Lunedì 26 dicembre (Santo Stefano), Leonardo Gori e Fabio Gadducci
sono stati intervistati da Felice Cimatti su Eccetto Topolino, durante la trasmissione di RAI Radio Tre Fahrenheit
E' già in linea il podcast, per ascoltare la conversazione
venerdì 23 dicembre 2011
lunedì 19 dicembre 2011
ECCETTO TOPOLINO a Roma!
Comunicato stampa:
Presentazione di Eccetto Topolino
Il libro che svela i rapporti tra il Duce e Walt Disney e, grazie al ritrovamento dell'archivio di Guglielmo Emanuel (direttore del Corriere della Sera), documenta gli interessi politici e il ruolo di stampa e censura nei confronti dei comics americani, che hanno condizionato il nostro immaginario per oltre ottant'anni.
Martedì 20 dicembre ore 11,00 presso l'Ordine dei Giornalisti -piazza della torretta 36 - Roma (sala conferenze primo piano).
Saranno presenti gli autori: Leonardo Gori, Sergio Lama e Fabio Gadducci.
Moderatore: Luca Raffaelli, giornalista di "la Repubblica".
Eccetto Topolino racconta gli anni ruggenti dell’editoria a fumetti negli anni Trenta: un dietro le quinte approfondito e documentatissimo sull’avvento dei comics americani in Italia, sull’euforia collettiva per i grandi eroi dell’avventura (Topolino, Flash Gordon, L'Uomo Mascherato, Mandrake) e sulla reazione bigotta che suscitò fra gli educatori e nelle gerarchie del Regime Fascista, fino al proibizionismo del 1938 che salvò solo l’opera di Walt Disney.
Correggendo innumerevoli imprecisioni ed errori tramandati in oltre cinquanta anni di pubblicistica specializzata, gli autori esaminano e riscrivono una pagina fondamentale della storia del Fumetto in Italia, nella quale eventi fondanti come l’arrivo di Topolino e il suo passaggio da Nerbini a Mondadori coinvolgono trame e interessi mai sospettati. Il saggio raccoglie documenti originali e finora inediti dell'archivio di Guglielmo Emanuel, agente del King Features Syndicate, e quelli degli Archivi dello Stato, oltre al fondo di Federico Pedrocchi. I documenti, le interviste, gli aneddoti e le numerose illustrazioni offrono uno spaccato originale dell'Italia anni Trenta, con protagonisti quali Benito Mussolini, William R. Hearst, Cesare Zavattini, Giovanni Gentile, Galeazzo Ciano e molti altri.
Eccetto Topolino non è un libro di nicchia ma è la storia dei personaggi che hanno condizionato il nostro immaginario per oltre ottant’anni.
Eccetto Topolino
Fabio Gadducci, Leonardo Gori e Sergio Lama
Collana l’arte delle nuvole 2
Con Eccetto Topolino! La storia del fumetto e della cultura popolare in Italia compie un rilevante salto qualitativo, offrendoci la ricostruzione complessiva di un pianeta sinora esplorato solamente in modo erratico. Si tratta di un genere editoriale rivisitato dagli autori in una originale prospettiva analitica, intrecciata alle vicende culturali, politiche e di costume del Paese durante la dittatura fascista. […]
Questo fondamentale libro […] resterà negli annali del fumetto italiano come l’opera che ha segnato il passaggio dall’interesse collezionistico alla ricostruzione storica.
Mimmo Franzinelli
Presentazione di Eccetto Topolino
Il libro che svela i rapporti tra il Duce e Walt Disney e, grazie al ritrovamento dell'archivio di Guglielmo Emanuel (direttore del Corriere della Sera), documenta gli interessi politici e il ruolo di stampa e censura nei confronti dei comics americani, che hanno condizionato il nostro immaginario per oltre ottant'anni.
Martedì 20 dicembre ore 11,00 presso l'Ordine dei Giornalisti -piazza della torretta 36 - Roma (sala conferenze primo piano).
Saranno presenti gli autori: Leonardo Gori, Sergio Lama e Fabio Gadducci.
Moderatore: Luca Raffaelli, giornalista di "la Repubblica".
ECCETTO TOPOLINO
Eccetto Topolino racconta gli anni ruggenti dell’editoria a fumetti negli anni Trenta: un dietro le quinte approfondito e documentatissimo sull’avvento dei comics americani in Italia, sull’euforia collettiva per i grandi eroi dell’avventura (Topolino, Flash Gordon, L'Uomo Mascherato, Mandrake) e sulla reazione bigotta che suscitò fra gli educatori e nelle gerarchie del Regime Fascista, fino al proibizionismo del 1938 che salvò solo l’opera di Walt Disney.
Correggendo innumerevoli imprecisioni ed errori tramandati in oltre cinquanta anni di pubblicistica specializzata, gli autori esaminano e riscrivono una pagina fondamentale della storia del Fumetto in Italia, nella quale eventi fondanti come l’arrivo di Topolino e il suo passaggio da Nerbini a Mondadori coinvolgono trame e interessi mai sospettati. Il saggio raccoglie documenti originali e finora inediti dell'archivio di Guglielmo Emanuel, agente del King Features Syndicate, e quelli degli Archivi dello Stato, oltre al fondo di Federico Pedrocchi. I documenti, le interviste, gli aneddoti e le numerose illustrazioni offrono uno spaccato originale dell'Italia anni Trenta, con protagonisti quali Benito Mussolini, William R. Hearst, Cesare Zavattini, Giovanni Gentile, Galeazzo Ciano e molti altri.
Eccetto Topolino non è un libro di nicchia ma è la storia dei personaggi che hanno condizionato il nostro immaginario per oltre ottant’anni.
Eccetto Topolino
Fabio Gadducci, Leonardo Gori e Sergio Lama
Collana l’arte delle nuvole 2
Con Eccetto Topolino! La storia del fumetto e della cultura popolare in Italia compie un rilevante salto qualitativo, offrendoci la ricostruzione complessiva di un pianeta sinora esplorato solamente in modo erratico. Si tratta di un genere editoriale rivisitato dagli autori in una originale prospettiva analitica, intrecciata alle vicende culturali, politiche e di costume del Paese durante la dittatura fascista. […]
Questo fondamentale libro […] resterà negli annali del fumetto italiano come l’opera che ha segnato il passaggio dall’interesse collezionistico alla ricostruzione storica.
Mimmo Franzinelli
mercoledì 14 dicembre 2011
martedì 6 dicembre 2011
lunedì 28 novembre 2011
ARRIVA REGGIO EMILIA...
...dove gli amici dell'ANAFI avranno disponibile, in vendita, "Eccetto Topolino".
L'imperdibile mostra mercato è il riferimento nazionale (e non solo) degli appassionati e dei collezionisti di fumetti. Come dice il suo Presidente, l'amico Paolo Gallinari:
Per la gioia di tutti gli appassionati, ritorna come è tradizione nel week end del 3 e 4 dicembre 2011, la Mostra Mercato del Fumetto di Reggio Emilia. Giunta alla sua 47a edizione, la kermesse fumettistica reggiana è come sempre organizzata dall'Anafi (Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell'Illustrazione) e dall'Arci di Reggio Emilia nei padiglioni delle Fiere di Reggio, in via Filangieri 15, nell'ambito della 23a edizione di Cambi & Scambi, fiera reggiana del collezionismo.
E, per quanto riguarda "Eccetto Topolino":
Da segnalare, fra le decine e decine di novità del settore, l’uscita del libro Eccetto Topolino, interessante volume che illustra finalmente tramite una serrata indagine storica la intricata vicenda dell’arrivo e dello sviluppo, dagli anni Trenta fino alla guerra, dei fumetti Disney in Italia e il loro rapporto col fascismo. Il libro, assieme all’altra novità, ovvero il ritorno del mitico “diavolo buono” Geppo con l’avventura “Inferno 2000”, sarà in vendita presso lo stand Anafi.
Grazie per la collaborazione all'ANAFI tutta e a Paolo in particolare!
sabato 12 novembre 2011
Un vero scoop: Il Topolino - integrale - di Guasta
© Disney un po' ovunque
La benemerita associazione GAF - Firenze (Gruppo Amici del Fumetto) ha allestito per i suoi soci un fascicolo, fuori commercio e a scopo di studio e documentazione, che raccoglie integralmente le tavole "apocrife" di Guglielmo Guastaveglia, in arte Guasta.
Se ne è parlato estesamente, sia in questo blog che altrove. Ma è un fatto che gli amici del GAF sono riusciti a trovare, presso un misterioso collezionista privato, tutte le tavole pubblicate nel 1931 su "Il Popolo di Roma".
Le sorprese, anche notevoli, non sono mancate. D'accordo con l'autore, posto qui l'illuminante articolo che apre il fascicolo, con le sue eloquenti illustrazioni.
IL TOPOLINO DI GUGLIELMO GUASTAVEGLIA
di Sergio Lama
Il primo fu Italo Pileri, che in uno “Speciale” Anaf, dedicato a Topolino, edito nel 1980 in occasione del decennale della gloriosa associazione, dette la notizia del ritrovamento di alcune tavole titolate “Topolino”, apparse nel 1931 sulle pagine del quotidiano «Il Popolo di Roma». Gli apocrifi erano disegnati da Gugliemo Guastaveglia, che si firmava Guasta, per la rubrica “Il Giovedì dei bambini” che il giornale della Capitale pubblicava il giovedì.
Il topo disneiano aveva fatto la sua prima comparsa in Italia l’anno prima grazie all’intuito di Lorenzo Gigli, direttore dell’«Illustrazione del Popolo», il supplemento settimanale della torinese «Gazzetta del Popolo».
Su quelle pagine, però, erano state riprodotte, anche se in ordine sparso, le strisce originali, mentre nel caso del «Popolo di Roma», la situazione era diversa: le tavole del Topolino, composte di sei o nove vignette, erano storielle autoconclusive, appositamente scritte e disegnate per il giornale romano che, fin dall’inizio del 1931, riservava una mezza pagina ai bambini pubblicando le tavole di Zizì al zoo, storielle comiche sempre disegnate dal Guastaveglia.
Grazie ad un anonimo collezionista, che nemmeno sotto tortura intende rivelare la sua identità, siamo riusciti ad avere nella loro integrità tutte le diciassette tavole topoliniane prodotte dal Guasta per il «Popolo di Roma».
Due le conoscevamo da tempo, le altre cinque erano state recentemente reperite dal collezionista e studioso di comics Massimo Bonura che aveva scritto due articoli sull’argomento, apparsi sul «Notiziario Gaf» n. 423 e sul «Fumetto» n. 774, entrambi editi nello scorso marzo.
In quegli articoli si documentava come Guastaveglia, dopo un primo artigianale approccio - le prime tre tavole e qualcuna delle successive hanno trama e ambientazione prettamente “nostrali” - per le seguenti si fosse ispirato proprio alle strisce originali di Ub Iwerks, Walt Disney e Win Smith.
Del resto l’aggiunta che appare in calce dalla quinta tavola in poi delle scritte “Esclusività per l’Italia” e “Riproduzione vietata”, parrebbe avvalorare l’ipotesi che Guasta, grazie ad un accordo tra il rappresentante della Disney, Guglielmo Emanuel, e la direzione del «Popolo», avesse avuto la possibilità di avere sott’occhio proprio le patinate originali fornite dal rappresentante in Italia del King Features Syndicate.
Il reperimento di tutto il pubblicato della serie ci ha permesso di verificare analiticamente gli spunti - e non solo quelli - che il disegnatore romano aveva tratto dalle strisce disneiane, confermando quella teoria.
La sequenza delle tavole di Topolino pubblicate sul «Il Popolo di Roma» inizia il 16 aprile 1931 e termina il 13 agosto dello stesso anno. Non esiste la tavola di giovedì 30 aprile, mentre la consueta “Pagina del Bambini” è anticipata al mercoledì 29 aprile, priva però della tavola dedicata a Topolino.
Le prime tre tavole (16 e 23 aprile e 7 maggio) nulla hanno in comune con le strisce originali: Topolino e Topolina si scontrano con Mio Miao, un gattone nero rappresentato graficamente identico al Felix the Cat di Pat Sullivan e Otto Messmer, in garbate gag che si risolvono inevitabilmente con la sconfitta di Mio Miao.
Nelle successive (14, 21 e 28 maggio) Topolino ha a che fare con un nuovo avversario: si tratta di Maramao, un altro temibile antagonista, in una serie di “comiche” che hanno come scenario un fondale prettamente nostrale: vedi la bottega di salumeria con le forme di “parmigiano” (tavola 21 maggio) o il riferimento alla partita di calcio (tavola 28 maggio).
Il bello è che l’immagine di Maramao è pressoché identica a quella di Kat Nipp, ovvero il Gatto Nip, un personaggio che Italia apparirà solo nel giugno del 1936 sulle pagine di Topolino in guerra col Gatto Nip, albo n. 17 della mondadoriana collana «Nel Regno di Topolino». Dunque è impensabile che Guasta, osservando le fattezze della figura di Maramao, non avesse sott’occhio le dailies americane.
Da questa tavola in poi, spesso, le storielle autoconclusive del Topo “italiano” si arricchiscono di spunti e situazioni sicuramente provenienti dalle strisce originali.
Nelle pagine seguenti possiamo vedere alcuni esempi tra i più significativi di queste analogie. Per renderle ancora più evidenti abbiamo scomposto le tavole del «Popolo» in vignette, come se fossero vere e proprie strisce giornaliere.
La benemerita associazione GAF - Firenze (Gruppo Amici del Fumetto) ha allestito per i suoi soci un fascicolo, fuori commercio e a scopo di studio e documentazione, che raccoglie integralmente le tavole "apocrife" di Guglielmo Guastaveglia, in arte Guasta.
«GLI ALBI DI EXPLOIT» N. 23 IL TOPOLINO DI GUASTA
Collana di Albi, riservata ai Soci, edita a scopo di studio e documentazione
Collana di Albi, riservata ai Soci, edita a scopo di studio e documentazione
Le sorprese, anche notevoli, non sono mancate. D'accordo con l'autore, posto qui l'illuminante articolo che apre il fascicolo, con le sue eloquenti illustrazioni.
IL TOPOLINO DI GUGLIELMO GUASTAVEGLIA
di Sergio Lama
Il primo fu Italo Pileri, che in uno “Speciale” Anaf, dedicato a Topolino, edito nel 1980 in occasione del decennale della gloriosa associazione, dette la notizia del ritrovamento di alcune tavole titolate “Topolino”, apparse nel 1931 sulle pagine del quotidiano «Il Popolo di Roma». Gli apocrifi erano disegnati da Gugliemo Guastaveglia, che si firmava Guasta, per la rubrica “Il Giovedì dei bambini” che il giornale della Capitale pubblicava il giovedì.
Il topo disneiano aveva fatto la sua prima comparsa in Italia l’anno prima grazie all’intuito di Lorenzo Gigli, direttore dell’«Illustrazione del Popolo», il supplemento settimanale della torinese «Gazzetta del Popolo».
Su quelle pagine, però, erano state riprodotte, anche se in ordine sparso, le strisce originali, mentre nel caso del «Popolo di Roma», la situazione era diversa: le tavole del Topolino, composte di sei o nove vignette, erano storielle autoconclusive, appositamente scritte e disegnate per il giornale romano che, fin dall’inizio del 1931, riservava una mezza pagina ai bambini pubblicando le tavole di Zizì al zoo, storielle comiche sempre disegnate dal Guastaveglia.
Grazie ad un anonimo collezionista, che nemmeno sotto tortura intende rivelare la sua identità, siamo riusciti ad avere nella loro integrità tutte le diciassette tavole topoliniane prodotte dal Guasta per il «Popolo di Roma».
Due le conoscevamo da tempo, le altre cinque erano state recentemente reperite dal collezionista e studioso di comics Massimo Bonura che aveva scritto due articoli sull’argomento, apparsi sul «Notiziario Gaf» n. 423 e sul «Fumetto» n. 774, entrambi editi nello scorso marzo.
In quegli articoli si documentava come Guastaveglia, dopo un primo artigianale approccio - le prime tre tavole e qualcuna delle successive hanno trama e ambientazione prettamente “nostrali” - per le seguenti si fosse ispirato proprio alle strisce originali di Ub Iwerks, Walt Disney e Win Smith.
La penultima vignetta della tavola del 14 maggio 1931 del «Popolo di Roma» ripropone l’ultima vignetta della striscia originale del 5 giugno 1931.
Del resto l’aggiunta che appare in calce dalla quinta tavola in poi delle scritte “Esclusività per l’Italia” e “Riproduzione vietata”, parrebbe avvalorare l’ipotesi che Guasta, grazie ad un accordo tra il rappresentante della Disney, Guglielmo Emanuel, e la direzione del «Popolo», avesse avuto la possibilità di avere sott’occhio proprio le patinate originali fornite dal rappresentante in Italia del King Features Syndicate.
Il reperimento di tutto il pubblicato della serie ci ha permesso di verificare analiticamente gli spunti - e non solo quelli - che il disegnatore romano aveva tratto dalle strisce disneiane, confermando quella teoria.
La quarta vignetta della tavola del 4 giugno 1931 del «Popolo di Roma» ripropone, appena modificata, la quarta vignetta della striscia originale del 17 febbraio 1931.
La sequenza delle tavole di Topolino pubblicate sul «Il Popolo di Roma» inizia il 16 aprile 1931 e termina il 13 agosto dello stesso anno. Non esiste la tavola di giovedì 30 aprile, mentre la consueta “Pagina del Bambini” è anticipata al mercoledì 29 aprile, priva però della tavola dedicata a Topolino.
Le prime tre tavole (16 e 23 aprile e 7 maggio) nulla hanno in comune con le strisce originali: Topolino e Topolina si scontrano con Mio Miao, un gattone nero rappresentato graficamente identico al Felix the Cat di Pat Sullivan e Otto Messmer, in garbate gag che si risolvono inevitabilmente con la sconfitta di Mio Miao.
Le ultime tre vignette finali della tavola del 4 giugno 1931 del «Popolo di Roma» ripetono le ultime tre della striscia del 20 febbraio 1931.
Nelle successive (14, 21 e 28 maggio) Topolino ha a che fare con un nuovo avversario: si tratta di Maramao, un altro temibile antagonista, in una serie di “comiche” che hanno come scenario un fondale prettamente nostrale: vedi la bottega di salumeria con le forme di “parmigiano” (tavola 21 maggio) o il riferimento alla partita di calcio (tavola 28 maggio).
Il bello è che l’immagine di Maramao è pressoché identica a quella di Kat Nipp, ovvero il Gatto Nip, un personaggio che Italia apparirà solo nel giugno del 1936 sulle pagine di Topolino in guerra col Gatto Nip, albo n. 17 della mondadoriana collana «Nel Regno di Topolino». Dunque è impensabile che Guasta, osservando le fattezze della figura di Maramao, non avesse sott’occhio le dailies americane.
Sopra: le strisce originali del 31 gennaio e dell’1 febbraio 1930.
Sotto: le nove vignette che compongono la tavola dell’11 giugno 1931 del «Popolo di Roma» riprendono integralmente le due strisce sopra indicate.
Sotto: le nove vignette che compongono la tavola dell’11 giugno 1931 del «Popolo di Roma» riprendono integralmente le due strisce sopra indicate.
Da questa tavola in poi, spesso, le storielle autoconclusive del Topo “italiano” si arricchiscono di spunti e situazioni sicuramente provenienti dalle strisce originali.
Nelle pagine seguenti possiamo vedere alcuni esempi tra i più significativi di queste analogie. Per renderle ancora più evidenti abbiamo scomposto le tavole del «Popolo» in vignette, come se fossero vere e proprie strisce giornaliere.
Le tre vignette (quinta, sesta e settima, che compongono la tavola del 25 giugno 1931 del «Popolo di Roma», si rifanno, con qualche variante, alla striscia originale del 21 gennaio 1930.
Le sei vignette che compongono la tavola del 2 luglio 1931 del «Popolo di Roma» ripresentano integralmente, salvo l’aggiunta della vignetta finale, con Topolino che si mangia una coscia di tacchino arrosto, la striscia originale del 27 febbraio 1930.
Le prime quattro vignette della tavola del 9 luglio 1931 del «Popolo di Roma» ripropongono, con una modifica nella prima vignetta l’intera striscia originale del 15 maggio 1930.
Le ultime tre vignette della tavola del 9 luglio 1931 del «Popolo di Roma» ripresentano quasi integralmente la parte finale della striscia originale del 17 maggio 1930.
La tavola del 16 luglio 1931 del «Popolo di Roma» è composta dalle cinque vignette della striscia originale del primo marzo 1930 con l’aggiunta dell’ultima vignetta che vede Topolino immerso nella vasca da bagno.
La quarta e la sesta vignetta della tavola del 30 luglio 1931 del «Popolo di Roma» riprendono quasi totalmente la parte finale della striscia originale del 27 dicembre 1930.
Dopo l’ultima tavola del 13 agosto, la settimana successiva, il 20 agosto, in sostituzione di “Topolino”, appare un breve racconto: Modestino e Borione illustrato da alcune vignette di Guasta.
Il 27 agosto 1931, la pagina dedicata al “Giovedì dei bambini” cambia nome e diventa “Per i nostri piccoli amici”. La tavola di Topolino, scompare definitivamente ed è sostituita da un’altra con protagonista un personaggio dal curioso nome di Sempresì, autore lo stesso Guasta. Sono brevi gag che hanno come figura principale il moretto Ben Alì, che dice sempresì, un infelice fanciullo negro, al servizio di un irascibile burbero vecchio padrone al quale risponde rispettosamente sempre con la stessa frase: “si badrone”.
Sempresì ne combina di tutti colori rimediando gli urlacci e gli insulti del suo datore di lavoro e, alla fine delle brevi storielle, la vignetta finale vede l’ingenuo e tiranneggiato ragazzino, inevitabilmente preso a calcioni. Sempresì continuerà ad essere presente sulle pagine del «Popolo di Roma», salvo brevi intervalli, fino alla fine del 1931.
Il 27 agosto 1931, la pagina dedicata al “Giovedì dei bambini” cambia nome e diventa “Per i nostri piccoli amici”. La tavola di Topolino, scompare definitivamente ed è sostituita da un’altra con protagonista un personaggio dal curioso nome di Sempresì, autore lo stesso Guasta. Sono brevi gag che hanno come figura principale il moretto Ben Alì, che dice sempresì, un infelice fanciullo negro, al servizio di un irascibile burbero vecchio padrone al quale risponde rispettosamente sempre con la stessa frase: “si badrone”.
Sempresì ne combina di tutti colori rimediando gli urlacci e gli insulti del suo datore di lavoro e, alla fine delle brevi storielle, la vignetta finale vede l’ingenuo e tiranneggiato ragazzino, inevitabilmente preso a calcioni. Sempresì continuerà ad essere presente sulle pagine del «Popolo di Roma», salvo brevi intervalli, fino alla fine del 1931.
La prima tavola di Sempresì, apparsa sul «Popolo di Roma» del 27 agosto 1931.
Bibliografia
Massimo Bonura, Leonardo Gori, Sergio Lama - Un topo sconcertante in «Notiziario Gaf» n. 42, marzo 2011.
Massimo Bonura - Collezionismo Disney in Italia: Anni Trenta in «Fumetto» n. 77, marzo 2011.
Luca Boschi, Leonardo Gori Andrea Sani (con Alberto Becattini) - I Disney italiani, Granata Press, Bologna, 1990.
Fabio Gadducci, Leonardo Gori, Sergio Lama - Eccetto Topolino. Lo scontro culturale tra Fascismo e Fumetti, Nicola Pesce Editore, Roma, 2011.
Massimo Bonura - Collezionismo Disney in Italia: Anni Trenta in «Fumetto» n. 77, marzo 2011.
Luca Boschi, Leonardo Gori Andrea Sani (con Alberto Becattini) - I Disney italiani, Granata Press, Bologna, 1990.
Fabio Gadducci, Leonardo Gori, Sergio Lama - Eccetto Topolino. Lo scontro culturale tra Fascismo e Fumetti, Nicola Pesce Editore, Roma, 2011.
***
Fin qui lo straordinario articolo di Sergio Lama: il fascicolo del GAF - Firenze, che ripeto è strettamente riservato ai soci, prosegue con la pubblicazione integrale delle tavole del Topolino di Guasta.
Colgo l'occasione, come si dice, per proporvi la copertina del nuovo numero della rivista "Notiziario GAF", anch'essai in distribuzione esclusiva ai soci del sodalizio e che verrà presentata alla prossima mostra mercato di Reggio Emilia, a Dicembre.
lunedì 31 ottobre 2011
Carlo Pedrocchi e Matteo Stefanelli per Eccetto Topolino
Sabato sera, 29 ottobre 2011, alla libreria LuccaLibri: non molto pubblico, ma chiacchierata di straordinario interesse. Ci sono ancora cento cose da trovare e cento da scrivere, su Federico Pedrocchi, la "scuola di Mondadori" del 1938/1943 e il primo Fumetto italiano "d'autore" in genere.
Grazie a Matteo, a Carlo, a Fabio e al pubblico in sala.
Guardate il video:
Grazie a Matteo, a Carlo, a Fabio e al pubblico in sala.
Guardate il video:
domenica 30 ottobre 2011
Nuovo premio per "Jacovitti"!
Premio della giuria di Lucca Comics & Games 2011 a Jacovitti - sessant'anni di surrealismo a fumetti, di Franco Bellacci, Luca Boschi, Leonardo Gori e Andrea Sani (Ed. NPE)!
GRAZIE, LUCCA!
sabato 29 ottobre 2011
Eccetto Topolino ieri a Lucca Comics
Meravigliosa presentazione di Eccetto Topolino, venerdì pomeriggio 28 ottobre a Lucca Comics, con notevole afflusso di pubblico, e straordinario seminario scientifico, a seguire, condotto da Pier Luigi Gaspa con Mimmo Franzinelli, Alberto Becattini, Juri Meda.
Mimmo Franzinelli e Juri Meda
I video della presemtazione e del seminario:
Aperitivo allo stand NPE (siamo visibilmente tutti "un po'" eccitati):
Stasera alle 21, alla libreria LuccaLibri, incontro con Carlo Pedrocchi, conduce Matteo Stefanelli.
Mimmo Franzinelli e Juri Meda
Sergio Lama, Pier Luigi Gaspa, Andrea Mazzotta, Fabio Gadducci, Luigi F. Bona
I video della presemtazione e del seminario:
Aperitivo allo stand NPE (siamo visibilmente tutti "un po'" eccitati):
Stasera alle 21, alla libreria LuccaLibri, incontro con Carlo Pedrocchi, conduce Matteo Stefanelli.
Fumetti
Alberto Becattini,
Andrea Mazzotta,
Carlo Pedrocchi,
Eccetto Topolino,
Fabio Gadducci,
Juri Meda,
Leonardo Gori,
Lucca Comics e Games 2011,
Matteo Stefanelli,
Mimmo Franzinelli,
Sergio Lama
giovedì 27 ottobre 2011
Eccetto Topolino - Eccolo!
Le prime copie (grazie, Andrea):
Ricordo che la presentazione del volume è alle 14 (non alle 15) di domani Venerdì 28 ottobre, al Palazzo Ducale di Lucca, sala Incontri.
Ricordo che la presentazione del volume è alle 14 (non alle 15) di domani Venerdì 28 ottobre, al Palazzo Ducale di Lucca, sala Incontri.
martedì 25 ottobre 2011
La verità su Topolino
Dove? Su Comic-Soon 15, in distribuzione gratuita a Lucca Comics e consultabile in linea qui, dove si parla di Topolino, di Frassinelli, di Nerbini e di una dimenticata lite finita in tribunale... nel 1934.
Una gustosa anticipazione da Eccetto Topolino, il volume che sarà presentato venerdì 28, alle 14, nella sala Incontri di Palazzo Ducale, a Lucca.
Una gustosa anticipazione da Eccetto Topolino, il volume che sarà presentato venerdì 28, alle 14, nella sala Incontri di Palazzo Ducale, a Lucca.
lunedì 24 ottobre 2011
Eccetto Topolino - copertina e contenuti!
Per troppo tempo ho accennato in modo misterioso al libro che stavo scrivendo, insieme a Fabio Gadducci e Sergio Lama e che è stato fra le cause principali della mia latitanza da questo blog.
Sono in parte giustificato dalle linee di condotta della NPE, che mi ha suggerito di mantenere la massima riservatezza, ma adesso che ogni "mistero" è stato svelato sul blog ufficiale del libro, posso finalmente entrare nei particolari. E dunque partiamo dai dati essenziali:
Fabio Gadducci - Leonardo Gori - Sergio Lama
Eccetto Topolino
Lo scontro culturale tra Fascismo e Fumetti
Nicola Pesce editore
432 pagine, 35 euro
Questa è la splendida copertina (grazie all'Art Director Sebastiano Barcaroli!):
Il libro sarà presentato ufficialmente a Lucca Comics, sala incontri di Palazzo Ducale, davanti a Piazza Napoleone, venerdì 28 ottobre alle ore 14.
Intanto, come già mi ha fatto notare Fortunato, il sottotitolo non rende pienamente la sostanza del saggio, che è anche un'approfondita storia editoriale del Fumetto in Italia dal 1932 alla Liberazione (1945). Il fuoco è posto sulla leggendaria triade Vecchi-Nerbini-Mondadori, che ha portato nel nostro Paese la Narrativa Grafica "moderna". Ovvero quella che, ancora oggi, impronta di sé gran parte del Fumetto mondiale.
Viareggio, 1935
Chi frequenta questo blog sa bene che il fumetto moderno si è affermato in Italia grazie ai comics americani del King Features Syndicate, che sono stati l'imprinting fondamentale di tutta la nostra letteratura per immagini.
Sull'appassionante storia che inizia nel 1932 con Jumbo e termina con i giorni catastrofici della seconda guerra mondiale, sono stati versati i proverbiali fiumi d'inchiostro: ancora di più sui nodi centrali che riguardano l'arrivo di Topolino in Italia, il passaggio della produzione Disney da Nerbini a Mondadori, le proibizioni fasciste del 1938 e l'eccezione fatta per il solo Topolino (da cui il titolo).
Eppure, per oltre cinquant'anni, gli storici e i critici del Fumetto hanno raccontato la stessa "vulgata", basandosi per lo più su tradizioni orali e su pochi documenti ritrovati negli anni Sessanta dai pionieri della storiografia specializzata.
Da "Jumbo" n. 2, 1932
Confesso che, all'inizio, intendevamo limitarci a collazionare il corpus di cui sopra, integrandolo con alcune nostre piccole scoperte e correggendo i numerosi errori tramandati da generazioni di collezionisti e giornalisti.
Ma già all'inizio del lavoro, che si presentava comunque complesso, siamo riusciti a mettere le mani sul più importante archivio risalente all'epoca dei fatti, ovvero quello di Guglielmo Emanuel, agente italiano del KFS dai primi anni Trenta al 1947 circa. Della corrispondenza tra Emanuel, la casa madre di New York, gli editori (Vecchi, Nerbini, Mondadori), i direttori editoriali (fra tutti, Federico Pedrocchi), si avevano solo sommarie notizie. L'archivio ci è stato messo a disposizione dalla Fondazione Franco Fossati: le vicissitudini di queste carte dal valore storico inestimabile sono state raccontate da Franco de Giacomo in un'appendice al nostro saggio.
Nessuno di noi poteva prevedere quali e quanti tesori quell'archivio contenesse. La corrispondenza di Emanuel (lettere originali e minute delle risposte), redatta in un'epoca in cui la massima parte dei rapporti a distanza avveniva per lettera, non verte solo su argomenti commerciali, ma offre un sorprendente spaccato umano, con riferimenti alla realtà quotidiana e confidenze a volte toccanti.
Già dal primissimo esame, ci siamo resi conto che questi documenti non erano praticamente mai stati utilizzati e che raccontavano una storia diversa da quella che noi tutti ben conosciamo.
Uno dei tanti "faldoni" dell'archivio Emanuel, su un tavolo di consultazione alla Fondazione Fossati.
La figura umana di Guglielmo Emanuel è stata la prima grande scoperta. Finora sapevamo solo che era stato direttore del “Corriere della Sera”, nel Dopoguerra. Ne è risultato invece il profilo del primo intellettuale italiano a prendere molto sul serio i comics americani, con piena consapevolezza del loro valore artistico e della loro specificità e a inventare dal nulla o quasi il business dei fumetti in Italia.
Ma la vicenda di Emanuel si è intrecciata con quella delle maggiori personalità degli anni Trenta e quaranta: è emerso finalmente in modo netto il rapporto tra Benito Mussolini, Walt Disney e William R. Hearst; quello tra Arnoldo Mondadori e Mario Nerbini. Il coinvolgimento dei massimi livelli politici e diplomatici italiani, nelle vicende del 1938, ha d’altra parte ridisegnato completamente il quadro.
Gino Schiatti, Mario Nerbini e Giove Toppi in una foto di metà anni Trenta
Un altro archivio solo parzialmente esplorato era quello di Federico Pedrocchi, "padre nobile" del fumetto italiano, morto tragicamente nel 1945. Abbiamo ottenuto la collaborazione del figlio Carlo, che ci ha messo a disposizione le sue carte, i suoi progetti editi e inediti, le sue fotografie. Anche in questo caso, le sorprese si sono sommate alle scoperte: ne leggerete delle belle.
La scrittura del saggio ci ha portato dunque a percorrere strade assolutamente vergini. Ulteriori nostre ricerche sul campo, agli archivi centrali dello Stato e all'archivio Mondadori, oltre che in varie raccolte private, hanno contribuito a completare un affresco che non esito a definire storico tout court: un capitolo fondamentale della storia dell'editoria a fumetti in Italia.Per me, grande appassionato, questa è stata anche l'occasione per offrire un tributo degno a editori, autori e personaggi che hanno riempito una notevole fetta della mia vita.
E questo, per iniziare il discorso sul libro, mi sembra abbastanza. Ne riparliamo tra poco, sia qui che sul blog di Eccetto Topolino.
domenica 23 ottobre 2011
sabato 22 ottobre 2011
Eccetto Topolino - seminario lucchese
Se ne parla già parecchio, in rete.
Un equivoco che mi preme chiarire subito: Eccetto Topolino NON è solo un libro sul rapporto tra Disney e il Fascismo. C'è moltissimo di più, benché senza dubbio si tratti di uno degli argomenti centrali.
In attesa di parlare dei contenuti del libro, lunedì prossimo (finalmente!), copio e incollo dalla comunicazione ufficiale di Lucca Comics, per quanto riguarda il pomeriggio di Venerdì 28 ottobre.
Questo è quanto potete trovare sul sito del salone:
14.00 – Sala Incontri Palazzo Ducale
“Eccetto Topolino”: perché? 1932-1945 Le misteriose dinamiche del Fumetto in Italia durante il Fascismo e la nascita del fumetto avventuroso italiano.
Seminario a cura di Pier Luigi Gaspa (Lucca Comics & Games) e Andrea Mazzotta (Nicola Pesce Editore). Durante l'incontro: Presentazione del Volume Eccetto Topolino, di Fabio Gadducci, Leonardo Gori e Sergio Lama, edito da Nicola Pesce Editore. Intervengono Alfredo Castelli, Alberto Becattini, Luigi F. Bona, Mimmo Franzinelli, Juri Meda, Leonardo Gori Fabio Gadducci e Sergio Lama.
Coordina: Pier Luigi Gaspa
Pier Luigi Gaspa mi ha autorizzato a mostrarvi anche la scaletta analitica del seminario, che è la seguente:
Ore 15.00 fino alle 17 circa
Introduzione di Pier Luigi Gaspa
La “colonizzazione culturale” americana negli anni Trenta
Le agenzie americane in Italia. Il King Features Syndicate
Mimmo Franzinelli
La censura fascista
Il Regime e la censura a libri ei periodici, non solo a fumetti. Il ministro Alfieri e i provvedimenti sulla stampa per ragazzi. La ripresa della "bonifica culturale" durante la guerra e nella RSI.
Juri Meda
Un equivoco che mi preme chiarire subito: Eccetto Topolino NON è solo un libro sul rapporto tra Disney e il Fascismo. C'è moltissimo di più, benché senza dubbio si tratti di uno degli argomenti centrali.
In attesa di parlare dei contenuti del libro, lunedì prossimo (finalmente!), copio e incollo dalla comunicazione ufficiale di Lucca Comics, per quanto riguarda il pomeriggio di Venerdì 28 ottobre.
Questo è quanto potete trovare sul sito del salone:
14.00 – Sala Incontri Palazzo Ducale
“Eccetto Topolino”: perché? 1932-1945 Le misteriose dinamiche del Fumetto in Italia durante il Fascismo e la nascita del fumetto avventuroso italiano.
Seminario a cura di Pier Luigi Gaspa (Lucca Comics & Games) e Andrea Mazzotta (Nicola Pesce Editore). Durante l'incontro: Presentazione del Volume Eccetto Topolino, di Fabio Gadducci, Leonardo Gori e Sergio Lama, edito da Nicola Pesce Editore. Intervengono Alfredo Castelli, Alberto Becattini, Luigi F. Bona, Mimmo Franzinelli, Juri Meda, Leonardo Gori Fabio Gadducci e Sergio Lama.
Coordina: Pier Luigi Gaspa
Pier Luigi Gaspa mi ha autorizzato a mostrarvi anche la scaletta analitica del seminario, che è la seguente:
Ore 15.00 fino alle 17 circa
Seminario
realizzato in collaborazione con Nicola Pesce Editore
a cura di Pier Luigi Gaspa (Lucca Comics & Games)
Andrea Mazzotta (Nicola Pesce Editore)
“Eccetto Topolino”: perché?
1932-1945
Le misteriose dinamiche
del Fumetto in Italia durante il Fascismo
e la nascita del fumetto avventuroso italiano.
scaletta degli interventi
Introduzione di Pier Luigi Gaspa
INTERVENTI
Alfredo Castelli
La “colonizzazione culturale” americana negli anni Trenta
Da Greta Garbo a “l’avventuroso”: origini di un mito.
Alberto Becattini
Le agenzie americane in Italia. Il King Features Syndicate
Il Fumetto americano degli anni Trenta: nascita e sviluppo del “naturalismo avventuroso”. Storia della più potente agenzia americana. William R. Hearst e Benito Mussolini. Lotario Vecchi, Mario Nerbini, Arnoldo Mondadori.
Luigi F. Bona
L’archivio Guglielmo Emanuel
Il ritrovamento dell’archivio negli anni Sessanta del Novecento (cfr. “Inno ai maceri” di Francesco de Giacomo). La Fondazione Franco Fossati. Caratteristiche del fondo Emanuel: lettere e altri documenti, mittenti, destinatari. Il mondo editoriale italiano: editori e autori. Il mondo politico.
Mimmo Franzinelli
La censura fascista
Il Regime e la censura a libri ei periodici, non solo a fumetti. Il ministro Alfieri e i provvedimenti sulla stampa per ragazzi. La ripresa della "bonifica culturale" durante la guerra e nella RSI.
Juri Meda
Il fumetto, gli educatori e il RegimeIl ruolo del MinCulPop nelle campagne stampa contro i fumetti. Educatori contro: da Giuseppe Fanciulli a Luigi Volpicelli. Filippo Marinetti e il congresso bolognese del '38 sulla letteratura giovanile.
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