1935 – I fumetti del Chicago Tribune su La Risata
Con una tavola originale di The Gumps raffrontata alla sua traduzione italiana!
Jim il Rosso (Red Barry di Will Gould) non è il solo nuovo fumetto americano ad apparire sul fatidico numero 37. Un altro è L’allegro Jack, traduzione letterale di Smilin’ Jack di Zack Mosley. Stavolta
Cino Del Duca, o chi per lui, non sceglie nel gruppo dei comics distribuiti dal KFS, in cui finora hanno pescato i “tre grandi” dell’editoria a fumetti. Smilin’ Jack appartiene infatti alla scuderia del Capitano Joseph Medill Patterson, ovvero al Chicago Tribune Syndicate. Vedremo molto presto quali altre gemme conservi quel forziere…
Cino Del Duca, o chi per lui, non sceglie nel gruppo dei comics distribuiti dal KFS, in cui finora hanno pescato i “tre grandi” dell’editoria a fumetti. Smilin’ Jack appartiene infatti alla scuderia del Capitano Joseph Medill Patterson, ovvero al Chicago Tribune Syndicate. Vedremo molto presto quali altre gemme conservi quel forziere…
Intanto, il sottotitolo de La Risata diventa “Settimanale di storie comiche e avventurose”.
Smilin’ Jack è un fumetto scritto e disegnato con uno stile originale, quasi beffardo, con alcune caratterizzazioni che – probabilmente non a caso – ricordano i personaggi “estremi” del Dick Tracy di Chester Gould: altra serie fortemente voluta da Patterson, geniale talent scout.
Bisogna riconoscere a Cino Del Duca (o a chiunque decida le scelte del settimanale: forse gli altri due fratelli, che hanno notevoli contatti all’estero?) il merito di sganciarsi dal “monopolio” del King Features Syndicate di William R. Hearst, rappresentato in Italia, come abbiamo più volte detto, da Guglielmo Emanuel. In futuro vedremo come perfino le scelte editoriali dei settimanali a fumetti italiani possano coinvolgere, negli anni Trenta, interessi finanziari e perfino politici di tutto rispetto.
Ma la rarità assoluta che appare sul n. 37 de La Risata, è Trottolino, ovvero le tavole domenicali di The Gumps di Sidney Smith, ancora © Chicago Tribune.
Si tratta in realtà di un caso tipico di spin-off: Trottolino è il figlio di Andy Gump, titolare della serie, le cui gesta domestiche appaiono sulle strisce giornaliere, inedite in Italia. A metà degli anni Trenta, il ragazzino vive varie favolose avventure come questa, ambientate in vari esotici scenari.
L’importanza storica di questa serie è notevole. Si tratta infatti (anche se queste tavole sono tarde, appartenendo alla produzione del 1935) di uno dei primissimi fumetti americani “d’avventura”, o più correttamente a cavallo fra “pupazzettismo” e dramma a tutto tondo.
Grazie a Fortunato Latella, autore dell'interessantissimo blog La testa nelle nuvolette, possiamo confrontare la tavola precedente con quella originale, tratta dai supplementi domenicali americani:
Notiamo alcune cose. Intanto, a parte l'assenza della quadricromia, la tavola originale è proposta in forma sostanzialmente integrale. Manca il logo The Gumps, sostituito da Trottolino, e il titolo della singola tavola domenicale, un uso tipicamente statunitense (anche ogni daily strip, per molti anni, ha avuto un titolo separato, diverso da quello "complessivo" dell'episodio). Sono stati cancellati anche la firma di Sidney Smith e l'indicazione del copyright.
La traduzione è corretta e - cosa niente affatto comune, negli anni Trenta - scritta in un ottimo italiano. E' un po' abbreviata: sia forse con l'intento di facilitare la lettura, sia perché l'inglese, rispetto al nostro idioma, occupa meno spazio all'interno dei balloons. Il traduttore, come mi ha fatto notare Fortunato, nella vignetta-titolo si è lasciato sfuggire il nome originale del protagonista, ovvero Chester.
Manca, infine, qualsiasi tentativo di rendere, come nell'originale, le frasi "urlate" con un corpo più grande rispetto a quello normale.
Casi analoghi sono quelli del Wash Tubbs di Roy Crane e di Phil Hardy di George Storm.
Nessuno, in Italia, ha mai più visto Trottolino/The Gumps: nemmeno in versione ad “albo”. E a quanto mi risulta, non è mai stata tentata, nemmeno negli USA, la riedizione di un significativo corpus di tavole domenicali “avventurose”.
Questa parte de La Risata è dunque decisamente preziosa, quale pressoché unica documentazione di alcune delle serie oggi meno conosciute della comic art americana.
Non è finita qui. In attesa dell’esplosiva novità che apparirà sul numero 50, la tarda estate del 1935 riserva ai lettori altre sorprese.
Un'altra serie che abbiamo già incontrato altrove (sul Topolino Supplemento del 1934) è Frank Merriwell di Jack Wilhelm e William Ritt, quest’ultimo autore dei testi del ben più famoso Brick Bradford. Qui il personaggio si chiama Franco e la produzione presentata appartiene alle tavole domenicali. Questa de La Risata è l’unica apparizione italiana delle sundays: ancora una rarità assoluta.
La Risata, come ho detto all’inizio, è il primo settimanale a fumetti italiano stampato in rotocalco. Purtroppo, se tale tecnica di stampa, rispetto ai sistemi tradizionali, permette di rendere i mezzi toni con molte più sfumature, i tempi non sono maturi per avere una qualità ottimale. Dal numero 48, c’è un evidente cambio tipografico:
A prima vista è un miglioramento. Ma in poche settimane, le nuove tecniche di stampa porteranno La Risata allo sfacelo, quanto meno temporaneamente: e ciò proprio nel momento in cui, con tanta ottima carne al fuoco, il giornale potrebbe finalmente decollare. Purtroppo, come vedremo nel prossimo post, il crollo tipografico avviene quasi in concomitanza dell’arrivo di un gigante immortale del Fumetto americano, con cui si chiude in modo clamoroso il 1935.
Sempre appassionante questa analisi della scena fumettistica italiana in un momento così fondamentale come la metà degli Anni Trenta.
RispondiEliminaIl traduttore di TROTTOLINO, nella quarta tavola che presenti (che è quella del 2 giugno 1935), si è distratto e possiamo vedere lo zio Bim che chiama il piccolo protagonista con il suo vero nome: Chester (è l'immagine con Andy e Bim di fronte a una cartina della Groenlandia).
Per chi volesse fare un confronto con la tavola originale (in tetracromia), l'ho caricata qui:
http://img258.imageshack.us/img258/7104/gumps350602.jpg
Comunque, THE GUMPS avrebbe iniziato la sua lenta decadenza proprio subito dopo questo periodo presentato su "La Risata", dato che il suo creatore Sidney Smith morì nell'ottobre del 1935.
Anche secondo quanto so io, si tratta dell'unica apparizione italiana dei GUMPS (le giornaliere non sono mai arrivate da noi).
Per ciò che riguarda ristampe made in USA, Herb Galewitz ne raccolse un solo volume nel lontano 1974 (Charles Scribner's Sons) e, da allora, praticamente il vuoto.
Giusto! Mi era sfuggito...
RispondiEliminaNon riesco a viualizzare la tavola che hai caricato su Imageshack! Potresti controllare il link? Se non hai nulla in contrario, la inserirei "in chiaro" nel post, sarebbe molto interessante, anche per valutare la fedeltà delle traduzioni. Colpiscono, queste ultime, per la loro correttezza formale (certo, a confronto con quelle di Nerbini!)
Sempre molto interessanti i tuoi commenti, Fortunato! Grazie infinite!
Complimenti per il post ! Materiale raro e interessante ;)
RispondiEliminaUn saluto,
Massimo B.
Prova quest'altro link:
RispondiEliminahttp://img813.imageshack.us/img813/7104/gumps350602.jpg
(in ogni caso, te l'ho spedita via e-mail).