1935 (marzo-maggio)
Brick Bradford è ricordato dagli appassionati di syndication classica per le lunghissime storie in daily strips, scritte da William Ritt e disegnate da Clarence Gray: etnologia, archeologia, fantascienza; intrighi complessi e affascinanti. Le sunday pages de L’Audace, come ho già detto, sono invece del tutto diverse: il biondo protagonista è lo stralunato visitatore di un mondo vagamente alieno, a metà fra la civiltà
precolombiana e un delirio lisergico anni Sessanta. Come Gordon, ma più banalmente dell’eroe di Don Moore e Alex Raymond, il protagonista non fa altro che combattere in arene, affrontare mostri variopinti, salvare principesse e partecipare ad improbabili guerre: tutto ciò senza una vera e propria trama, e pure con un ritmo non sempre efficace.
precolombiana e un delirio lisergico anni Sessanta. Come Gordon, ma più banalmente dell’eroe di Don Moore e Alex Raymond, il protagonista non fa altro che combattere in arene, affrontare mostri variopinti, salvare principesse e partecipare ad improbabili guerre: tutto ciò senza una vera e propria trama, e pure con un ritmo non sempre efficace.
Ma certo le suggestioni grafiche sono fantastiche. Appartengono a tre categorie: decorative, architettoniche ed erotiche. Cominciamo dalle ultime. Nemmeno in Gordon c’è un erotismo come quello che sa suscitare Clarence Gray con le sue elegantissime fanciulle, coperte da veli trasparenti che lasciano intravedere molto di più di quello che la bigotta società italiana degli anni Trenta possa tollerare:
Gray è potente anche con le figure maschili:
Quando imita Raymond, Clarence Gray non è altrettanto architettonicamente abile:
Se la cava molto meglio con scorci che ricordano quinte teatrali di drammi futuristi:
Si punta molto sull’eroe di Ritt e Gray. Dal numero 69, la grafica della testata cambia, e Brick Bradford ne monopolizza lo sfondo. L’autore dell’ammaliante disegno è Carlo Cossio:
Glamour a non finire, come si vede. Il problema è che oggi, nel 1935, i lettori del nuovo Audace guardano soprattutto alla sostanza avventurosa: sono certamente solleticati dalle lunghe gambe delle eroine, ma sentono la mancanza dell’epicità raymondiana.
Che il Brick Bradford domenicale non “funzioni”, diventa molto presto evidente ai redattori de L’Audace, visto che già col numero 73 del 23 maggio, l’anti-Gordon scompare dalla prima pagina. Al suo posto c’è il grandissimo Tarzan di Harold Foster:
Brick Bradford passa in ultima pagina, che comunque è ancora prestigiosa:
Col numero successivo, però, la grafica della testata cambia di nuovo, e il biondo temponauta non vi compare più. La star adesso è il Signore della Giungla:
Nello stesso numero, Brick Bradford scompare anche dall’ultima pagina, e al suo posto inizia ad essere pubblicato Ted Towers, ovvero Prendetele vive! Nominalmente di Frank Buck (domatore e autore di romanzi), la serie, il cui autore il cui autore sei testi è ignoto, ha visto avvicendarsi ai disegni Joe King, Paul Frehm, Glenn Cravath ed Ed Stevenson. La pubblicazione di Ted Towers su L’Audace sarà effimera: vedremo presto la serie su I Tre Porcellini.
Brick Bradford, d’ora in poi, sarà per sempre relegato nelle pagine interne:
Nessun commento:
Posta un commento