Riprendiamo l’ordine topografico dell’esplorazione. I prossimi scaffali li vedremo più velocemente, perché le cose interessanti e degne di essere “rivisitate”, sono altrove. Qui ci sono i Lucky Luke e gli Asterix, forse le due “punte” assolute del fumetto franco-belga. Agli Asterix, comprati uno per uno in libreria, sono attaccato in modo morboso: non c’è nulla di ricomprato, sono proprio i volumi che ho tenuto fra le mie trepidanti mani di bambino e adolescente… Ad ogni leggendaria storia, è legata una particolare emozione.
Dei Lucky Luke non sono mai riuscito a costruirmi una serie completa in lingua italiana (non sono francofono). Nello scaffale sono indegnamente rappresentati i tre tentativi principali: Mondadori, Fabbri e ComixBus. In una “Piccola Guida” del GAF-Firenze c’è una cronologia completa.
Dei Lucky Luke non sono mai riuscito a costruirmi una serie completa in lingua italiana (non sono francofono). Nello scaffale sono indegnamente rappresentati i tre tentativi principali: Mondadori, Fabbri e ComixBus. In una “Piccola Guida” del GAF-Firenze c’è una cronologia completa.
Scaffale 5b
A destra dell’antologia di Virgil Finlay, il mago dell’illustrazione di fantascienza, ci sono molti (non tutti) cataloghi di Treviso Comics e della mostra di Prato: due grandi manifestazioni, piene di storia, che ormai pochi ricordano, ma che hanno profondamente segnato gli anni Settanta e Ottanta. Prato era famosa per le trouvailles collezionistiche: arrivava sempre qualcosa di raro e ambito, che paradossalmente non si vedeva a Lucca e a Bologna (poi Reggio Emilia). Nell’improbabile caso che mi legga, saluto Stefano Bartolomei, il “padre fondatore” e infaticabile organizzatore della manifestazione toscana. Mi rimane solo il rimpianto di non aver mai visitato Treviso…
Più a destra, due cataloghi di un’altra grande manifestazione oggi dimenticata, il Salone del Giocattolo di Firenze. Un’edizione ospitò anche il Fumetto d’epoca, con l’onore di alcune pagine del prezioso catalogo:
All’estrema destra, la collezione quasi completa della fanzine Il nerbiniano, house organ della Casa Editrice Nerbini, quella dell’Avventuroso, di Flash Gordon e di Mandrake, all’epoca in cui Alfonso Pichierri la rilanciò nel mondo della cosiddetta “editoria amatoriale”. Pur con molti limiti, la rivista propose molte cose interessanti e inedite, oltre a titillare le nostalgie dei quarantenni dei primi anni Settanta (e a formare il gusto di un’intera generazione di teenagers, fra i quali yours truly).
E parlando di collezionismo, non posso fare a meno di mostrarvi il più ricercato fra i famosi cataloghi dello Studio Bibliografico Little Nemo di Sergio Pignatone: questo, con copertina in alluminio (!), ispirato alle “litolatte” futuriste degli anni Trenta, dedicato alla Fantascienza, era stato realizzato solo per pochi fortunati clienti del negozio.
Vedo che a fianco della collezione di Asterix hai anche i fascicoli di Bluberry : La miniera del Tedesco.
RispondiEliminaAnch'io li ho messi assieme, che combinazione.
Però per riempire la libreria ho qualche Filemon in francese e qualche Valerian, più un Achille Talon. Mi mancano i Luky Luke, però li ho sugli albi sprint ( o erano albi ardimento ? ) cugini del corrierino.
Scusate, nel commento precedente sono Lele, non so perchè non mi riconosce automaticamente
RispondiEliminaScusa le domande cretinissime.
RispondiEliminaPerché non disponi gli Astérix in ordine cronologico?
E, se non leggi il Francese, perché hai OUMPAH-PAH in originale (dato che ne esiste un'edizione mondadoriana)?
Ciao, Fortunato!
RispondiEliminaL'idea di questo blog mi è venuta dopo aver preso la decisione di svuotare oltre metà dell'unica stanza che conteneva la mia collezione di fumetti. Quindi c'è un po' di caos, molte cose devono essere "riposizionate": gli Asterix sono fra questi. Comunque, se e quando farò un po' d'ordine, li metterò, per puri motivi nostalgici, nell'ordine di uscita italiano. So che non è filologico, ma alla mia età si cominciano a privilegiare i dolci ricordi...
Ho molte cose, in francese: un po' per puro feticismo bibliofilo, un po' perché in realtà la lingua d'Oltralpe riesco a leggerla, bene o male, pur non avendola studiata. Certo non la scrivo né tanto meno la parlo.
a presto
Leonardo
Mi pareva di ricordare di averti visto in casa lo SPIROU della Niffle, da cui avevo dedotto (erroneamente) una tua familiarità con la lingua dei "cousins".
RispondiEliminaLinguisticamente, la mia situazione è speculare alla tua: il mio Francese è scolastico (non vale un granché) e l'Inglese non l'ho studiato, ma lo posso leggere (ma anche scrivere e parlicchiare).
Comunque questi discorsi su Astérix mi fanno balenare un'idea che potrei attuare nel mio blog...
A presto!
OK! l'idea l'ho messa in pratica.
RispondiEliminaSe ti va, Leonardo, dai un'occhiata al mio blog.
Nel mio blog ho messo il volume che veniva dato in omaggio agli abbonati del Corriere dei piccoli nel 1968, edizione Eurostudio : "gli Eroi del CdP".
RispondiEliminaCe l'hai ? C'è su la ristampa del primo numero del corrierino, mentre nel volume edito per il centenario c'è solo il secondo.
Ciao da Lele
Sì, ce l'ho, quel volume. Lo trovai su una bancarella, tanti anni fa. Non lo ebbi, all'epoca della sua uscita, perché ero abbonato a Topolino, non al CdP
RispondiEliminaciao
Leonardo
Ciao Leonardo e complimenti per la collezione! Che ne diresti di una recensione sui tuoi fumetti di Asterix? Con anche qualche immagine anche degli interni magari!
RispondiEliminaCiao, Floriano.
RispondiEliminaBella idea. C'è anche un numero (introvabile? Non lo trovo nemmeno nei miei scaffali, pebacco!) di "Gertie", supplemento di storia e critica dei fumetti che realizzavamo milel anni fa come supplemento della rivista "Comic Art". In quel numero c'è proprio l'analisi di Asterix!
Per farla qui, comunque, ci sarà da aspettare parecchio:sto affrontando, adesso, le cose più antiche della mia collezione, e devo seguire un ordine più o meno cronologico.
aaahhh... saluti a tutti. Volevo comprarmi la raccolta ompleta del Nerbiniano. Qualcuno sa dirmi quanti numeri sono usciti e per quanto? Mi pare dal 1973 al 1980. Ma con che cadenza? Sempre bimestrale?
RispondiEliminaGrazie...