martedì 15 giugno 2010

Topolino supplemento – quinta e ultima parte

1935




Il 1935 è, per il Supplemento di Topolino, un susseguirsi di fuochi d’artificio. Alle splendide storie del Topolino “giornaliero” di Floyd Gottfredson e collaboratori, si affiancano interessanti esperimenti di autori italiani. Un caso curioso è una piccola serie di meta-Mickey disegnati da Gaetano Vitelli:


Col numero 113b del 24 febbraio 1935, il Supplemento riduce leggermente il formato e passa ad otto pagine, stampate su carta decisamente gialla (almeno in tutti i casi che mi è stato dato di vedere). Ho ridotto un poco la dominante cromatica, per rendere le immagini più leggibili:


La fenomenale sequenza del duello tra Topolino e Don Jollio, nella storia conosciuta in seguito col titolo Topolino alla caccia al bandito Pipistrello, è una delle più belle scene d’azione del fumetto sindacato americano:


Alfonso Yanez Fancelli è probabilmente uno pseudonimo del clone salgariano Emilio Fancelli, fiorentino. Con Giorgio Scudellari, che in questi numeri del Supplemento è di certo il più attivo autore italiano, sperimenta con un certo successo una “via nazionale” ai comics avventurosi, con storie come Lo stregone bianco, ancora molto ispirato a Lyman Young.



Scudellari e Fancelli realizzano anche Il fidanzato scomparso, con un personaggio femminile “moderno”, ovvero attivo, e non del tutto sottomesso alla figura maschile:


Di Frank Merrill (Frank Merriwell, di William Ritt e Jack Wilhelm) ho già parlato nei post precedenti dedicati al Supplemento. Negli ultimi numeri editi da Nerbini, il personaggio eponimo viene allontanato e il gruppo dei comprimari vive una vicenda esotica e pienamente avventurosa. La storia diventa Lo strano abitatore dell’Isola del Tesoro, titolo con il quale sarà poi ristampata in albo:




Un esempio di come sia disordinata la pubblicazione delle storie di Mickey Mouse, spartite tra Topolino e il suo Supplemento, è costituito dall’episodio noto come Topolino e il mistero dei cappotti, in cui Paolino Paperino fa la sua prima vera parte di co-protagonista. Abbiamo già visto che la storia in questione è stata pubblicata sul settimanale, ma la prima tavola dell’episodio, che oltretutto è necessaria per capire le ragioni che hanno dato l’avvio al gustoso intreccio giallo, appare sul Supplemento 115b del 10 marzo 1935:


A pagina 5 dello stesso numero che viene pubblicata la vera storia d’esordio di Donald Duck, ovvero la sequenza di Silly Symphonies conosciuta in seguito col titolo La gallinella saggia (qui I due fannulloni):




Le Silly Symphonies conquistano la prima pagina del Supplemento con l’episodio che sarò poi noto col titolo Ambrogio il gatto malandrino (Ambrose The Robber Kitten):


Il climax drammatico delle storie di Floyd Gottfredson è rappresentato forse dalla storia Topolino giornalista, in cui ancora Paperino – autentica nuova star di questi numeri del Supplemento – recita un’irripetibile parte da grande comprimario:




Negli ultimi numeri del Supplemento, la cura redazionale si allenta, così come avviene sul settimanale.


Arriviamo dunque al n. 136b, che è l’ultimo edito da Nerbini, in ottemperanza alla scrittura privata tra l’editore fiorentino e Arnoldo Mondadori, che ho riportato nel post precedente:


Mondadori sembra avere ambiziose idee di rilancio: pubblica anche un grande manifesto, che fa esporre in tutte le edicole:


L’impianto del Supplemento mondadoriano ricalca l’impostazione nerbiniana. Le strisce giornaliere di Gottfredson vengono impaginate in apertura e in chiusura:


Per il paginone interno, Mondadori si assicura le tavole domenicali del Robin Hood di Charles Flanders, unica opera pubblicata a suo nome dal grande artigiano del bullpen della KFS:



Mentre le tavole domenicali di Audax (King of Royal Mounted Police, di Allen Dean) trovano posto nell’interno:


Ma l’editore cambia subito idea, sul destino del grande Supplemento. Il periodico infatti dura ancora per altri due soli numeri:







Poi la pubblicazione chiude. Il tesoro di Clarabella migra su Topolino, così come Audax, mentre Robin Hood va a rimpolpare I tre Porcellini. Evidentemente, i primi dati di vendita condannano il Supplemento, e comunque tre testate disneyane sono troppe, anche per un mercato, quello del 1935, affamato di novità.


Il Supplemento, periodico a suo tempo poco diffuso (e quindi ottant’anni dopo molto raro), va valutato considerandolo parte integrante del settimanale Topolino: insieme con quest’ultimo, infatti, pubblica il primo nucleo compiutamente “avventuroso” delle strisce e delle tavole di Mickey Mouse. Come pubblicazione a sé stante, invece, è un ibrido – e in sostanza un doppione - che nel 1935 ha poca ragione di esistere, e quindi la decisione di Mondadori di sopprimerlo appare perfettamente logica.

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