Problemi per Flash Gordon
Abbiamo parlato più volte delle ultime riedizioni "filologiche" del Flash Gordon di Alex Raymond e Don Moore, focalizzandoci sulla peraltro splendida collana edita dall'americana IDW nella serie Library Of American Comics, che comprende anche il topper della serie, ovvero Jungle Jim.
L'uscita del quarto e ultimo volume IDW, però, ci ha lasciati nello sconcerto. Le tavole di Flash Gordon, nel periodo in esame, avevano un layout di sei grandi vignette, tre superiori e tre inferiori. In moltissime pagine, i panels sulla destra (quindi il terzo e il sesto), nell'edizione IDW, risultano deformati, ovvero ristretti di parecchi millimetri.
Increduli, abbiamo confrontato le tavole incriminate con le altre edizioni più recenti della serie di Raymond, ovvero quella della Kitchen Sink e quella, in corso di pubblicazione, dell'inglese Titan Books:
Il confronto non lascia dubbi. Le foto seguenti, lasciate senza alcun ritocco, sono eloquenti. Del resto, anche possedendo solo l'edizione IDW, basterà munirsi di un righello per confrontare le vignette sulla destra con le altre e verificare così che sono decisamente più strette.
Nessun altro commento ci sembra necessario.
Edizione KS
Edizione Titan
Edizione IDW
Edizione KS
Edizione Titan
Anche se è di poco rilievo al confronto dei danni indicati da Donald, vale forse la pena notare pure un altro paio di incongruenze fra la versione IDW e le altre esaminate. IDW presenta spazi bianchi fra vignetta e vignetta, maggiormente distanziati, cosa che rivela uno smontaggio e un rimontaggio un po' arbitrario, non fedele, rispetto alla composizione originale. Inoltre il rigo nero che delimita le vignette è diverso nel volume IDW rispetto a quelli delle edizioni indicate e a quelli presenti nelle vignette sui giornali americani dell'epoca, che è stato possibile visionare grazie a Sergio. Mentre in origine il rigo presentava tratti di spessore ragionevolmente pulito ma non uniforme, in IDW diventa costantemente omogeneo come spessore e nitidezza.
RispondiEliminaImmagino che il grafico IDW, allo scopo di ottenere il bel risultato di ripulitura dei colori, che ha in effetti conseguito, si sia affidato agli automatismi disponibili in Photoshop, e li abbia impiagati pure per ridisegnare ex-novo i limiti esterni dei quadretti. Immagino lo abbia fatto per ricostruire ogni tavola, su una pagina completamente bianca, priva così dei naturali sporchi certo molto diffusi sui fogli di giornale usati per le riproduzioni.
Proprio in questi automatismi impiegati dal grafico, viene da sospettare che sia celato quello, probabilmente indesiderato e non premeditato, che ha guastato tante immagini collocate sempre nella stessa posizione.
Dando per scontata la buonafede, mi sembra piuttosto grave che il difetto di distorsione non sia stato rilevato da nessuno degli addetti, e il dubbio che perfino adesso possa essere rimasto ignorato, espone altre edizioni, magari ugualmente curate e pregiate, al rischio di subire le stesse devastazioni.