1934
In questo periodo Topolino è stampato su un unico grande foglio, ripiegato in quattro. Le copie archivistiche a cui ho accesso sono in gran parte intonse, quindi perdonate la scarsa qualità di alcune foto degli interni:
Dopo La guerra tra le mosche e gli altri insetti, la saga di Buci (Bucky Bug), topper delle Sundays di Mickey Mouse, prosegue su Topolino stampata in nero, con le vignette di dimensioni minuscole. Evidentemente la serie delle Silly Symphonies non incontra il favore del pubblico, perché non viene mai ristampata (lo farà, malamente, Mondadori qualche anno dopo) e viene del tutto ignorato il lungo periodo iniziale, che vedrà la luce, in Italia, addirittura negli anni Ottanta! D’altra parte lo spirito avventuroso di Topolino e di Cino e Franco è quello vincente, e ciò che ottant’anni dopo può apparire delizioso, nel 1934 magari è solo stucchevole:
Bucky Bug è ispirato all’arcaico short Bugs In Love, ma è sostanzialmente una creazione originale dello staff di Hyperion Avenue addetto alle comic strips:
È anche il caso di Birds of a Feather, tradotto con Uccellini di nido:
In seguito, le Silly Symphonies a fumetti diventano più fedeli a quelle cinematografiche, spesso anticipandone l’uscita, come trailer di carta e inchiostro. Si basano sugli storyboard e sui model sheet dei cortometraggi in lavorazione, ma sono comunque sempre originali e spesso più interessanti degli stessi shorts animati. È il caso, per esempio, della storia Peculiar Penguins, tradotta da noi come L’isola dei pinguini, in seguito nota come Piero Pinguino contro il Pescecane:
Forse questa storia ha ispirato gli autori di un celebre brano di swing italiano di Consiglio e Casiroli, Il pinguino innamorato (1940), interpretato da Silvana Fioresi e dal Trio Lescano:
Guarda, guarda, guarda
il bel Pinguino innamorato
col colletto duro e con il petto inamidato...
Va passeggiando sopra il pack
con un'aria molto chic
dondolando mollemente il frac.
Peccato che questi piccoli gioielli siano pubblicati, su Topolino 1934, in formato infelice e senza il colore, che nelle Sundays è essenziale…
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