Visualizzazione post con etichetta Sorcettino. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Sorcettino. Mostra tutti i post

martedì 23 febbraio 2010

Topolino - terza parte (arriva Pippo!)

Le tavole domenicali di Mickey Mouse appaiono finalmente sul numero 7 di Topolino, che in un certo senso è il vero primo numero del settimanale. Il ritratto di Minnie è dunque la prima storia a fumetti “originale” di Topolino pubblicata in Italia:


È forse lo stesso direttore Paolo Lorenzini a confezionare delle strofette in rima, sullo stile del Corriere dei Piccoli. Per fortuna, si decide di non modificare le tavole originali, lasciando al loro posto i balloons: si rivelerà una mossa vincente e di enorme portata storica. Non si tratta infatti di “nuvolette” residue, come dimenticate (era già accaduto altrove, perfino su Jumbo), ma anzi viene rispettato il linguaggio per immagini originale, e sono le didascalie ad apparire inutili, anche al lettore d’epoca.
Notate come il nome “Minnie” sia stato lasciato nella versione originale del lettering. Chissà chi erano il traduttore e soprattutto l’abile calligrafo



In attesa che arrivino altre tavole e strisce dagli Stati Uniti (per nave, ovviamente), Nerbini commissiona ad alcuni autori italiani altre tavole apocrife, ma stavolta autorizzate da Walt Disney. Sono Buriko e Vitelli i primi Disney Italiani in piena regola, con tanto di… certificato DOC:



Da notare che l’autorizzazione formale proviene ancora dal King Features Syndicate, che rimarrà il distributore delle strisce e delle tavole Disney.
Lino il Topo non è il solo... mutante disneyano ospitato nei quattro numeri del settimanale che precedono l’arrivo trionfale del “vero” Mickey Mouse. Abbiamo, affidati a diversi disegnatori, Rodilardo e Topinetta e Sorcettino (compare di Pisellino):




Ed è irresistibile il “Sorci Jazz” di Giove Toppi, sul numero nove:


Il jazz, altra grande moda degli anni Venti e Trenta, sinonimo di novità, di libertà, di America e di aria frizzante (di contro alle cupezze di adunate oceaniche e di sabati fascisti) è presente spesso, in questi anni, su Topolino e altrove. Ecco ancora Sorcettino di Vitelli:


È anche l’epoca del primo Jazz italiano. La foto che segue me l’ha data Anna Maria Pivato, titolare della straordinaria etichetta Riviera Jazz Records, che ha salvato, letteralmente, tesori musicali straordinari, e ritrae la leggendaria orchestra Blue Star di Pippo Barzizza al Grand Italian di Genova. Si sarà capito che il jazz è il mio secondo amore, e magari prima o poi allestirò un blog anche per lui, facendo concorrenza al mio amico Luca Conti


Topo Lino, Sorcettino & c., naturalmente, impallidiscono di fronte al genio disneyano e a Floyd Gottfredson, Al Taliaferro e collaboratori:



Quella che segue è la prima apparizione di Pippo! (Dippy Dawg, poi Goofy):



Ma nonostante l’epocale novità delle strisce e delle tavole americane, il settimanale non muta rotta e mantiene l’impostazione un po’ raffazzonata dei primi numeri. Evidentemente, nonostante Gottfredson e collaboratori, con fumetti che sono trent’anni avanti rispetto agli inglesi di Jumbo, le vendite non premiano affatto il nuovo settimanale. Sul mercato collezionistico, i primi sei numeri sono davvero introvabili, ma anche quelli successivi, ancora fino a gennaio 1934, restano di difficilissima reperibilità: segno che erano molto poco diffusi.

Nel n. 2 di Topolino abbiamo visto Pisellino, un personaggio di Buriko (alias Angelo – o AntonioBurattini). Mi piacerebbe fornire qualche dato biografico su questo autore, ma sembra davvero impossibile trovare qualcosa: non ne parlano, tra l’altro, nemmeno Paola Pallottino e Antonio Faeti. Molte altre tavole di Pisellino vengono pubblicate nel corso del 1933, e anche in seguito. Sono cose ovviamente lontanissime, sotto ogni aspetto, dagli stimolanti comics di Gottfredson, ma niente affatto disprezzabili, a volte perfino con un vago accenno di ricerca formale:






Fra l’altro Pisellino sarà il protagonista di uno dei primissimi “albi” di Nerbini, ovvero i leggendari fascicoli aperiodici che raccoglieranno le storie pubblicate a puntate sui settimanali: li vedremo presto.
Pisellino, nel 1933, fatte le debite proporzioni, è un po’ la seconda star del giornale. Nel 1939 avrà addirittura l’onore di un settimanale intitolato a lui, dalla vita travagliata. Per ora è il primo funny animal italiano, più o meno contemporaneo del Formichino di Roberto Sgrilli, pubblicato sul Corriere dei Piccoli. Ma rispetto a quello, Pisellino sarà il protagonista di autentiche e lunghe – ancorché molto ingenue – storie avventurose, ispirate ai classici disneyani ma originali per stile e per le atmosfere provinciali, quasi strapaesane. Ma anche di questo riparleremo, spero presto.