Jacovitti aveva diradato le sue collaborazioni al Vittorioso già dal 1958, ma l’aria che tira in redazione, nel 1962, è brutta davvero, e così il genio termolese, come Sebastiano Craveri, si allontana definitivamente: l’ultima storia originale, Pippozùmparapappà, appare, in sedici puntate, a chiudere l’annata. Ci risiamo, con la musica moderna, e stavolta col nuovissimo twist (che in realtà non è uno stile musicale, ma un ballo, reso celebre da Dino Risi col film Il sorpasso, di quello stesso 1962). La storia è davvero irresistibile:
E così Lisca di Pesce fa ciao ciao al Vittorioso, ventisei anni dopo Pippo e gli inglesi. Per la verità, un’ultimissima storia nuova di Jacovitti verrà pubblicata nel 1966, in chiusura del giornale: forse un estremo tributo di Jac a chi gli aveva dato la fama. E poi lo rivedremo, l’anno seguente, sul Vitt.
Jacovitti, nel corso di questo fatidico 1962, disegna anche alcune copertine, come sempre magnifiche e in grado di rendere il costume e lo spirito del tempo:
Notate le capacità quasi profetiche del Nostro: la copertina del primo numero, giocata sul classico avvicendamento tra anno vecchio e anno nuovo, raffigura anche un personaggio che avverte dell’arrivo di guai… E ce ne saranno, perbacco, non solo per il giornalino! Sulla copertina dell’ultimo numero, infatti, vediamo Pippo che spazza via le magagne dell’anno appena concluso: c’è la terribile crisi di Cuba, quella del braccio di ferro Kennedy-Cruscev, che ci portò a un passo dalla guerra nucleare. Ma c’è anche Canzonissima. I più giovani ovviamente non ricorderanno che razza di terremoto fu, quel programma televisivo, condotto da Dario Fo e Franca Rame. Ravanate un po’ su Google, scoprirete cose interessanti…