mercoledì 16 settembre 2009

Liste di proscrizione

Insieme all’annata 1951 del Vittorioso, conservo anche questo “pieghevole”, distribuito dall’AVE nelle parrocchie (e probabilmente non solo). A leggerlo passa un brivido lungo la schiena, e si avverte l’acre odore della guerra fredda. Ma stavolta la politica non c’entra affatto: è guerra, sì, ma moralistica; non conta affatto la politica, in questa lunghissima lista di pubblicazioni a fumetti ma il maggiore o minore allineamento ad una visione della letteratura per ragazzi esclusivamente edificante, in cui i personaggi “buoni” devono esserlo senza mezze misure e incarnare gli ideali purissimi, possibilmente cristiani. I “cattivi”, d’altra parte, non debbono mai mostrare gli aspetti veramente truci, disturbanti, della loro personalità… E niente sesso, per carità, nemmeno un lontano accenno!
Anche nel lontanissimo 1951 (o 1948), era senz’altro legittimo che qualcuno proponesse un elenco “consigliato” di letture “sane”. Ma se lo faceva l’AVE (e quindi in accordo con l’Oltretevere), più che un consiglio, visto il grande potere di condizionamento della Chiesa Cattolica, aveva il sapore acre dell’imposizione.
Ma il motivo principale per cui vi propongo la lettura di questo foglio è l’insospettabile presenza di certe testate, fra le pubblicazioni sconsigliate (o addirittura “escluse”). Fra quelle leggibili solo “con cautela” (terzo elenco, dei primi due dirò poi) ci sono:
- Albi tascabili di Topolino (soprattutto Barks)
- Corriere dei Piccoli (la concorrenza diretta, laica e borghese!)
- Topolino
Fra le testate addirittura “escluse” - così, tranchant, e sono la grande maggioranza (i commenti fra parentesi sono miei):
- Albi d’oro Giorgio Ventura (Brick Bradford)
- Albi Nerbini (tutti!)
- Asso di Picche (Pratt)
- Avventura (tutti i grandi comics USA)
- Cino e Franco
- Dik Fulmine
- Giornale dell’Uomo Mascherato
- Gordon
- Italo Americano
- Mandrake
- Pantera bionda (ovvio)
- Tarzan
Basta, mi fermo qui. C’è molto da leggere e da riflettere.

12 commenti:

  1. Perversamente affascinante, davvero!
    Ma cos'era quel "Paperino" che compare tra le riviste "leggibili"?

    Ciao,
    Armando

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  2. A proposito di censura cosa ne pensi di questo fascicolo curato da tale Ellier Caporale edito nel 1950 e stampato dalla romana Parrocchia di Cristo Re. Ad eccezioone del Vittorioso, del Giornalino e del Corrierino quasi tutto il resto delle pubblicazioni è vietato.
    Seguono alcune immagini tratte dalle sedici pagine che compongono il fascicolo che ti invierò dall'Agenzia.
    Sergio

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  3. Per Armando:
    Anch'io mi sono scervellato su quel "Paperino"... L'unica spiegazione è che si tratti di una lista vecchia rimaneggiata e aggiornata, con degli inevitabili "fossili" di epoche precedenti. D'altra parte, nel 1951, anche Il giornale dell'Uomo Mscherato era già defunto (due anni prima). Oppure lo zelante "censore" ha preso il titolo di un Albo d'Oro ("Paperino e...") per quello di una testata.

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  4. Per Sergio:
    Attendo con ansia! E naturalmente "pubblicherò" subito. Grazie!

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  5. Ehm... il fascicolo citato da Sergio era stato ristampato (integralmente, credo) sul numero 10 della terza serie de "Il Fumetto", nel 1987. Dovresti rientrare in possesso della tua copia tra poco (a Lucca, spero...)
    Per quanto riguarda il "Paperino", le tue ipotesi sono assai ragionevoli; resta comunque il dubbio di cosa, nella contorta mente del censore, rendesse "leggibile" Paperino e "da evitare" Topolino :-)

    Ciao,
    Armando

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  6. Per definire Ridolini, Mandrake, Phantom, Cino e Franco, Pecos Bill ed altri come "incitamento alla delinquenza, alla corruzione, alla criminalità" bisognava avere una cultura insufficiente, non solo in campo fumettistico; ed anche per la stessa Pantera Bionda le accuse erano infondate.
    Saluti.
    G.Moeri

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  7. Topolino Leggibile con cautela ??????
    Ma quando????

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  8. Eh, bisogna rifarsi al periodo: un'epoca in cui non era considerato pericoloso solo chi era "immorale" (= contro la morale di una determinata parte, in questo caso la cattolica), ma anche chi proponeva una morale alternativa, nel caso di Topolino, squisitamente laica.

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  9. Penso che si rischi con grande facilità di mescolare prospettive culturali e religiose nel valutare la cosa in questa maniera.
    Questa roba, da un punto di vista religioso, è sempre frutto di malintesi. In Italia negli anni 1950 si respiravano ancora gli echi del Giansenismo, nonostante la dottrina fosse stata dichiarata eretica nel 1641…

    Cioé, si rischia di fare diventare religioso un problema che religioso non è (e tantomeno "cattolico"), se non a causa dell'inevitabile impasto tra gli elementi umani.
    Quello che stupisce è la data del 1951.

    Comunque Wojtyla Topolino lo leggeva: l'ha detto a Fossati (ricordi la famosa foto?) quindi quelle fascie di clero e di cultura "cattolica" condannavano in maniera autoritaria cose che stavano solo nella loro testa, e adesso ne vediamo i risultati…

    Considerato che il sacerdote autore di questo foglietto apparteneva alla San Paolo direi… da un estremo all'altro.

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  10. Caro Claudio,
    mi hai fatto riflettere. E' vero, si tende sempre a confondere i problemi religiosi con quelli culturali... In realtà, anche all'epoca di questi opuscoli, molto di più dopo - e in realtà anche decenni prima, vedi i "preti modernisti" - le gerarchie ecclesiastiche, ad ogni livello, interpretavano le cose un po' troppo liberamente. Nel '41, per esempio, si benediceva la GUERRA contro l'URSS: bada bene non i soldati che ci andavano, ma le bandiere! Nella mia collezione c'è un consistente nucleo di giornalini che risale al 1942/44: si tratta dell' "Audace" di Bonelli, assai raro, con personaggi che tutto erano fuorché ispirati ai valori cristiani: Furio Almirante, Pompeo Bill, il ciclo di Orlando di Albertarelli... Gianluigi Bonelli in persona, poi, era quello che si definiva un "mangiapreti". Ebbene, questo nucleo di fumetti apparteneva alla biblioteca di un parroco del Nord Italia, che li dava in lettura ai ragazzi dell'oratorio (presumo), con delle etichette appiccicate sopra con scritte del tipo: "non piegare!" "Non sgualcire!". Mostrerò queste cose nei prossimi mesi (spero). Questo avveniva, ripeto, nel '43, quando altrove i parroci sequestravano i giornalini, anche "Topolino", appunto. E non solo i preti! Anche i più "laici" degli "educatori".
    Grazie del contributo, e a presto!

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  11. Grazie Leonardo. Infatti il rischio più grosso è confondere le prospettive.
    La chiesa non è mai rappresentata da semplici movimenti umani, nei quali l’errare può essere madornale, come vediamo qui. Ha sempre le due parti, umana e divina, che vanno considerate. Rifiutando di prendere il considerazione la seconda, la chiesa vista come "organizzazione" può apparire non dissimile dalle tante società umane, e quindi l’idea più seducente appare valutare il trascorso storico delle sue parti (non solo il clero) attraverso un metro di critica storica, politica o civile che non è quello di Dio (elemento già ampiamente dibattuto in teologia ai tempi del rinnovamento nella critica storica dei vangeli, e siamo proprio in questo periodo, gli anni 1950, se non sbaglio). Dio tiene conto del libero arbitrio e della incapacità oggettiva dell’uomo di vedere chiaro in tutto e per tutto, quindi questo benedetto (si fa per dire) sacerdote, nella sua cecità non è dissimile dai tanti educatori che citi ad esempio, non ultimo il grande narratore per l’infanzia Giuseppe Fanciulli, che non vedeva alcun valore nei fumetti, e li disprezzava apertamente come diseducativi (senza riferirsi alla fede).

    All'opposto, il fenomeno fumetti funge da cartina di tornasole e ci da sempre una indicazione indiretta di cosa rappresenta l’aspetto “pedagogico” per l’adulto in un dato momento storico (storico recente, data la giovane età del fumetto).
    Facci caso: il fumetto è da subito “strumentalizzato”: non si deve aspettare molto, e arriva il "Pioniere”: è la “guerra degli adulti” che non interessa ai bambini, e Craveri lo sapeva bene. Certamente i lettori più furbetti, dopo il comunicato assurdo di questo “zelante” sacerdote della San Paolo, avranno trovato il modo di farsi comprare "Topolino" o altre testate sconsigliate da fratelli maggiori o da qualche parente, e di leggersele di nascosto dai genitori.
    Non voglio rendere i commenti troppo lunghi, perciò mi fermo, anche se sarebbe importante spiegare meglio la natura della chiesa nella sua "unità vivente”.

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  12. Ebbene, noi sappiamo che l’uomo è libero, sia nelle sue attività fisiche, sia nelle sue qualità psichiche. Ed è un dono naturale, tanto vero che Dante lo chiama 1110 maggior dono che Dio fesse creando n. Però, quando noi parliamo di dominio di se stessi, cioè di dominio dei propri istinti, della propria immaginazione e di tutte le altre forze infrarazionali, non parliamo più di un dono naturale, ma di una conquista, cioè il terminus ad quem di tutta 1’0 pera educativa e affettiva dell’uomo. E difatti

    in questo senso Cornelia dei Gracchi qui a ,Roma nella tragedia di Caio Gracco del Monti poteva apostrofare il traditore di suo figlio rinnegandolo di essere libero. Infatti, gli diceva: ((Sei crudele, sei cupido e libero ti chiami ))?

    Ora, nel bambino, nell’infans, nel piccolo è assente la stessa liberta psicologica, mentre

    sono pienamente attivi non solo il complesso vegetativo, ma la sensazione, la fantasia, l’istinto.

    Nel fanciullo comincia 1’esercizio della libertà e quindi della responsabilità &, ma è un

    piccolo crepuscolo, tanto è vero che lo Stato in quasi tutti i casi non punisce il ragazzo con

    il codice, e fino a 14 anni il fanciullo non è giuridicamente responsabile. E bisogna riconoscere

    che la vita del fanciullo è dominata dalla sensibilità, dalla sensazione, dall’impressione,

    dalla immaginazione e dall’istinto. Egli non è colui che domina; e quel fondo di

    autonomia che vi è in lui diventerà dominio, personalità, impero della ragione, solo attraverso

    un’opera lunga e tenace che svolgerà lentamente l’educatore e che farà sbocciare da questo germe il fiore della libertà: l’educazione.

    beh, insomma, queste sono le parole di Grazia Giuntoli(senatrice di Sinistra)nell'intervento avvenuto alla camera dei deputati l'11 dicembre 1951 in merito alla proposta di legge di
    Federici Maria ed altri: Vigilanza e controllo
    della stampa destinata all’infanzia e all’adolescenza. (995).

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