Dopo l’abbandono di Gianni De Luca e la rarefazione dei contributi di Jacovitti, Il Vittorioso può ancora contare su almeno tre delle sue “colonne” storiche. Ma i tempi cambiano, probabilmente anche i compensi scendono, e qualcuno (lo vedremo fra poco, esaminando il caso di Franco Caprioli) cambia drasticamente stile, lasciando perplessi molti lettori. Kurt Caesar, invece, è una presenza costante e rassicurante, fino alla metà degli anni Sessanta: il suo disegno, sempre minuzioso ed efficace, è come cristallizzato al 1950, e i suoi temi e motivi restano quasi sempre confinati a scienza, fantascienza, anticipazione in genere. Credo che i seguenti esempi siano significativi:
1950/51
1955
1956
1957
1958
1959
1960
Non mancano, naturalmente, le sue fascinose copertine, dove Caesar dà il meglio di sé, che riportano magicamente a un certo gusto anni Trenta (cfr. “Il giornale delle meraviglie”, che forse mostrerò in futuro), e le consuete tavole tecnico-scientifiche:
1957
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