giovedì 11 febbraio 2010

Jumbo – quinta parte

Ancora americani e un inglese, 1933-34


Un altro tra i primi americani ad apparire sulle pagine di Jumbo, fra il 1933 e il 1934, è Clarence D. Russell, ma non con le tavole domenicali di Pete The Tramp (da noi Saltafossi di Malimpeggio), la sua serie principale, che Vecchi utilizza per un nuovo “giornalino”, ovvero “Rin-Tin-Tin”. Su Jumbo è ospitato invece il topper delle Sundays, che occupa il terzo superiore di ogni pagina dedicata a Pete The Tramp: si tratta di Pete’s Pup (infatti è proprio il cagnolino di Saltafossi), qui ribattezzato Flock:




A proposito: il termine “giornalino” nasce in questi anni, per indicare la forma editoriale del settimanale di otto/sedici pagine, “autocopertinato”, che somiglia appunto a un quotidiano in miniatura. Il termine resta in voga fino a tutti gli anni Sessanta e oltre, quando ormai non c’è più nulla, in edicola, che somigli alla forma originaria, e comprende tutti i formati, dagli albi striscia ai volumetti pocket.


Russell è un altro notevole autore, rimasto ancorato per decenni alla sua fortunata creatura. All’epoca della Grande Depressione, Pete The Tramp è un testimone della sua epoca, quasi come lo Charlot di Modern Times, e magari ne riparlerò a suo tempo. Flock invece è gradevole, splendidamente disegnato, ma forse non molto di più.

Chi saranno gli autori delle seguenti tavole, della cui nazionalità addirittura dubito? Appaiono rispettivamente nei numeri 4 e 32 di Jumbo 1933:




Il problema è che questi grandi classici americani vengono pubblicati disordinatamente, saltuariamente (anche le storie a continuazione!), in alcuni casi malamente tradotti e soprattutto senza la continuità e regolarità – stessa pagina, stesso formato, settimana dopo settimana – che servono a fidelizzare il lettore. La pubblicazione di Boob McNutt, soprattutto, è tanto “schizofrenica” da disseminare perfino le singole vignette di ogni pagina tra un numero e l’altro dei settimanali! E perfino oggi, anche i più avvertiti fra gli storici del Fumetto (noi per primi!) si riferiscono alle tavole su “Cine Comico” come prima (e unica) edizione italiana di questa serie. Solo Giorgio Salvucci, su “Il Fumetto”, chiama a raccolta tutte le tavole, scoprendo che, fra Jumbo e Cine Comico, viene pubblicata da noi, quasi integralmente, la sequenza di tavole domenicali dal 19 febbraio al 31 dicembre 1933: una lunga, folle avventura che meriterebbe certamente di essere ristampata integralmente.

Bonzo è invece una serie inglese, creata da George E. Studdy negli anni Venti, ma assai diversa dai fumetti dell’Associated Press: è decisamente “moderna”, visionaria, con molti addentellati al Cinema d’animazione d’Oltreoceano e agli stessi comics USA:




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