Dal numero 41 al n. 62, “Cine Comico” cammina senza scosse, ma anche senza minimamente sfruttare i tesori che ha a disposizione: a oltre settant’anni di distanza, e con quel che è accaduto nel frattempo, ci sembra impossibile che molte prime pagine, se non quasi tutte, siano dedicate alle ormai arcaiche storielle di Carlo Cossio e colleghi, quando c’erano a disposizione Elzie Segar e Milt Gross:
Il teatro dei bei tipi (Popeye) e Bob al paese dei fenomeni (Boob NacNutt) si alternano in ultima pagina, quando non vengono relegati all’interno:
Da notare che Bombolo – Cine Comico varia spesso la grafica della testata. Credo proprio che l’autore di questi gioiellini di pop art fosse l’onnipresente Carlo Cossio, che del resto, sempre nel 1935, disegna (e firma) la strepitosa testata de “L’Audace”, per un periodo inspiegabilmente breve:
Ecco come varia la grafica di “copertina” col numero 45 del 25 aprile 1935:
“Pey”, che Luca Boschi identifica in Zenobio Baggioli (vedi il suo commento al mio post precedente), si ispira forse alla visualizzazione delle metafore di Attilio Mussino (Bilbolbul), per questa simpatica tavola sportiva, stavolta dedicata al ciclismo:
Del resto, la primavera del 1935 è stagione del Giro d’Italia, allora più popolare di oggi:
Benché il calcio abbia più spesso l’onore dell’apertura:
Più convincente è Carlo Cossio in Arlecchino nella Luna, commistione favolistico-sportiva che è forse la prima continuity italiana di Vecchi. La prima puntata è incentrata su Giuseppe Meazza. Una canzonetta di allora diceva:
La donzelletta vien dalla campagna
Leggendo la Gazzetta dello sport
E come ogni ragazza lei va pazza per Meazza
Che fa reti a ritmo di fox trot…
Gli altri campioni sono Primo Carnera, orgoglio del regime. Ma su Cine Comico appaiono anche Tazio Nuvolari, Achille Varzi e altri assi del volante:
Solo una volta, Milt Gross ha l’onore della prima e dell’ultima pagina, mentre Braccio di Ferro mai:
Non riesco a trovare, per quante ricerche abbia fatto nei miei scaffali, dove è stato pubblicato un articolo di Alfredo Castelli che parlava di una striscia di Carnera disegnata da… Carnera! Che sia quella del numero che segue? Non mi pare che sia attribuibile a Cossio:
Col n. 53 del 20 giugno 1935, tornano, in prima pagina, le serie inglesi, e ciò benché Boob MacNutt sia sempre in forza a “Cine Comico”. Perché questa scelta autolesionista? Mistero.
Solo alla fine, quando gli scoraggianti dati di vendita non lasciano scampo, si decide di utilizzare Bob come attrazione principale. Non Popeye, e questo è davvero imperdonabile. Il marinaio di Segar, anzi, appare a singhiozzo e dopo il n. 64, inspiegabilmente, scompare. Lo ritroveremo nel 1938 su “Jumbo”, prima che tutti i fumetti KFS della SAEV passino in blocco a Mondadori, che li pubblicherà su “Paperino” e su “Topolino”.
Col n. 63, “Cine Comico” viene ridimensionato, sia nel formato (dimezzato) che nei contenuti. Rimane, fino al n. 84, Boob Mac Nutt; appare anche qualcosa di nuovo, come Laura, topper di Felix The Cat di Pat Sullivan (Otto Messmer), e ancora Billo Billo, ancora di Goldberg:
Per le restanti uscite, va sempre peggio, fino a cose veramente tristi, quasi imbarazzanti:
Comunque la mia collezione di Bombolo – Cine Comico corre ininterrotta fino al n. 62; dei fascicoli successivi, in piccolo formato, ho solo una manciata di numeri, compreso il solo “guscio” dell’ultimo, il 102, che ho già messo in linea.
La storia finisce qui, con questo malinconico trafiletto:
Tutti gli altri particolari, sul nuovo numero del “Notiziario GAF”.
Come già detto all’inizio, la collezione di “Bombolo – Cine Comico” è di straordinaria rarità. D’altronde non è neanche di gran valore collezionistico, visto il mercato di “nicchia nella nicchia” di queste testate. Però è certamente, quanto meno per quanto riguarda “Cine Comico”, di enorme interesse storico e artistico. Un indice sicuro al 100% è ancora impossibile, perché anche mettendo insieme le fumettoteche di ben tre collezionisti, non si ottiene una collezione veramente completa.
BILLO BILLO era BILL (noto anche come BILL AND PROFESSOR BUTTS).
RispondiEliminaEra il topper di BOOB McNUTT, posizione che tolse a BERTHA, THE SIBERIAN CHEESEHOUND nell'estate del 1926 e mantenne fino alla conclusione della serie nel 1934.
Per ciò che riguarda un CARNERA disegnato da Carnera si trattava di una striscia americana (PRIMO CARNERA'S ADVENTURES IN AMERICA per la KFS) e non di questa pagina (il disegno è differente).
L'articolo di Castelli, dovrebbe essere dentro Fumetto.
Grazie, Fortunato!
RispondiEliminaSe ci mettiamo d'impegno, facciamo una piccola enciclopedia del Fumetto classico ;-)
Per Carnera, anche Sergio mi ha detto che l'articolo è in un numero di "Fumetto": proverò a cercarlo. Comunque, direi che grazie alla tua expertise e a quella di Sergio, nonché all'ipotesi di Luca, il Carnera di Cine Comico può essere attribuito a Zenobio Baggioli.