sabato 31 gennaio 2009
Non mi sembra il caso di analizzare, una per una, tutte le cose interessanti di ogni scaffale. D'altra parte credo sia un divertimento cercare di scoprire i piccoli "tesori" studiando i dorsi dei libri: io, almeno, se potessi introdurmi con una microtelecamera nella fumettoteca di chi so io, mi divertirei come un matto. Sulla sinistra, i quattro volumi della temeraria ristampa (ma la chiamerei prima edizione!) del Flash Gordon di MacRaboy, successore di Alex Raymond dopo l'intermezzo Austin Briggs. Una pagina ve l'ho già mostrata, mettendola a confronto con una patinata del Blue Book KFS. Accanto, la serie di fascicoli è quella della misconosciuta Connie Kurridge di Frank Godwin, un poderoso fumetto degli anni Trenta: albi (e volumi) editi dall'ANAFI nella collana Inedistrips ed opera quasi esclusiva di Fortunato Latella (di cui a lato c'è il link al sito). Ecco, di questi, nel prossimo post, metterò un paio di immagini, perché meritano davvero. Due parole soltanto sui volumi all'estrema destra: sono i soli sopravvissuti della serie L'età d'oro del Fumetto di Garzanti, dedicati ai grandi eroi del Fumetto americano classico. E sono proprio gli esemplari che acquistai, con qualche sacrificio, nel 1970/73. Spuntano spesso su Ebay, ma non li ho mai voluti né completare né sostituire: restano lì, davanti ai miei occhi, a testimoniare l'inizio di un grande amore.
mercoledì 28 gennaio 2009
Viaggio intorno alla mia libreria
martedì 27 gennaio 2009
All The Funny Folks
lunedì 26 gennaio 2009
Curiosità dallo scaffale 3a terza parte
domenica 25 gennaio 2009
Fumetti classici su AfNews!
Curiosità dallo scaffale 3a - seconda parte
L'unico modo per rendere giustizia al Flash Gordon di Mac Raboy (questa è la sua prima sunday!), è ammirarlo a colori, perché l'artista concepiva la tavola, più di altri suoi colleghi e certo più di Alex Raymond, in funzione della cromia. Su questo stesso scaffale ci sono anche i recenti volumi dell'integrale del Gordon di Raboy edita dalla Dark Horse. Ecco la stessa tavola in quell'edizione, credo che non ci sia bisogno di altri commenti:
Infine, un esempio delle rubriche giornalistiche "precotte" che il KFS forniva ai suoi abbonati:Questa edizione del Blue Book era destinata ai mercati esteri. Ecco due pagine molto interessanti, e con queste chiudo:Curiosità dallo scaffale
Le pagine di grande formato del Blue Book sono spesso ripiegate in due o in quattro, e propongono le "patinate" (le cosiddette proofs), ovvero repliche fedelissime delle tavole originali uscite dal tavolo da disegno dell'artista, con la colorazione definitiva. E' il modo senza dubbio migliore per ammirare i fumetti della KFS in tutto il loro splendore, perché la carta dei quotidiani era (ed è ) pessima; questa invece è carta patinata pesante semi-matt, l'ideale per la stampa in nero e in quadricromia.
Giusto, avrei fatto prima a lasciar parlare John A. Brogan Jr. :-)
Questo è un esempio della produzione delle dailies del KFS: due fra le tante pagine. Notate la bellezza del Johnny Hazard di Frank Robbins e di Little Annie Rooney di Brandon Walsh.
Ecco un esempio di sunday page a grandezza naturale, ripiegata in quattro!
Si tratta di Dick's Adventure di Neil O' Keefe, pubblicato in Italia su Storia d'America, giusto nel 1949-50.
Quello che segue piacerà ai tanti fans del grandissimo Fumetto Disney "sindacato", specie agli amici di ddbit:
sabato 24 gennaio 2009
I volumi dell'integrale (ma sarà poi tale?) dell'impareggiabile Gotlib. Imparai ad amare alla follia la sua inimitabile Rubrique-a-bràc, pubblicata nei primissimi anni Settanta su Sorry di Ciscato. Quella c'è tutta. Quanto tempo... Ridevo fino alle lacrime, per le geniali traduzoni italiane, che qualcuno, tanti anni dopo, mi ha detto erano Luigi F. Bona. Qualcuno che mi legge può confermare?
Questo scaffale ha alcune cose molto interessanti. Il volume con la costola "muta" è una preziosa antologia del Little King di Otto Soglow, conosciuto da noi come Piccolo Re. Lo vedremo meglio nel post successivo. Poi c'è la collezione completa di Nemo, la grande rivista dedicata al Fumetto classico, soprattutto nordamericano, uscita negli anni Ottanta. Feci una gran fatica a procurarmi tutti i numeri, in epoca pre.Ebay (e pre-Internet, tout court).
Il volume rilegato con la spirale metallica è magnifico, ho fatto diverse foto che vi mostrerò tra poco. Anche quello con la costola illeggibile è molto interessante (All The Funny Folks). Poi ci sono tre numeri della rivista Drawn & Quarterly, un libro di Frank Cho (che è stato grande finché ha fatto Liberty Meadows) e due vecchi volumi su Disney di Bain & Harris e di Marcia Blitz: a loro tempo di enorme interesse, oggi di gran lunga superati dalla straordinaria messe di edizioni pregiatissime, fra approfonditi studi e antologie di disegni, bozzetti, storyboards e mille altre cose.
venerdì 23 gennaio 2009
Viaggio intorno alla mia libreria
Riprendiamo l'esplorazione. Alcune delle monografie in lingua inglese di questo scaffale provengono dalla collezione di un grande appassionato, organizzatore, ma soprattutto art director. Lui sta benissimo, i suoi fumetti un po' meno... Ma non poteva più mantenere un deposito che sembrava la stiva del Titanic. Così qualcosa, nella mia raccolta, ha il suo pedigree: negli Stati Uniti, aggiungerebbe valore all'oggetto. Proviene dal Titanic la non comune monografia di Horn sulle donne nel fumetto; un'antologia del grande vignettista Peter Arno; il primo volume di un'enciclopedia dei comic books; l'arte dell'illustrazione umoristica e qualche altro tomo. Semminascosto c'è il primo, e per ora unico, volume con le dailies del Krazy Kat di George Herriman, una delle vette assolute del Fumetto mondiale. Accanto, due serie di fascicoli che risalgono agli inizi della mia mania accumulatrice: sono la collezione di Tarzan Special e quella di Tarzan Super, edizione Cenisio (primi anni Settanta): la prima con le domenicali, in bianco e nero, disegnate dal grande Russ Manning, la seconda con la collezione completa delle giornaliere. Fra le due, un fascicolo edito dall'ANAFI (Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell'Illustrazione) con le sundays conclusive, che Cenisio non riuscì a pubblicare.
Quello con la costola rossa è un volume antologico dei Peanuts, 5500 Charlie Brown. Ne sono spuntate alcune copie, in perfetto stato, su Ebay, e ne ho presa una al volo. All'epoca della sua uscita, nel 1972 (mi pare) me lo lasciai sfuggire. A seguire, la mia piccolissima raccolta del mensile Linus: ma ne parliamo la prossima volta.
giovedì 22 gennaio 2009
Il gentiluomo della BéDé
Gli anni Sessanta e Settanta si allontanano sempre più, nel ricordo, e un pochino anche nel rimpianto.
Lo ricordo con questa retrocopertina del numero uno di Phenix, la "sua" grande rivista: è nientemeno che con Jean Renoir.
mercoledì 21 gennaio 2009
Curiosità dallo scaffale
L'impero di Walt Disney, di Piero Zanotto (1966), è in realtà un semplice fascicolo, ma all'epoca in cui fu redatto, sembrò una piccola Bibbia. In un altro scaffale c'è una pubblicazione dello stesso periodo, solo in parte sovrapponibile, opera di Alfredo Castelli, molto più nota nell'ambiente degli storici disneyani e dei collezionisti: la Guida a Topolino, supplemento della proto-fanzine Comics Club 104. Sarà interessante, quando la incontreremo, fare il punto sulla nascita della Critica di fumetti in Italia, specie per quanto riguarda Disney.
Mandrake in Hollywood, volume fuori serie della Nostalgia Press, casa editrice il cui nome è (fu) tutto un programma, fondata e diretta da Woody Gelman. Negli anni fra il 1968 e il 1972, la prozine "Nostalgia Comics" lanciò il recupero del Fumetto degli anni Trenta e Quaranta in tutto il mondo. Questo volume, in particolare, è rimasto forse l'unico a proporre una leggendaria e raffinatissima storia di Mandrake di Lee Falk e Phil Davis, datata 1938, utilizzando delle patinate originali. Dopo quarant'anni, stiamo ancora aspettando un'edizione integrale (e tipograficamente degna) di questo findamentale fumetto. Speriamo nel'attuale Epoca d'oro delle ristampe della Syndication americana: in fondo, ci ha dato Scorchy Smith, in cui non speravamo più, e sta per regalarci Captain Easy. Ma ne parleremo al momento giusto.
Armando Botto, a proposito di "Im Reiche der Micky Maus", mi scrive:
Sul sito di Carsten Laqua(http://www.galerielaqua.de/ab_050805_disneyana.de/pages/11_books.html) c'è qualche informazione in una lingua meno ostrogota:
<< Out of print limited edition book on Disney's activities in Germany between 1927 and 1945
content:
Part 1 - Disney films in Germany: Disney shorts before Mickey (1927-1932) Mickey and Silly Symphony films until 1941 Disney's Snow White in Germany
Photo Appendix 1: German Mickey Mouse insignia
Photo Appendix 2: German Mickey Mouse collectibles
Part 2 - German Disney Merchandising: Dean's Rag, Distler, Suedfilm, Richard G. Krueger, Rosenthal, Koenigszelt, Karl Ens, Steiff, Schuco, Inter-Art Co., W. Hagelberg, Bollmann and many more companies are covered
208 pages, lavishly illustrated with more than 200 b/w pictures and 16 pages in full-color. German language - but the pictures speak for themselves.
This book was published in 1991 on the occasion of a Mickey Mouse exhibition in Potsdam near Berlin, Germany. Normally, Disney would have never given a license as the subject of Disney in pre-war Germany is too precarious - but after the fall of the Berlin Wall, they allowed the Potsdam museum to do the exhibit and sell the catalog in a small edition of 1000 within the museum. There was the obligation never to sell the book outside the museum - and it never was. Pictures were taken from my working copy. You will receive a near mint to mint - never opened - copy.
€ 45.- ($ 58) >>
Tra l'altro, sulla stessa pagina si parla anche di "Wie Micky unter die Nazis fiel", volume-saggio scritto dallo stesso Laqua; di questo è annunciata su Amazon una edizione in inglese per Agosto 2009, dovrebbe essere assai interessante!
martedì 20 gennaio 2009
Gli almanacchi di "Linus", quelli appena distinguibili sulla sinistra, sono stati una delle collane più particolari dell'editoria a fumetti italiana. All'epoca, fra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta, costituivano una specie di ibrido: erano decisamente troppo lussuosi per essere considerati dei periodici "normali" (copertina cartonata pesante, ampia foliazione) e d'altra parte erano distribuiti in modo non convenzionale, e non andavano direttamente in libreria, almeno per quanto mi ricordi. Alcuni volumi assimilabili agli Almanacchi - come uno dei due "Buck Rogers", che sono in un altro scaffale - venivano dati solo agli abbonati. Devo controllare una volta per tutte cosa mi manca, di questa serie.
Accanto, ci sono tutti quanti i volumi Garzanti dell'"Età d'oro del Fumetto", serie piccola a colori, usciti fra la metà degli anni Sessanta e la fine del decennio. Furono seguiti dai grandi volumi orizzontali ("L'Uomo Mascherato", "Brick Bradford", ecc.), e anticipati dal bellissimo "I primi eroi", curato da Francis Lecassin. Magari spenderò due parole su questa proto-antologia nel prossimo post: fu probabilmente il primo libro "serio" a fumetti, e resta come testimonianza di un modo raffinato, colto e consapevole di trattare la Narrativa Grafica, molto prima che si chiamasse così, e prima ancora che il mondo accademico se ne interessasse. Prima di Bordighera, insomma.
lunedì 19 gennaio 2009
I restanti volumi della serie "L'olimpo dei fumetti" (me ne manca ancora 1, per completarla: Guendalina, mentre aspetto Artiste della fuga, vinto su Ebay. Chissà perché le monografie sado-maso sono le più rare...
Scaffale 1c
E con questa immagine, il primo scaffale è completo. Ci sono i volumi delle giornaliere (le dailies) dell'immortale Popeye di Elzie C. Segar: le domenicali (sundays) sono in un altro scaffale. E' la vecchia edizione Fantagraphics, ottima per le strisce, carente per le tavole (qualità di stampa discutibile e alcune omissioni). Invece è assolutamente da non perdere la nuova edizione, quella in corso, in splendidi volumi rilegati con le domenicali nei colori originali! E' uscito da poco il terzo volume, negli USA, e fra non molto dovremmo avere l'edizione italiana del secondo.
Altri fascicoli di "Wow", sopra gli Steve Canyon nell'edizione italiana Free Press splendidamente tradotta da Francesco Spreafico (v. il link al suo sito "Dimensione Delta")
Nello scaffale di sotto occhieggia "Linus"...
Curiosità dallo scaffale
Scusatemi per la scarsa qualità delle immagini, ma la mia macchinetta fa quello che può. La tengo malamente con una mano sola, appollaiato in cima a un'insicura scaletta...
Una piccola rarità è questo volume tedesco, che a causa di una mia totale carenza linguistica posso solo dire che tratta delle (s)fortune di Topolino - per estensione di Disney e della cultura americana - in Germania, durante il Nazismo (anche prima, evidentemente). Resto con la curiosità di sapere cosa mai ci sarà scritto, in questo prezioso volume, con scarne ma fascinose illustrazioni...
Viaggio intorno alla mia libreria
Ho accumulato fumetti e cose correlate per trentacinque anni, e per tutto questo tempo ho mantenuto giornali, albi e volumi stipati in una sola stanza, chiusa a chiave e interdetta a chiunque. Quando nemmeno io sono stato più in grado di entrarci, ho deciso di ridurmi, come tanti, al solito garage, archiviandoci la metà di quanto avevo ammassato. Non è proprio il solito garage, ma, insomma, rende l'idea.
Questa cosa ha avuto, nella mia vita, un impatto epocale: si sono liberati alla vista i miei libri, coperti a volte da decenni di strati sovrapposti. E' stato un po' come averli acquistati di nuovo: molte sono state delle autentiche scoperte.
Faccio questo blog a mio uso e consumo, ma forse a qualcuno potrà interessare una breve discussione su alcuni "pezzi" particolari.
Fotograferò uno scaffale per volta, e so già che sarò lentissimo. Ma è un esercizio al limite dell'autoerotismo, degno di miglior causa e del tutto irrilevante. Quindi ci vorrà il tempo necessario. Un tempo senz’altro lungo.
Scaffale 1a
Prima parte del primo scaffale. Nulla di particolare da segnalare. I Dylan Dog, ricevuti in omaggio dalla casa editrice all'epoca della loro uscita, sono i primissimi, più qualche altro numero successivo. Non ho mai amato i bonelliani, e pur leggendone parecchi, non li conservo. Questi sì, perché pare abbiano un discreto valore. E poi sono importanti dal punto di vista affettivo. Sotto gli albi (e dietro) ci sono alcuni "Wow", una fanzine di fumetti degli anni Settanta (e di parte degli Ottanta). Dovrei averla completa, devo controllare bene.
Poi c'è la collana "L'olimpo dei fumetti" di Sugar. Sono stati fra i primissimi volumi a fumetti che ho comprato, dal 1971 - mi pare - in poi. Alcuni sono ancora oggi preziosi, nonostante un universo di ristampe che è venuto dopo. Dove altrimenti, per esempio, si può leggere il Drago di Burne Hogarth?