venerdì 19 febbraio 2010

TOPOLINO 1 (1932-33)

Vediamo le cose dall’inizio. Esattamente due settimane dopo l’esordio di Jumbo, esce il primo numero di “Topolino” (31 dicembre 1932):



All’inizio, il nuovo settimanale, edito da Nerbini di Firenze, una casa editrice specializzata in letteratura popolare, ha davvero ben poco che possa fare concorrenza a Jumbo. Magari due sole settimane di scarto sono troppo poche per giustificarlo, ma forse Giuseppe Nerbini e il figlio Mario cercano solo di sfruttare alla bell’e meglio il colossale successo del settimanale SAEV. Il direttore è Paolo Lorenzini (che si firma Collodi Nipote), ma benché affermi di voler fare di Topolino un giornale educativo, gli presta ben poca cura.
La testata e la storiella iniziale sono attribuibili a Giove Toppi, all’epoca, e per molti anni a venire, principale artista in forza alla Nerbini.
Ecco (elettrizzante!) una testimonianza davvero unica: la viva voce di Mario Nerbini, nel 1966:


Muzicons.com
 


La registrazione (telefonica) è quella che è, ma il documento, assai più lungo e articolato, è fatto con uno dei primi registratori a cassette, nel 1966, da Francesco De Giacomo!
Questo è il restante contenuto del primo numero:


Analizziamo il contenuto del piccolo editoriale di pagina due: si accenna solo al Topolino cinematografico, ringraziando il Consorzio E.I.A., distributore dei disegni animati di Topolino in Italia. Fra l’altro, è stata la Società cinematografica Pittaluga a inventare, prima del 1930 e dei proto fumetti del “Popolo di Roma” (magari ne parleremo a suo tempo) il nome italiano di Mickey Mouse. Nessuna menzione dei fumetti di Floyd Gottfredson, pubblicati sui quotidiani fin dal 1930.




Antonio Burattini, in arte Buriko, è il secondo “Disney italiano”. “Oggi lavoro io!” era lo strillo sui manifesti degli shorts di Mickey Mouse, posti davanti ai cinematografi:



Come si fabbricano i cartoni animati di Topolino” proviene probabilmente da qualche brochure ufficiale della Disney, perché pur approssimativamente tradotti, usa a proposito alcuni termini tecnici:



Il resto è riempitivo, compresa l’ultima pagina, di solito appannaggio delle serie più importanti:





È evidente che manca del tutto un progetto editoriale. Mancano gli autori, mancano i personaggi: c’è solo Topolino, apocrifo, e oggi diremmo che non è poco, visto che questa testata è ancora in edicola, dopo quasi ottant’anni, oltre 3500 numeri, innumerevoli supplementi e collane parallele e due cambi di editore! Topolino ci è estremamente familiare e queste immagini, per quanto arcaiche, ci emozionano subito. Ma, esaminando il primo numero del settimanale nel contesto dell’anno fumettistico 1932 (che è l’ “oggi” della nostra narrazione), appare subito la schiacciante superiorità di Jumbo.
Il vantaggio dei milanesi, comunque, non durerà a lungo.

16 commenti:

  1. Mentre preparo il lancio per afnews di questa chicca, ti segnalo che è cambiato l'RSS delle notizie di afNews per la tua colonna di destra. ora è:
    http://www.afnews.info/wordpress/feed/

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  2. Grazie, Gianf! Modificato il feed. Grazie ancora.

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  3. Eccezionale, come ho scritto anche clikkando lì dove si deve!

    Ti ricordo solo una cosa, che il vero nome di Buriko era/è "Angelo".
    Non so se c'eri anche tu quando ce ne accorgemmo, dopo aver scritto tutti quanti (nel comicdom)"Antonio" per anni, forse basandoci su un vecchio testo di Bertieri o di Romano Calisi, senza poter mai controllare. Ma negli stanzoni della Nerbini, una volta, direi a inizio anni Novanta, spuntò fuori una pubblicazione con una illustrazione antica dove si firmava per esteso.



    A presto per tutto il resto.
    L'editore dice che la notizia potrebbe essere già data, con divulgazione "effettiva" a fine aprile, quando uscirà un'altra cosa... su tema analogo, per lo stesso editore.



    E con questo credo di aver cominciato a incuriosire i lettori di Anni Trenta...



    Ciao!




    L.

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  4. Nel giorno del mio compleanno... ecco un bel regalo! Leonardo torna a parlare del TOPOLINO che amiamo!
    Eccezionale il documento audio!

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  5. Ciao, Claudio!
    BUON COMPLEANNO! D'ora in poi, e per un bel po' di tempo (spero), la storia del nostro Topo si alternerà con quella dei grandissimi giornali Anteguerra. Magari ti faccio venir voglia di collezionare anche qualcos'altro... ;-)
    Vero che è eccitante, il documento audio? Prima o poi pubblicherò, in qualche modo, qui o altrove, il testo integrale. Insieme ad un'intervista analoga a Gherardo Casini.
    A presto!

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  6. Luca: grazie della precisazione! Stavo per correggere... orwellianamente il mio post, quando Sergio mi ha detto che, per quanto ricorda lui (lo ha letto da qualche parte ai tempi dei tempi), Antonio e Angelo Burattini erano FRATELLI! O perbacco! Non vorrei fosse come per Pier Lorenzo/Pier Luigi De Vita!
    Per l'editore, chi intendi? Quello di Jac? Pronto a dare la notizia urbi et orbi, ma altrove. Qui, come si sa, sono Donald, per i noti motivi. E, BTW, dove dovrei cliccare? Confesso che non ho capito... Eh, l'età, l'età...
    Ciao e grazie!

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  7. Buongiorno, Donald. Certo, l'editore di Jac...

    Altrove, OK!

    Angelo e Antonio due fratelli? E quindi Buriko tornerebbe ad essere Angelo?
    A questo punto si pone il problema rispetto alle illustrazioni firmate solo "A."...


    Francamente non avevo mai sentito che i Burattini fossero due, specie se non includiamo anche Moreno nel novero...



    A presto!



    Luca

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  8. caro Leonardo, io avrei già voglia di collezionare altro di quel periodo così affascinante ;-)
    Sono le finanze che mi frenano, perché è già un'impresa metter su il solo àmbito (e direi anche ambìto) Disney. Mi mancano ancora le collezioni degli albi (Nerbini, NRT e AOA)... sigh

    Tra il materiale registrato di Franco hai anche il famoso passo in cui Nerbini parla del Wolp?

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  9. Troppo forte, nel "come si fabbricano...", il notare come l'estensore dell'articolo avesse originariamente scritto Walt Disney ma poi il correttore di bozze l'avesse corretto dappertutto in Walt Disneys (notare la "s" tipograficamente un po' diversa), avendo probabilmente notato, e non capito, la esse del genitivo sassone nel logo!

    Comunque un eccezionale documento storico, fra lo scan del numero uno e l'assaggio dell'audio! Uno degli "eccezionale" è mio! :-)

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  10. Grazie, Frank!
    Sì, la cosa del "Disneys" è molto carina. Non avevo notato il diverso font della s: bravo! Un tipico caso di ipercorrezione italica, frequente anche molti anni dopo. Il genitivo sassone doveva dare un'aria particolarmente esotica, un po' alla Alberto Sordi di Un americano a Roma. A stasera per la seconda puntata...

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  11. una domanda Mario Nerbini e vivo?

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  12. Purtroppo no: è morto da moltissimi anni...

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  13. Quando e morto mario nerbini

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  14. Non lo abbiamo ancora verificato in anagrafe. Gli eredi lo ignorano. Comunque dopo il 1967

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  15. e la nascita di mario la sapete

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  16. hahaaha mario chiama il sig.si

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