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giovedì 12 agosto 2010

I tre Porcellini 4 – La svolta: arriva Brick Bradford

1935 - 4


La serie Robin Hood di Charles Flanders (ma è evidente che ai disegni subentra qualcun altro, anche se le fonti americane non ne fanno cenno) dura pochi mesi. La redazione de I Tre Porcellini deve dunque inventarsi qualcosa, per rafforzare l'appeal "avventuroso" che ormai, dopo...

martedì 3 agosto 2010

sabato 10 luglio 2010

I tre Porcellini 2 – la galleria dei dimenticati

1935 - 2


Torniamo a I Tre Porcellini, il giornale che ha segnato l’ingresso di Mondadori in campo disneyano. Fino alla chiusura del Supplemento, il settimanale mantiene un’impostazione decisamente di basso profilo, con pseudo-Silly Symphonies (lucidate da varie fonti non sindacate) e i fumetti che...

venerdì 4 giugno 2010

I Tre Porcellini 1: arriva Mondadori

1935




È una storia sostanzialmente ancora tutta da raccontare, e ciò non avverrà finché non saranno consultati e studiati – se esistono – il carteggio fra Walt Disney e Arnoldo Mondadori (o chi per lui) e gli altri documenti relativi ai contatti intercorsi tra i due nel 1934 e 1935. Materiale che – almeno in teoria e limitatamente all’Italia – giace in parte in archivi privati e in parte presso quello della Fondazione Mondadori.
Allo stato attuale della ricerca (giugno 2010), basandoci sulla biografia di Walt Disney scritta da Bob Thomas (Walt Disney, Mondadori, 1980), sul volume Album Mondadori 1907/2007 (Mondadori, 2007) e sull’antologia critica curata da Pier Francesco Listri (Il mondo di Nerbini – un editore nell’Italia unita, Nerbini Editore Firenze, 1993) sappiamo solo che Walt e Roy Disney, con le relative famiglie, durante il loro primo viaggio in Italia (1935) sono ospiti di Arnoldo Mondadori nella villa di Meina, buen retiro dell’editore, dove cementano gli accordi per l’esclusiva Disney.
Testimonianze del viaggio in Italia di Walt Disney giacciono ancora ignorate in vari archivi. Un cinegiornale, con la serata di gala al cinema Barberini di Roma, è disponibile presso il sito dell’Istituto Luce.
Forse Walt Disney si fa anche ricevere da Benito Mussolini; certo ha contatti a vasto raggio, perché il piccolo atelier è diventato, nel giro di tre o quattro anni, un’industria di portata mondiale.