mercoledì 11 febbraio 2009

Saltiamo in senso topografico, mantenendo però la coerenza logica e storica con quanto trattato nel post precedente, passando direttamente allo:

Scaffale 12




Il Corriere dei Ragazzi, contenuto integralmente in questo scaffale e nel precedente, nacque nel 1971: tecnicamente fu una “gemmazione” (gli americani direbbero uno spin off) del CdP, in pratica fu la trasformazione di quest’ultimo da settimanale per l’infanzia e l’adolescenza, a periodico per ragazzi, decisamente più “adulto” come contenuti e anche come forma. Possiedo la collezione completa della testata, fino alla sua trasformazione – rovinosa – in CorrierBoy, nel 1976: in tutto, sei anni memorabili, che hanno segnato un’intera generazione di ragazzi. Fumetti straordinari, autori stellari, ma non solo…

Prima ho usato il termine “gemmazione”, perché il Cdp continuò ad esistere, inizialmente solo come inserto al Cdr, poi fu di nuovo in edicola in modo indipendente. Dopo il compimento della parabola autodistruttiva del “fratello maggiore”, il Corrierino vivacchiò, fra pochi alti e molti bassi, fino agli anni Ottanta, quando fu soppresso brutalmente. E oggi ne celebrano il centenario… Mamma mia, che ipocrisia. Ecco i supplementi, inserti della prima annata del Cdr:

Ma questi albetti, per quanto graziosi, mettono tristezza. Meglio dare un’occhiata semi-panoramica ai primissimi numeri del Corriere dei Ragazzi:

Le copertine, opera di Franco Bruna, ci danno subito il senso della scelta editoriale di allora: non solo fumetti, ma anche – forse soprattutto – attualità, spettacolo, e, come vedremo poi, grande informazione. E con queste immagini arriva anche una bella scarica adrenalinica di nostalgia allo stato puro: come sono lontani, gli anni Settanta, eppure ancora così vicini alla nostra sensibilità di cinquantenni… Vero, Luca? Vero, Gianfranco? Vero, Franco?
Nel prossimo post, che ne dite di analizzare, quasi pagina per pagina, il primo numero del Corriere dei Ragazzi?

6 commenti:

  1. Aspetto trepidante! I miei Corrierini sono in cantina, a Napoli, quasi inaccessibili.
    E volevo dirti che sono stato contento di leggere il tuo "sfogo" su alcuni dei motivi della sparizione di un certo tipo di fumetto. Sottoscrivo ogni parola.
    Un saluto a Fred ;-)

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  2. Lo sai, che a sfogliare la collezione del CdP e del CdR, si raccoglie tanto materiale da poterci scrivere un saggio sull'evoluzione del costume in Italia? Anche solo gli anni Sessanta e Settanta, sono una miniera!
    Fred ricambia i saluti, e ti chiede di farli, a tua volta, a CcBaxter ;-)
    Ciao

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  3. Non mi dire che ti sei già messo all'opera...
    In ogni caso il CdR e il CdP meriterebbero un lavoro del genere. Non era solo l'Italia dei grandi che stava cambiando pelle.
    Sarebbe interessante chiedersi se fra quelle pagine c'era già qualcosa di una certa Italia strepitante di oggi. O se è proprio la sparizione di testate come CdR e CdP a preannunciare i nostri tempi "urlati".

    Ciao e alla prossima

    P.S. Una delle serie che rifletteva di più questo cambiamento era Valentina Mela Verde. Ho i tre libri della Salani e aspetto la riedizione a colori.

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  4. Anche se non sono ancora un cinquantenne (quando uscì il primo numero del CdR avevo 12 anni) anch'io ricordo con rimpianto quella pubblicazione.

    E non sono certo che, oggi, un editore grosso e volenteroso non potrebbe lanciare qualcosa di simile (magari utilizzando, inizialmente, il materiale della rivista belga Spirou).

    Per ciò che riguarda la mia raccolta completa del CdR, purtroppo la distrussi (per fare spazio) molto tempo fa.
    Considerato che, da allora, non mi sono mai più separato da nessun fumetto da me acquisito, il ricordo di quello scempio giovanile (oggi che quello spazio lo avrei giudicato irrilevante, dato che la mia collezione si è centuplicata) mi sembra una grottesca idiozia.

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  5. Ops, il postprandiale colpisce ancora!
    In realtà, quando uscì il primo CdR di anni ne avevo 8.

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