatto Nipp, con le conseguenze deduttive che si potevano fare a partire da quelle.

Ma ho visto che mi hai preceduto con un post centratissimo sul tuo blog! Complimenti!
Volevo appunto far notare come il gatto Nipp sia ben caratterizzato da Guasta, che deve avere avuto davanti agli occhi le tavole USA per disegnarlo così.



Noi però sappiamo bene che il personaggio fu pubblicato in Italia solo nel 1936 e anche in altre parti del mondo, secondo i dati INDUCKS, non risulta avere avuto pubblicazioni nel 1931 se non sui quotidiani americani. Quindi, dove poteva aver preso le tavole Guasta, nel lontano maggio 1931, oltretutto a pochissime settimane di distanza dalla pubblicazione sui quotidiani USA?



Una prima ipotesi "romantica" è che provenissero dalla Disney stessa, che fu interpellata per avere il permesso di pubblicazione, come indicano le note in calce. Gli americani potrebbero aver fornito del materiale originale. Del resto all'Illustrazione del Popolo, l'anno prima, fornirono numerose strips a pochissima distanza dall'uscita in USA.
Una seconda ipotesi di cui tenere conto, meno suggestiva per noi, è però quella che in redazione arrivassero copie di giornali USA con la strip a stampa e che Guasta avesse visto su di esse il gatto Nipp, traendone ispirazione.
Sarebbe interessante poter andare a fondo ricercando documentazioni, ma mi rendo conto che dev'essere difficile, poiché si trattò di una iniziativa durata pochi mesi sul giornale romano.
La vicenda mi ricorda un po' la storia dei primi Topolino giornale dopo la controversia con Disney, quando Nerbini faceva scrivere sotto i topi apocrifi che il tutto era autorizzato dalla Disney. Se hai notato le tavole precedenti il 14 maggio NON hanno la nota in calce "esclusività per l'Italia".



Se la prima ipotesi risultasse vera (non la giudico così improbabile, anzi!), e cioè che la presenza di Nipp era dovuta ad un modello ispiratore fornito espressamente dalla Disney (le Daily strips), non avrei difficoltà ad affermare che siamo probabilmente di fronte al primo Disney Italiano espressamente autorizzato e avallato dalla casa madre.

Certo mi sorge un dubbio: ma se il Popolo di Roma riceveva le strip, perché non pubblicarle direttamente, come fece Gigli a Torino nel 1930?
 

mercoledì 12 gennaio 2011

Un supplemento di Topi "apocrifi"

Copio direttamente qui un contributo molto interessante di Sergio. Grazie!

Scavando, scavando qualcosa si trova!

Eccovi due belle vignette tratte dal Cartoccino dei Piccoli, un giornalino per i più piccini, che il patron Ettore Boschi delle Edizioni Il Cartoccino di Monza, lanciò nel 1929.
La prima vignetta illustra un raccontino di Laura Okeli Romiti e l'autore è Carlo Cossio.




Compare sul numero 29 dell'11 gennaio 1931. Come vedete, a parte gli occhiali,e il tratto artigianale, l'immagine del Topo è pressoché identica all'originale dell'epoca.
La seconda più grande, è di Rino Albertarelli, al tempo anche direttore della testata,compare sul numero 133 dell'8 gennaio 1933.
Anche in questa immagine i cinque "Topolini" conservano la loro identità disneiana.

Sergio

Intermezzo - Il proto-Topo apocrifo di Guastaveglia

Il "filologo disneyano" Massimo Bonura, amministratore del blog Disney's Vintage (che abbiamo sempre, qui a fianco, tra i luoghi da visitare), ha fatto una straordinaria trouvaille.
Copio e incollo da AfNews:

Lo sapevamo già da molti anni, ovvero da quando ne dette notizia Italo Pileri su un leggendario supplemento ANAF. Ma in tutto questo tempo, avevamo potuto vedere solo due tavole della leggendaria prima versione italiana dei fumetti di Topolino! Invece adesso il ricercatore e filologo disneyano Massimo Bonura è riuscito, spulciando polverose collezioni, a rintracciare quella che pare essere l’unica serie completa delle tavole scritte e disegnate da Guglielmo Guastaveglia nel 1931 su “Il Popolo di Roma”. Si tratta di sei tavole, sorprendenti per la – relativa – modernità e che non tradiscono lo spirito del primissimo Mickey Mouse di Floyd Gottfredson, quello che lottava col Gatto Nip. Ricordiamo che la serie a fumetti originale di Mickey Mouse era iniziata nel gennaio 1930, e che era approdata in Italia già nel marzo di quello stesso anno, su “L’Illustrazione del Popolo”, salvo poi abbandonare il Bel Paese fino al 1933. Le tavole di Guasta rintracciate da Bonura sono dunque le prime con un Topolino “apocrifo”, ovvero non autorizzato (a quanto ci è dato sapere), due anni prima di quelle nerbiniane. Presto altre notizie – e immagini – sul “Notiziario GAF”: ma già adesso, è davvero un sorprendente regalo da un lontano passato!

Quale complice di Massimo, lancio un sasso (ma non nascondo certo la mano!) proponendovi un'ipotesi certamente assai azzardata, ma molto molto fascinosa. Guardate bene quest'ultima vignetta dalla tavola del 21 maggio 1931:


Avete letto bene, in calce alla vignetta? "Esclusività per l'Italia"... E se dunque non di "apocrifi", si trattasse, ma di tavole disneyane con tanto di regolare permesso di Walt Disney?
Càpperi, sarebbe una scoperta ancora più importante, perché retrodaterebbe di vari anni la nascita ufficiale di una scuola di "Disney Italiani".
E bravo Massimo Bonura! Tutta la storia, prossimamente, sul "Notiziario GAF" del GAF-Firenze e su "Fumetto" dell'ANAFI.
Arrivederci al prossimo post con L'Avventuroso 1936 e buon Anno a tutti (in ritardo).