lunedì 27 agosto 2012

I due Flash Gordon (più Jungle Jim) - prima parte

Sempre a proposito di scansioni delle strisce americane dai giornali e del loro opportuno o inopportuno restauro, avevo accennato due post fa alle ben due edizioni dell'immortale Flash Gordon di Alex Raymond e Don Moore, attualmente in uscita:


Quella riprodotta sopra è la copertina del secondo volume dell'integrale di Flash Gordon, edita dalla IDW e reperibile sui vari Amazon. La riproposta delle sundays è arrivata al 5 marzo 1939. Dico solo per inciso che, all'ennesima rilettura ma per la prima volta in forma corretta, il Flash Gordon degli anni Trenta si conferma di assoluto valore artistico, non solo dal lato grafico (per quanto sia quello più importante) ma anche per i testi. Ebbene sì: in questi due volumi, a parte l'inizio molto cartoonesco - ma anche per questo godibile - si respira aria mitica, da grande saga che ha insegnato moltissimo a Star Wars & co. e che NON è invecchiata affatto, a dispetto dei tanti decenni trascorsi.
Caratteristica peculiare dell'edizione IDW è che ogni pagina non propone solo la Sunday di Flash Gordon, ma anche il topper, ovvero la tavola di Jungle Jim, sempre disegnata da Raymond. E queste sono strisce effettivamente anche rare, specie quelle uscite dopo il 1938. Il criterio è perciò filologicamente ineccepibile.
Ma, incredibile dictu, sta uscendo anche un'altra edizione di Flash Gordon (stavolta senza Jim), edita dall'inglese Titan Books. Per ora è uscito solo il primo volume, che però è decisamente corposo, in quanto arriva al 18 aprile 1937:

La cosa strana è che attualmente il primo volume è dato come "di prossima uscita" sia dall'Amazon britannico che da quello statunitense, mentre a me è arrivato prima dell'estate.
Il tempo è tiranno, e devo dividere questa recensione in più parti. Iniziamo subito con una comparazione fra una vignetta della saga di Gordon (fra le più rappresentative) in entrambe le edizioni. Il formato di stampa è - in proporzione - rispettato:

Tavola del 6 settembre 1936
EDIZIONE IDW:



EDIZIONE TITAN:


Ecco, così si fa, e in entrambi i casi. Perché, nonostante quello che può sembrare a prima vista, l'edizione Titan è un po' più rispettosa delle cromie originali: ovvero, l'intervento sulla scansione è stato meno drastico. Il restuaro IDW, invece, si è spinto un po' più in là, ricreando le cromie come con tutta probabilità apparivano non tanto sulle copie stampate dei quotidiani, quanto sulle patinate originali. Vedremo nel prossimo post se il risultato è stato davvero raggiunto. Ma, per il momento, rassicuro i potenziali acquirenti dei volumi IDW (e accattatevilli! Sono splendidi!): niente a che vedere con le violenze assurde perpetrate ai danni del Phantom domenicale. Si tratta solo di filosofie diverse.
Vedremo tutto ancor meglio nel prossimo post.

Aggiunta del 24 settembre 2012:

Ecco la stessa tavola (e la vignetta corrispondente) nell'edizione Comic Art. Il mio primo commento è nelle risposte ai vostri interventi, ma lo riporto qui:
Una mia prima considerazione, al volo: l'edizione di Rinaldo Traini è ottima, e benché i colori siano completamente rifatti, il risultato è gradevole.


27 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. In ogni caso ho già il primo di IDW e, in attesa del secondo spedito proprio oggi, mi interrogo sull'acquisto del Titan... Poi, a questo punto, aspetto con ansia Mandrake! :-)

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  3. Mandrake domenicale.... a parte le prime dodici tavole sconosciute fino agli anni 70, direi che il materiale proposto dall'"Audace" non è male.
    Io piuttosto aspetto, forse inutilmente, una bella ristampe delle strips giornaliere. Mah?'

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    1. La + bella ristampa delle giornaliere del mitico Mandrake l'ha realizzata il grande Ernesto Traverso (club anni 30)a metà anni 70 in b/n,autore anche dello splendido Mickey Mouse daily a colori e sempre a colori del Phantom daily ,meravigliose edizioni amatoriali.
      In alternativa sempre in b/n consiglio quello della Comic Art.

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  4. @ TomasoProspero: effettivamente, il Mandrake domenicale pubblicato su "L'Audace" è perfetto: la SAEV, a differenza di Nerbini (e anche di Mondadori), NON rifaceva i colori, ma usava gli impianti originali. Ma, ahimé, questo vale solo per i giornali originali d'Anteguerra; le ristampe sono pessime. Inoltre, la parte iniziale è reperibile solo nell'edizione Spada, e quella più tarda è stata stampata in modo terrificante. Quindi anch'io, e non solo per averlo in lingua originale, aspetto con impazienza il Mandrake Titan.

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  5. Le edizioni italiane di Scotto e soptattutto della Comic Art del Gordon Sunday sono molto più belle di quelle della IDW .

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  6. @ Raymond lover: Mi permetto di dissentire nettamente, per le ragioni già dette nei miei post e per altre che cercherò di esporre nei prossimi, se troverò il tempo per farlo. Comunque anticipo che se l'edizione Comic Art è certamente degnissima (e straordinaria per la prima annata), quella del compianto Scotto è quanto meno discutibile. Ottima per l'epoca, intendiamoci, ma assolutamente infedele: i colori originali dei tearsheets furono tolti solo in parte, lasciando residui neri e altro "sporco", e la ricolorazione fu sbrigativa. Non esistevano nemmeno i computer, all'epoca, intendiamoci, e so bene (per averle sperimentate con "Exploit Comics") quanto erano lunghe e sporattutto dispendiose le tecniche puramente fotomeccaniche per ottenere dei risultati degni!

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  7. Raymond lover: non conosco le ristampe delle domenicali di Gordon di Scotto, che mi pare risalgano agli anni 70. Periodo nel quale già sposato con una bimba piccola, con mia moglie che per motivi di salute non lavorava e con il posto di lavoro( la cattedra di Ed.Artistica) a cento chilometri da Modena, non avevo assolutamente denaro da spendere in fumetti. Acquistavo solo "il Corriere dei Ragazzi".
    Però ho letto che quelle domenicali Scotto le stampò partendo da patinate originali, se così si può dire.
    Quindi, a parte l'uso improprio del colore, come era il disegno, la sua qualità, in rapporto all'attuale edizione IDW??

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  8. Che bella, questa discussione! Ho recuperato, nell'edizione Comic Art, la tavola di Flash Gordon e la vignetta corrispondenti a quelle che ho pubblicato nel post qui sopra (6 settembre 1936)e l'ho impaginate di seguito alle altre, per un confronto immediato. Purtroppo non riesco ancora a trovare gli albi di Scotto: all'epoca in cui uscirono (intorno al 1977) ero un giovane co***ne che di queste cose acquistava TUTTO, ma nei decenni sono finiti chissà dove. Se rispunteranno, provvederò ad aggiornare ulteriormente il post.
    Una mia prima considerazione, al volo: l'edizione di Rinaldo Traini è ottima, e benché i colori siano completamente rifatti, il risultato è gradevole.
    Alla prossima!

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  9. C'è un detto: altezza mezza bellezza.
    Per l'edizione Comic Art di FLASH GORDON potremmo trasformarlo in "grande formato mezza bellezza".

    Tra i pregi dell'edizione Comic Art c'era un largo formato (ovviamente non mi riferisco all'edizione nana da edicola) che si può equiparare solo ai vecchi albi Nerbini o ai supplementi americani d'epoca.

    L'edizione IDW è grande, ma solo perché ristampa l'intera pagina.
    In effetti, è quasi uguale (solo millimetricamente più grande) alle edizioni Kitchen Sink / Checker Books, che il mio occhio italiano (abituato agli albi di Nerbini, Scotto e Traini) ha sempre giudicato piccole.

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  10. Premetto che sono oltre che un un appassionato lettore di fumetti ,un amante delle tavole originali che avvicinano assai allo spirito dei Maestri che le hanno disegnate.Quindi privilegio il b/n al colore per quanto questi possa essere dato in modo leggero.
    Tornando alle varie edizioni di Gordon e Jungle Jim ,la Comic Art (a mio parere ) è quella che ha stampato il Gordon con maggiore nitore ,ma non ha tenuto assolutamente conto delle 19 tavole verticali(anno 35) dello stesso.
    A questo proposito l'edizione Scotto è la sola che presenta tutte le 19 vertic. anche se la stampa e i colori non sono perfetti.
    Lo stesso dicasi delle 13 Jungle Jim verticali.
    L'ediz, IDW ,ha erroneamente rimontato in orizzontale JJ e Gordon del 6-23-35 e in generale la stampa non è all'altezza di quella della Comic Art.
    Il pregio maggiore dell'ediz. americana è quello di riportare finalmente insieme ( nelle tav. orizzontali) JJ e Gordon come stampato nei giornali d'epoca.

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  11. Raymond lover: finalmente un amatore del disegno!!!
    Allora, tavole di Gordon nel solo bianco e nero permettono di vedere particolari, minuzie direbbe qualcuno, che il colore dato a posteriori a volte fa scomparire. Ad esempio il riflesso di luce bianca che nel disegnare l'occhio il disegnatore inserisce in genere nell'iride,o a volte nella pupilla.
    Questo riflesso , nel solo bianco e nero, è il particolare che non solo dona espressività all'occhio( che esprime in tal modo sentimenti) ma fa anche capire da che parte guarda il personaggio disegnato.
    Nelle versione colorate che io fino ad ora ho visto, la povera regina Uraza, ha- nei disegni piccoli- pupilla ed iride tutti neri o comunque monocromi. Sembra una povera cieca, perde espressività, non si capisce se guarda in direzione di Gordon o chissà dove.
    Fine

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    1. Le tavole Domenicali di JJ e Gordon trasformate da verticali a orizzontali purtroppo subiscono tagli o dilatazioni delle singole vignette e non sono certamente realizzate dall'autore .Ciò provoca un grave danno.

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  12. Ora sì che abbiamo calato le carte in tavola!
    E così si spiegano bene i discordanti giudizi.

    Se la mia priorità è vedere il tratto del disegno al meglio (cosa che un disegnatore dilettante come me, che ha copiato Raymond per vent'anni, può capire benissimo...) allora l'unica edizione degna sarebbe una stampa ad alta definizione nel formato originale, possibilmente senza colori (ma una patinata d'epoca perfettamente conservata sarebbe comunque ottima).

    Se, invece, cerco (come sarebbe forse più filologicamente corretto) l'opera come doveva apparire al fruitore d'epoca, una tearsheet ben conservata dovrebbe essere l'ideale.
    Questo perché in presenza di un'opera d'arte non unica, ma multipla e riproducibile, l'originale in B/N tecnicamente è solo un disegno preparatorio ed è la pagina stampata del quotidiano la reale opera, quella cui pensa l'autore quando prepara il suo lavoro, perché l'autore pensa (e di conseguenza agisce) in rapporto a come il suo lavoro apparirà sul giornale e non a come appare sul disegno "originale" (solo per i suoi occhi).

    Essendo io sia appassionato di disegno che filologo, apprezzo (per ragioni diverse) sia la "nitida" edizione di Traini che quella più simile ad una tearsheet di Mullaney.
    In effetti, sono schizoide...

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    1. Il fumetto in sè è arte sequenziale ma ogni disegnatore nella singola tavola trasmette un pezzetto della propria arte x cui gli originali a mio parere , sono il coronamento di questa passione più della prima edizione di stampa.
      Ad esempio il Grande Dino Battaglia ,come da intervista ,cercava in ogni singola pagina l'equilibrio tra il bianco e il nero e non esiste nessuna stampa che possa riprodurre gli effetti speciali presenti nell'originale.
      Così per Raymond ,il fumetto rimane splendido in qualunque edizione , ma ammirare dal vivo una Sunday originale di JJ e Gordon è un'esperienza unica.

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  13. Mah, che dire, che pensare?? Siamo sicuri che l'edizione definitiva a colori che appare su un supplemento di quotidiano, come nel caso di Gordon di Raymond, sia veramente quello che il disegnatore del solo bianco e nero si aspettava??
    Da quello che so ,Raymond, non era poi tanto soddisfatto del colore se cambiò e sperimentò in successione diverse tecniche.
    Comunque, aldilà della mia mania per il disegno, ritengo che l'edizione filologicamente corretta del Gordon domenicale di Raymond, sia quella apparsa nei supplementi. Ma io,purtroppo non ne ho avuto mai nemmeno uno, di tali supplementi, fra le mani. E nemmeno ne ho mai visto uno a qualche mostra e, purtroppo, nemmeno sullo schermo del computer.
    Mah, non rimane che sperare.

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    1. Vorrei precisare che (grazie a Dio!) Raymond non era soddisfatto mai di niente, non solo della stampa a colori.

      La striscia di RIP KIRBY, che era in bianco e nero, non è andata incontro a meno sperimentazioni delle domenicali di FLASH GORDON e JUNGLE JIM.

      Se non ricordo male, lo stesso Al Williamson affermava che Raymond cambiava qualche aspetto stilistico al massimo ogni due mesi.

      Presumo sia anche questo che mi ha sempre fatto preferire Raymond a Hal Foster: c'è un Raymond per ogni stagione e quando ti stufi di uno c'è subito pronto un'altro diverso Raymond.

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    2. Verissimo.Raymond ha sempre modificato il suo stile come fanno i più grandi in tutte le arti.Non si è mai fermato.
      Ma a mio parere ,il Gordon realizzato poco più che ventenne ,i cui vertici sono stati raggiunti nel triennio 35-37 ,risulta insuperato e irripetibile.
      Anche Foster ,pur mantenedo sempre lo stesso stile ,ha avuto come vertice produttivo del Prince Valiant i primi anni ,direi dal 37 ai primi 40 .
      I due grandi autori si facevano complimenti tra loro ,sostenedo la maggiore bravura dell'altro .
      Penso che di fronte a cotanta arte ,la scelta possa essere più frutto del gusto personale.

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  14. Vi ringrazio tutti per questa splendida discussione, che meriterebbe ben altra risonanza!
    La mia personale opinione oscilla fra quella di Fortunato e quella di Raymondlover: l'opera a fumetti è per sua natura seriale, quindi credo anch'io che il supplemento domenicale d'epoca sia l' "originale" a cui far riferimento. Sono d'altronde convinto che la tavola uscita dalle mani del disegnatore, in cartoncino e inchiostro di china, sia più vicina all'intendimento dell'autore e contenga molti particolari in più rispetto alla versione stampata. Ma che allo stesso tempo rappresenti una cosa diversa, rispetto al fumetto-fumetto: qualcosa che ha a che fare con la grafica e la pittura. Paradossalmente, cioé, la stessa puntata di Gordon rappresenta, in versione "tearsheet", l'originale del fumetto, a cui si dovrebbe (a parer mio) far riferimento nelle edizioni filologiche, mentre una riproduzione della tavola originale (unica e irripetibile) dovrebbe trovar posto - come a volte trova - in un libro d'arte.

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    1. Questa riflessione è puntualissima.Tengo a precisare da innamorato della nona arte che gli originali senza la conoscenza profonda del fumetto da cui provengono, non avrebbero senso .Se faccio vedere una delle mie tavole a un profano di fumetti mi prende per matto .
      Poi magari arriviamo al paradosso della pop art dove qualcuno dilata una vignetta a fumetti e tutti parlano di arte .
      Qunidi innanzi tutto i fumetti e la lettura e poi ciliegina sulla torta, i bellissimi originali per sognare di avere accanto a noi questi meravigliosi artisti.

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  15. L'arte.... è una mera convenzione.
    Pop-Art o Monet e gli impressionisti..... non esiste nulla che assolutizzi il loro valore, se non le prima citate convenzioni, alla base delle quali c'è sempre il giro di denaro fra artisti, gallerie d'arte, tipografie per i cataloghi, critici d'arte,acquirenti e venditori.
    Poi, naturalmente qualcosa di oggettivo esiste: ad esempio la collocazione storico/culturale.
    Nestore, non mi sparare!1

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  16. Qualcosa esiste : a livello oggettivo Raymon,Foster ,Hogarth,Pratt ecc....sono Grandissimi Artisti.
    La mercificazione dell'Arte è pura convenzione ,ma l'Arte con la A maiuscola è strareale ; è quella che differenzia la musica di Mozart ,dalla musica usa e getta e che richede per apprezzarla ,passione ,studio e fatica .
    Per chi vuole facile intrattenimento c'è il prodotto dozzinale.
    Anche nel fumetto troviamo l'eccellenza e la mediocrità.
    Gordon anni 30 è Arte pura a prescindere e ben vengano nuove ristampe.Per non dimenticare..........

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    1. Ah, beh, d'accordissimo con Raymond lover: che non sia affatto facile darne una definizione è sicuro, ma è altrettanto certo che l'Arte esiste, è oggettiva e la si riconosce subito, quando è di quel tipo che prevede molti livelli di lettura, dal più "basso" a quello più concettuale: fatte tutte le debite proporzioni (e ci mancherebbe!) Alex Raymond è come Leonardo Da Vinci. Molto meno immediato è recepire il valore di un Lucio Fontana ed emeozionarsi per certo Guifo Crepax...

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  17. mah?? Che cosa è mai una figura disegnata o dipinta? Per chi la osserva ha un significato che dipende dalle proprie esperienze e conoscenze. Da questo punto di vista - che è antropologico, sociale, culturale ecc - l'immagine non è certamente una rappresentazione della realtà ( nelle sue multiformi definizioni) o di particolari aspetti di essa, ma un sistema simbolico.
    Facciamo l'ipotesi che da qualche parte del mondo esistano individui che con la nostra realtà non abbiano contatti, che so, indigeni amazzonici; e supponiamo pure che questa tribù di primitivi (in senso antropologico,ecc) possa avere fra le mani un quadro famoso capitato da quelle parti per motivi arcani. La universalmente nota "Gioconda " di leonardo, oppure le tavole originali di Raymond 1936.
    Che ne farebbero di quei capolavori?? Secondo me li userebbero come conbustibile, per accendere un fuocherello sul quale cuocere un qualsiasi alimento, carne di rettile, qualche tubero,e così via.
    Voi che ne pensate?'

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  18. A mio parere l'Arte non è rappresentazione ,ma sublimazione della realtà . E l'immagine di un quadro o una tavola a fumetti rientra ( logicamente per i Sommi)in questo ambito.Sono mezzi per trasmettere la sensibilità dell'Autore e non certo x spiegare il reale.
    Certamente per apprezzare qualsiasi proposta di un Grande, occorre trovare la chiave di lettura e questo in base anche alla propria esperienza,cultura ecc...Un indigeno dell'amazzonia farebbe molta fatica (mai dire mai)...........
    Apprezzo tantissimo l'accostamento tra il Da Vinci e Raymond.Finalmente come si dice, a Cesare quel che è di Cesare.
    Ricordo anni fa che andai a Siena in occasione della mostra di Pratt e trovai naturale al mattino osservare le opere del grande fumettista e al pomeriggio quelle dell'altrettanto grande Simone Martini .L'arte per me non ha confini.

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  19. Alla fin fine è una questione di codice: di fronte all'arte gotica _ definita così e chiamata in tal senso con intento dispregiativo da una parte della critica ottocentesca( gotico=barbaro, cioè incolto, ignorante) io mi sono sempre emozionato. Simone Martini e la sua opera fa parte del patrimonio dell'umanità.
    Però c'è parecchia gente,nostri contemporanei, che non abituati alla frequentazione di mostre ,esposizioni, ecc, non hanno le conoscenze e l'abitudine ( la già citata "frequentazione") a queste cose, non conoscono il codice per decifrare e comprendere il messaggio: sia questo quello di Leonardo da Vinci , di Raymond e così via.
    Le tavole originali di grandi disegnatori italiani di fumetti?? Leonardo, Donald, può testimoniare meglio di me quello che accadde verso la metà degli anni '80 ( L'uomo con la valigia)alle migliaia di tavole originali mondadoriane mandate al macero da persone ignoranti. Quelli non erano primitivi provenienti da chissà dove, frutto di un'altra cultura, ma nostri conterranei, italiani come noi.
    Evidentemente a questi vandali iconoclasti Albertarelli,Molino, Chiletto, Moroni Celsi,Canale ,Paparella ecc, proprio non facevano nè caldo e neppure freddo. Mah, questo è un aspetto deteriore del mondo nel quale viviamo.

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  20. Ciao
    credo di avere la collezione completa dei fumetti anni trenta di Flash Godon. Il primo numero ha le pagine un po rovinate (oramai sono pergamene). QUanto può valere secondo vooi l'intera collezione?
    Grazie

    Ciao

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