mercoledì 26 gennaio 2011

L’avventuroso 9 (1936 - seconda parte)


L’Avventuroso: l’età d’oro di Mandrake




All’inizio del 1936, Mandrake The Magician di Lee Falk e Phil Davis (produzione in daily strips) entra nel suo periodo migliore. Termina Il mostro del passo di Tanov, storia horror che
 - come abbiamo già visto - è chiaramente ispirata al film Frankenstein di James Whale:




Ma il meglio di sé, la coppia Falk-Davis lo dà con la storia successiva, Il cammello d’argilla, che Nerbini, ne L’Avventuroso di nuovo a otto pagine, stampa in un suggestivo bicolore. È un mix ancora insuperato fra eleganza del disegno (a pennello) e pathos drammatico, stemperato da un’irresistibile autoironia:


Il “cammello d’argilla” è Saki, secondo “arcicattivo” (dopo Il Cobra) della saga di Mandrake: genio del crimine, trasformista nella miglior tradizione ottocentesca, è invisibile agli stessi lettori, e quindi sottilmente inquietante.


Ha scritto Carlo Della Corte, oltre quarant’anni fa:
La levità, la grazia di Mandrake, personaggio ottimista, aereo, sorridente, persino fatuo, con quell’abbigliamento da avanspettacolo e quel servitore negro e obbediente alle costole, degno di un principe del deserto, irrompe con tutta la sua freschezza nella prima di queste avventure, L'uomo del mistero. Phil Davis ci appare ancora esitante, il suo disegno ha una stilizzata e approssimativa eleganza, si sente che la penna non è soddisfatta, che Mandrake ha una faccia da definirsi.


Eppure è innegabile che il fascino di Phil Davis è tutto o quasi in queste prime avventure, in cui resta lontano dal realismo, al quale si approssimerà per gradi più tardi. Mandrake ha una partenza del tutto surreale, anche graficamente: la coppia Lee Falk (soggettista) e Phil Davis tiene conto del romanzo dell’orrore in molte pieghe del racconto, e persino nelle scenografie cupamente esaltanti del reame del Cobra, che arieggiano quelle del classico castello di Otranto. (Carlo Della Corte, Il misterioso Mandrake, Eureka Pocket, 1969).


Non riesco a trovare la citazione – forse è in un’intervista ad un rotocalco, chissà – ma lodi altrettanto belle a Mandrake sono quelle di Paolo Poli. Il grande attore e uomo di cultura, parlando della creatura di Falk e Davis disse più o meno, molti anni fa, che per lui rappresentava la quintessenza del vivere civile, intendendo con ciò un’estetica opposta a quella militare. Poli ricordava, in quell’intervista, che quando i suoi coetanei impazzivano per armi e astronavi, lui amava la classe, l’ironia, l’intelligenza di Mandrake.


Sorge il dubbio che le peraltro benemerite case editrici americane, ancora non abbiano ristampato Mandrake per la figura di Lothar e per altre sortite “politicamente scorrette”. Ma è troppo facile, oggi, accusare di “razzismo” Lee Falk: quello degli anni Trenta è un altro mondo, ormai diversissimo dal nostro anche per il sentire comune.


4 commenti:

  1. Se mi posso intromettere, nell'ultima dozzina d'anni, MANDRAKE è apparso in qualche pubblicazione italiana.
    Un volume della BUR (1999).
    Tre Oscar Mondadori (2000 e 2001).
    Due classici di Repubblica (2003 e 2004).
    Se non sbaglio è tutto qui.
    Altrimenti, dobbiamo spostarci indietro di un'altra decina d'anni e considerare le ristampe amatoriali della Comic Art.


    Comunque, Donald, dubito che l'attuale mancanza di un recente progetto americano di ristampe di MANDRAKE THE MAGICIAN sia dovuta a preoccupazioni di correttezza politica, altrimenti non si sarebbe ristampato quasi nulla di ciò che abbiamo già visto.
    Forse, l'ingolfamento del mercato e la difficoltà a reperire il primissimo materiale domenicale hanno un maggior peso su questa mancanza.

    RispondiElimina
  2. Eh, non è più tanto facile, purtroppo. In italiano, battendo mostre e mercatini, dovresti trovare ancora ad un prezzo decente l'edizione da edicola della Comic Art; quella "amatoriale", per quanto si veda spesso in giro, viene venduta in blocco a prezzi abbastanza alti: ma potresti provare a cercare i primi tre volumi sfusi (i migliori). Quella che manca proprio, purtroppo, è un'edizione degna di questo nome in lingua originale... Speriamo si muova l'americana Hermes, che sta facendo (con qualche notevole pecca) l'integrale di Phantom.

    RispondiElimina
  3. @ Fortunato: è vero, quelle edizioni mi erano sfuggite, grazie!
    Sì, probabilmente il "freno" ad un'edizione americana di Mandrake è costituito dal problema delle prime domenicali. Però, almeno limitatamente alle giornaliere, le "clippings" di Blackbeard, che sono ora alla Ohio Library (se non sbaglio) hanno una qualità ottima. Quelle della prima annata, purtroppo, sono riprese da L'Avventuroso (sic!) per via di una triste vicenda, ma Enrique Zeiger ha provveduto a emendare le censure nerbiniane con i micrifilm. Un pastiche niente male, che si è visto anche in Italia.

    RispondiElimina
  4. Confermo che l'edizione Comic Art da edicola si trova abbastanza facilmente e a prezzi accessibili. Al momento su eBay c'e' una serie 1/47 a circa 2 Euro al pezzo:
    http://cgi.ebay.it/MANDRAKE-1-47-LUOMO-DEL-MISTERO-COMIC-ART-OTTIMI-/110635614243?pt=Ristampe_Anastatiche&hash=item19c2658023

    Ciao,
    Armando

    RispondiElimina