Claude Moliterni se n'è andato. Incarnava un certo modo di fare cultura, nel campo del Fumetto, che tanto ammiravo: alto, aristocratico, ma allo stesso tempo discreto e schivo. L'ho incontrato l'ultima volta un paio d'anni fa, a Lucca, ad un pranzo improvvisato, all'aperto, proprio davanti al leggendario teatro del Giglio: oltre a lui c'erano Traini, Maresca e altri giganti.
Gli anni Sessanta e Settanta si allontanano sempre più, nel ricordo, e un pochino anche nel rimpianto.
Lo ricordo con questa retrocopertina del numero uno di Phenix, la "sua" grande rivista: è nientemeno che con Jean Renoir.
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