domenica 28 novembre 2010

La Risata-La Folgore –2

1935: arriva Baldo


La storia de La Risata è fatta di equivoci, fraintendimenti, continui cambi di programma. Un giornale a fumetti con quel titolo, e perciò votato all’umorismo, nel 1934/35 dovrebbe forse guardare a concorrenti come Bombolo-Cine Comico di casa SAEV o tutt’al più a Jumbo. Invece,

sabato 27 novembre 2010

La Risata-La Folgore –1

La Risata 1934 – prima parte
Nuove rivelazioni sui misteriosi autori de La Risata!

La trasformazione dell’editoria periodica per ragazzi in Italia, con il conseguente avvento del Fumetto moderno, avviene – come abbiamo abbondantemente visto – per opera di tre editori: Vecchi (SAEV), Nerbini e Mondadori, che tra il 1932 e il 1935, uno dopo l’altro, invadono le edicole con novità rivoluzionarie.
Ma non ci sono solo loro. Alcuni piccoli editori cercano di raccogliere le briciole del fiorentissimo mercato che è sorto dal nulla, imitando in modo maldestro gli stilemi del Fumetto americano. Altri, invece, dotati di strutture e capitali adeguati, ignorano i comics d’oltreoceano e cercano di imporre, partendo praticamente da zero, un Fumetto italiano che non sia derivativo rispetto a quello dominante.
L’editore che fa da apripista per questo modo alternativo di intendere i periodici a fumetti è L’Editoriale Universo, che l’11 maggio 1933 vara Il Monello e circa due anni dopo, il 23 febbraio 1935, L’Intrepido. Dei due settimanali “tutti italiani” e della nascita del cosiddetto “fumetto popolare”, spero di aver modo di parlare in un prossimo futuro. Per ora, rimaniamo in zona “americana”.
La Casa Editrice Universo e i relativi, importanti stabilimenti tipo-litografici, sono di proprietà della famiglia Del Duca, ovvero dei tre fratelli Cino, Domenico e Alceo, che si alternano, tra l’altro, alla direzione dei settimanali. Cino è incaricato di seguire, a partire dal 20 novembre del 1934, un settimanale decisamente minore, La Risata, che esce con la sigla Casa Editrice Moderna.



Il settimanale in questione è minore e anche sperimentale, perché è stampato con nuovissimi impianti

giovedì 25 novembre 2010

Il Giornale di Cino e Franco - 2

1935 – continuazione e fine


Per tutta la prima parte del settimanale, Nerbini lascia immutata la formula de Il giornale di Cino e Franco, che è – come dicevo nello scorso post – poco più di un contenitore per il best seller di Lyman Young e collaboratori (Tim Tyler’s Luck). Fra le storie di riempitivo, merita un accenno

giovedì 18 novembre 2010

Il Giornale di Cino e Franco - 1

11 agosto 1935 - Il n. 1


Abbiamo lasciato Mario Nerbini con in tasca un sostanzioso assegno di Mondadori per la cessione dell’esclusiva Disney, ivi compresa la testata Topolino. È stato scritto infinite volte che l’affare crede di averlo fatto l’editore fiorentino, convinto che il settimanale si venda non tanto per i fumetti di Gottfredson e collaboratori, quanto per Cino e Franco (Tim Tyler's Luck) di Lyman Young. Nerbini è comunque tutto contento per l’incredibile successo de L’Avventuroso, che mette in ombra ogni altra cosa. Abbiamo anche detto che oggi, nel 1935, l’analisi di Mario Nerbini è formalmente giusta, anche se – con il senno del poi – sostanzialmente sbagliata.

Il 26 luglio 1935, esattamente una settimana dopo l’uscita dell’ultima puntata delle storie di Cino e Franco sul Topolino Nerbini, appare in edicola un nuovo giornale, preceduto, come sempre accade, da un saggio gratuito (inserito ne L’Avventuroso n. 42) e da una notevole campagna pubblicitaria su tutti i periodici della scuderia:


sabato 13 novembre 2010

L’Audace terza versione: numeri 60-181 (1935-37) - Quarta parte

1935 (luglio-dicembre): arriva Drakeman/Mandrake!





In prima pagina de L’Audace, piomba nella foresta di Tarzan un’intrepida emula di Amelia Earhart, che dà una sterzata imprevista alla saga del Signore della Giungla. Intanto, la pagina dedicata a La Pattuglia Volante (Radio Patrol di Eddie Sullivan e Charlie Schmidt) ospita anche

domenica 7 novembre 2010

Intermezzo – Tarzan in Italia

I romanzi di cappa e spada (1934)

Dicevo, nello scorso post, che il Tarzan a fumetti di Harold Foster, su L’Audace del 1935, non è alla sua prima apparizione in Italia.

Le strisce giornaliere del 1929 appaiono nel 1934, abbastanza clamorosamente, su una pubblicazione non per ragazzi, ovvero la collana di narrativa I romanzi di cappa e spada edita da Mondadori, a partire dal numero 24:

 
Da notare le copertine di Gino Boccasile, al cui colpevole oblio ha cercato di riparare recentemente Paola Biribanti con

mercoledì 3 novembre 2010

L’Audace terza versione: numeri 60-181 (1935-37) - Terza parte

1935 (giugno-agosto)


Esaurito il tourbillon lucchese e jacovittiano, torniamo alla nostra storia "in diretta" del Fumetto in Italia, e riprendiamo la vicenda de L’Audace. Ho detto, nell’ultimo post dedicato all’ “anti-Avventuroso” della SAEV, che Brick Bradford passa molto presto dalla prima pagina del giornale a quelle interne, abbandonando anche il disegno della testata, e ciò perché non incontra il favore dei lettori. Questo è senz’altro vero, perché conosciamo gli sviluppi delle vicende editoriali successive, ma oggi, nel maggio 1935,