Anna è un fumetto interessante, con una qualità di disegno non disprezzabile, e certo di grande valore documentario. Che ne dite, vi piacerebbe vederne tutte le puntate? Sia io che Sergio possediamo la raccolta quasi completa della Domenica Illustrata. QUASI, ahimè, manca ad entrambi un solo numero, introvabile.
Per Franco il garibaldino, disegnato con uno stile naif che ricorda quello dei cartelloni dei cantastorie, riporto qui il breve intervento di Sergio, postato qualche giorno fa. Lo invito a fornrci maggiori particolari, se può e se ne ha voglia:
“Un'altra rara testata a fumetti, Il Pinocchietto, uscito il primo settembre del 1945, presentava Franco il garibaldino, una storia dedicata all'eroismo di tanti eroici sconosciuti italiani che combatterono i nazisti.”
“Un'altra rara testata a fumetti, Il Pinocchietto, uscito il primo settembre del 1945, presentava Franco il garibaldino, una storia dedicata all'eroismo di tanti eroici sconosciuti italiani che combatterono i nazisti.”
Sempre interessantissimo questo tuo blog.
RispondiEliminaIl C. Gall del primo fumetto è per caso il pittore e illustratore fiorentino Carlo Galleni (che allora doveva avere 25 anni)?
Fortunato ha colpito ancora.
RispondiEliminaCredo che, al 99%, sia proprio il fiorentino Carlo Galleni l'autore della breve serie "Anna", apparsa sulla "Domenica Illustrata".
Sul Galleni non ero riuscito a trovare alcun dato.
Grazie Fortunato!
Sergio
Prego, Sergio!
RispondiEliminaMa ho solo buttato a indovinare in relazione a luogo, periodo e, soprattutto, allo pseudonimo.
Non ho compiuto nessuna identificazione di stile grafico (anzi, alla prima occhiata, avevo pensato che potesse essere un francese...).
«Il Pinocchietto»
RispondiEliminaEdito dalle edizioni del “Pinocchietto”, il settimanale esce a Milano il primo settembre 1945. Diretto da E. Castiglioni e provvisto dell’indispensabile autorizzazione del P.B.W. , il giornalino presenta in prima pagina le avventure di Pinocchietto, un clone del burattino collodiano, qui assai birbante e furfantello, impegnato in storielle autoconclusive che lo vedono protagonista di scherzi e burle che quasi sempre gli si rivolgono contro. Tra gli autori delle tavole, che in calce propongono la ormai stantia rima baciata, segnaliamo la breve presenza di certo Falcone e di Guido Messina. Successivamente il personaggio è affidato ad un giovanissimo Dino Attanasio che illustrerà Pinocchietto presumibilmente fino alla chiusura della testata. Attanasio, che un paio d’anni dopo disegnerà per Tea Bonelli Furio Almirante, si trasferirà in Belgio e collaborerà per lunghi anni con i due noti settimanali «Tintin» e «Spirou».
Il nome del protagonista, Pinocchietto, è stato assai inflazionato nei decenni passati. Si rammenta, tra le altre numerose pubblicazioni, una collana edita dalla casa editrice Bietti dove, secondo la moda del tempo, Pinocchietto, in una lunga serie di “volumetti illustrati”, affrontava i più disparati mestieri e professioni: poliziotto, magistrato, alpinista, esploratore, palombaro o si recava nella Luna, in Egitto, al Polo Nord, nel Far-West ecc.
In quarta di copertina appare la prima puntata Franco il garibaldino, “Romanzo partigiano”, disegnato, come giustamente fa notare Leonardo, con uno stile naif che rammenta “quello dei cartelloni dei cantastorie”. All’interno del giornalino novelle e le consuete rubriche, con la posta dei lettori curata, visti i tempi, da tale “Zio d’America”. Poco dopo le pagine centrali saranno parzialmente occupate da fumetti di provenienza inglese quali: Lancillotto e Biancastella e Flip cane poliziotto. La storia Franco il garibaldino termina dopo dieci puntate che hanno visto subentrare allo sconosciuto “artista”, un altrettanto sconosciuto autore che si sigla G. O. senza che la qualità delle illustrazioni abbia subito un effetto migliorativo. Al suo posto un nuovo romanzo avventuroso: Spadardita, disegnato da un ventiduenne Augusto Pedrazza che pochi anni dopo diverrà un autore di successo, anche in Francia, con le avventure del tarzanide Akim, creato su testi di Roberto Renzi. Il Renzi, che aveva assunto la qualifica di redattore capo del giornalino, è quasi certamente l’autore dei testi di Spadardita, che termina col numero ventiquattro e della storia che segue, I ribelli di Dranki-tor , entrambi illustrati da Pedrazza. Purtroppo la mia collezione si interrompe col numero ventisei del 15-21 marzo 1946.
Sergio
Buonasera,
RispondiEliminami chiamo Massimo e ho da poco scoperto il vostro blog.
Sarebbe molto bello, se possibile, vedere tutte le puntate del fumetto Anna.
Un ringraziamento per la passione e la competenza che mettete in queste pagine!
Grazie!
RispondiEliminaCercherò di scansionare tutta "Anna" (meno una puntata, purtroppo) e di metterla in linea prima possibile.
Mi piace molto "Franco il garibaldino". Ho visto che hai pubblicato la prima e l'ultima pagina di questo insolito e sconosciuto fumetto. Non è che ne hai altre? Mi picerebbe leggerlo tutto
RispondiElimina@ Marco: ah, se avessi tempo di aggiornare questo blog... Comunque ti riferisci a "Franco il garibaldino", di cui ho pubblicato solo una tavola (fornitami da Sergio), oppure ad "Anna", di cui ho pubblicato la terza e l'ultima puntata?
RispondiEliminaMi riferivo a "Franco il garibaldino". Oltre alla prima tavola qui sopra, non hai pubblicato anche l'ultima nel post del 5 maggio 2009 intitolato "Il pinocchietto"? È un peccato vedere quanti bei fumetti italiani sono finiti nel dimenticatoio... Complimenti per il tuo blog, bello e interessante.
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