Nel 1950, su soggetto di De Barba, Giorgio Bellavitis disegna per Il Vittorioso il suo primo “cineromanzo”, I cavalieri del corvo, di ambiente medievaleggiante (come gran parte della sua produzione successiva).
Ma la star del Vittorioso, in questo periodo, sullo stesso piano di popolarità di Jacovitti e Caprioli, è senz’altro Giovanni De Luca. Ho accennato a lui in qualche post precedente. Con la sua produzione del 1950-51, raggiunge un primo apice della sua innovativa arte grafica. Un ottimo esempio è L’impero del Sole, solo apparentemente un pastiche azteco-atlantideo, e comunque i luoghi comuni che affronta, insieme all’onnipresente sceneggiatore Roudolph (dovrò prima o poi trovare qualche notizia su di lui) anticipano di cinquant’anni gli abusatissimi temi cinematografici d’oggidì.
La sfinge nera si basa quasi esclusivamente sulle suggestioni scenografiche, quasi da quinte teatrali, di De Luca: molti anni dopo, sul “Giornalino”, vedremo gli estremi sviluppi di questa particolare (e assai originale) visione dello spazio scenico da parte di De Luca.
Solo apparentemente più convenzionale, ma ricercatissima dal lato puramente pittorico, è la lunga storia Il tempio delle genti, pubblicata a fine 1950: notate l’uso del chiaroscuro, che spesso De Luca abbandonerà in favore di una sua originale “linea chiara” e poi di un pointillisme affine a quello di Caprioli ma risolto in chiave espressionista, invece che naturalistica.
Nei prossimi post vedremo l’evoluzione, rapidissima, dello stile di questi autori nel corso del biennio 1951/52.
Nell’autunno del 1950, Il Vittorioso aumenta il numero delle pagine e modifica l’impostazione della copertina. Scompare la storia a puntate in prima pagina, classica impostazione dei classici “giornali” fino al 1949: al suo posto c’è una grande illustrazione, sullo stile del franco-belga “Tintin”, a cui il settimanale cattolico evidentemente si rifà, almeno dal lato grafico. Il Vittorioso si avvia a trasformarsi in “rivista”, percorso che arriverà a compimento negli anni Sessanta. Parallelamente, stessa evoluzione avrà il “Corriere dei Piccoli”, e dalla nuova forma editoriale scaturiranno poi, idealmente, le “riviste d’autore”. Ma per ora, è un futuro lontano.
Qualcosina su Roudolph si trova qui:
RispondiEliminahttp://www.lfb.it/fff/fumetto/aut/r/roudolph.htm
e anche qui (viene fornita la data della scomparsa):
http://www.lospaziobianco.it/2133
... ma sospetto che queste cose le sapessi gia'...
Ciao,
Armando
Girellando in rete alla ricerca di altre notizie, ho scoperto un curioso legame tra Roudolph e Cesare Zavattini. Prima di svelarlo, vediamo se qualcuno lo conosceva gia'... (con Google non vale ;-))
RispondiEliminaRi-ciao,
Armando
Roudolph (Raul Traverso)
RispondiEliminaNasce a Genova (Italia). Vive e lavora a Roma come scrittore, traduttore, sceneggiatore di fumetti. Dalla fine degli anni Quaranta è una firma importante del Vittorioso, scrivendo tra l'altro testi per Kurt Caesar ("In fondo al mare", 1948, e "Un figlio pilota", 1965), Chiletto ("Il gigante nero", 1959), Giovannini ("La disfida", 1963) e Polese ("2 valige e una pistola", 1963).
Già nei primi anni Sessanta collabora con Il Giornalino e nel 1972 scrive "Saloon", disegnato da Stelio Fenzo. Seguono "L'ultimo dei Moicani" (1975, disegni di Alarico Gattia, da Fenimore Cooper), tre notevoli riduzioni shakespeariane disegnate da De Luca ("La tempesta" nel 1975, "Amleto" e "Romeo e Giulietta" nel 1976), altre tre riduzioni da Verne per Polese ("Viaggio al centro della Terra", 1978, in volume nel 1992; "Le tribolazioni di un cinese in Cina, 1980; e "20.000 leghe sotto i mari", 1981, in volume nel 1992), e biografie per Micheluzzi ("Martin Luther King", 1982; "Gandhi", 1983; "Florence Nightingale", 1986-87; eccetera
Da FFF
Sergio
Grazie, Armando!
RispondiEliminaMa proprio "googlando" ho scoperto il passato di attore di Raul Traverso (che lavorò nel 1949 nel film La roccia incantata di Giulio Morelli, sceneggiato dal grande Za). Vedi tu che scoperte si fanno, impolverandosi coi vecchi giornali... Grazie ancora
In 2010 Titan Books will publish his comic strip "Mark, the Youngest Disciple" as part of a collection of "Classic Bible Stories" from the British comic "Eagle". There is information about the book here on amazon.co.uk and amazon.com
RispondiElimina@ John: very interesting, thanks. The news about the british reprints of Franco Bellavitis' stories was published today on Luca Boschi's Cartoonist Globale blog (http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2010/02/la-sacra-bibbia-un-moltiplicazione-a-fumetti-.html). Certainly I'll buy the Book on Amazon (http://bit.ly/drjfpH), for I am also a Frank Hampson' fan!
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