sabato 4 giugno 2011

Topolino, sedicesima parte


1936 - I
© Disney in ogni dove

Il 1936 è un anno di svolta. Nel momento di massimo successo per L’Avventuroso, Mondadori rivoluziona l’organico dei suoi uomini e mette finalmente mano a Topolino, nel tentativo di imporlo definitivamente. Come abbiamo già visto, per i periodici disneyani è stata creata nel 1935 una Casa Editrice apposita (benché totalmente controllata dalla Casa madre), ovvero le Edizioni Walt Disney-Mondadori: proprio nel gennaio del 1936 vi fa il suo ingresso come socio Cesare Civita, che diverrà, in questo giro di anni, una delle figure centrali del primo comicdom italiano. Come Direttore Editoriale del settore periodici, sempre nel 1936, giunge – transfuga da Rizzoli – nientemeno che Cesare Zavattini, che si porta dietro il “compaesano” Mario Gentilini. Insieme a questi, nello staff redazionale diretto da Antonio Rubino, arriva il giovane Federico Pedrocchi, che incontreremo spessissimo nel prossimo futuro.
Rimando al famoso “librone”, che uscirà il prossimo Novembre, a Lucca, per tutti i particolari di questa affascinante storia, riemersi nella loro completezza grazie alle ricerche condotte dal nostro staff (composto da me, Fabio Gadducci e Sergio Lama) e grazie all’intelligenza e lungimiranza della Nicola Pesce Editore e soprattutto del suo grande Direttore Editoriale, Andrea Mazzotta.


I grandi cambiamenti arriveranno a metà dell’annata. Per ora il settimanale prosegue nella formula consueta: le tavole domenicali di Mickey Mouse che giungono dagli Stati Uniti sono correttamente pubblicate in prima pagina, a colori; le giornaliere nella seconda, in nero (o meglio, in blu):


L’impaginazione è filologicamente corretta: tra l’altro le strisce giornaliere sono integre e non rimontate. Inizia in questo periodo una delle storie più belle del Topolino di Floyd Gottfredson, Il misterioso “S” flagello dei mari, conosciuto in seguito col titolo Topolino e il Pirata Orango. Si tratta delle dailies dal 30/9/1935 al 4/1/1936, e dunque queste strisce sono pubblicate su Topolino quando la pubblicazione dell’episodio si sta appena concludendo, negli Stati Uniti.



La fortuna vuole che proprio nel momento in cui il formidabile staff di Federico Pedrocchi & c. prende le redini di Topolino, la produzione “sindacata” di Mickey Mouse prenda quota. D’ora in poi, Gottfredson e collaboratori inizieranno ad inanellare un capolavoro dopo l’altro: Lo Struzzo Oscar, La casa dei fantasmi, L’Uomo Nuvola… Storie straordinarie piene di pathos che saranno continuamente ristampate per decenni, in albi e volumi. Proprio Il Pirata Orango sarà scelto, nel 1946, nel tentativo di risollevare le sorti di un Topolino “giornale” ridotto ormai all’ombra di se stesso.


L’ultima edizione italiana delle leggendarie dailies di Mickey Mouse è uscita nell’inverno 2010/11, nella collana Gli anni d'oro di Topolino, curata da Luca Boschi e Alberto Becattini, a cui faccio di nuovo i miei complimenti.


L’impegno dei redattori di Topolino, per produrre a Milano dei fumetti che possano tener testa a quelli americani, all’inizio del 1936 si concretizza solo in SK1, la storia di Guido Moroni Celsi di cui abbiamo già visto alcune tavole:





I “francobolli educativi” sono legati al primo concorso a premi indetto dal settimanale. Documenti ritrovati in questi mesi, nel corso delle ricerche per il famoso “librone”, testimoniano che a curare questo aspetto promozionale di Topolino – utilissimo per fidelizzare i lettori, creando un canale di comunicazione con la redazione – è Federico Pedrocchi in persona.
Notate il riquadro “Amici di Topolino”: è disegnato da Antonio Rubino e riprende la grafica della prima Tessera degli Amici di Topolino, ovvero il club (termine assai sgradito al regime!) che riunisce i primi fan del periodico e che attraverso varie fasi e trasformazioni, arriverà in piena salute agli anni Sessanta del Novecento.




Per ora, comunque, oltre a Disney sono i fumetti americani del King Features Syndicate, agenzia rappresentata in Italia da Guglielmo Emanuel, a dare sostanza a Topolino e a tenerne su le vendite. Tim e Tom, ovvero Cino e Franco (Tim Tyler’s Luck) di Lyman Young e collaboratori, occupano il prestigioso paginone centrale a colori:




La terza pagina ospita le tavole domenicali di Audax, ovvero King of Royal Mounted di Allen Dean. L’ANAFI ha appena editato un volume con un sostanzioso gruppo di Sundays inedite in Italia, successive a questo periodo.


Infine, la pagina sette è occupata per metà da Ella Parella, pregevole fumetto minore il cui titolo originale è Ella Cinders, opera di Bill Conselman e Charles Plumb, creata nel 1925 e chiusa nel 1961. La striscia non è prodotta dal KFS ma dall’United Feature Syndicate.



Nel tempo, la serie di Conselman e Plumb passa per varie fasi, quella prettamente umoristico-sentimentale, quella “giallo-rosa” ed una più squisitamente “avventurosa”. Topolino e Paperino, fino al 1938, pubblicheranno alcune interessanti storie di quest’ultimo tipo, oltre ad un sorprendente excursus nel dramma della Grande Depressione e nel New Deal rooseveltiano. Lo vedremo a suo tempo.



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