Lunedì 26 dicembre (Santo Stefano), Leonardo Gori e Fabio Gadducci
sono stati intervistati da Felice Cimatti su Eccetto Topolino, durante la trasmissione di RAI Radio Tre Fahrenheit
E' già in linea il podcast, per ascoltare la conversazione
venerdì 23 dicembre 2011
ECCETTO TOPOLINO a Fahrenheit!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
apperò... la mia radiotrasmissione preferita!
RispondiEliminaauguri a voi tutti
michele
bel colpo! e augurissimi a tutti!
RispondiEliminaConcordo con illustrAutori: Bel colpo!
RispondiEliminaLa voce suadente di Fabio farà il resto… :)
L'ho ascoltata.
RispondiEliminaBuona intervista: abbastanza lunga ed articolata, scevra da domande idiote e ben focalizzata sulle tematiche del volume.
Inoltre, sembrava che Cimatti avesse davvero letto il libro ;P
Un'ottima passerella, dato che, per quanto ne so, Fahre è una trasmissione molto seguita da lettori "forti".
la speranza è quella ;-)
RispondiEliminaa gennaio lo segnala anche su "Fumo di China" n.200 (e in edicola ormai soltanto "Linus" è più vecchio, sob...) il sempre ottimo Brunoro!
proprio bella, per tutti ma anche per appassionati
RispondiEliminadirei che la frase di Leonardo “è una cosa ancora da dirimere quella del perché e del percome” dice tutto della critica (seria) di fumetti ancor oggi... ;-)
però gli extra rimasti fuori devi metterli qui sul blog, se no veniamo lì e ti bruciamo tutti i fumetti (come direbbe She-Hulk e come raccontate degli inverni della guerra)
Molto interessante il fatto che sia stata lasciata aperta la porta che conduce dal 1945 in poi: di fatto per certi personaggi non ci fu alcuna soluzione nella loro continuità, se non per brevi periodi.
RispondiEliminaCambiano in parte gli editori, con l'entrata in lizza del troppo. secondo il mio parere, vituperato Capriotti, che in quel di Roma raccolse l'eredità del periodo bellico. Certo, erano finiti i tempi delle suggestioni legate ai cieli gialli ed agli oceani verdi, ma del resto il mondo aveva subito un terribile scossone.
Per chi come me allora aveva otto anni o giù di lì, l'universo costituito dai fumetti si configurava come una avventura meravigliosa e di certo nessuno dei miei coetanei storceva il naso di fronte agli albetti di Gim Toro e simili.
Costituiva un lusso avvicinarsi agli albi d'oro Mondadori, se non per i pochi che avevano alle spalle un padre danaroso.
Fortunatamente io avevo mio fratello maggiore che di fumetti ne acquistava: quella era l'inesauribile fonte dalla quale mi abbeveravo.
Grande Tomaso… :)
RispondiEliminaI cieli gialli mi sfuggono…
Buon Anno a tutti quanti, in bocca al lupo a chi sta scrivendo libri ( penso a Leonardo e al povero Bruno Arcieri che ne ha già passate anche troppe : ma perché non mandarlo - ringiovanito e non solo giovanile - in vacanza alle isole Scilly con una bella rossa dal bollente sangue celtico??).
RispondiEliminaFelice 2012||||
O com'è che tutti, in questi giorni, rivorrebbero il buon Bruno Arcieri? Ero alla Biblioteca delle Oblate, l'altro giorno, e sono stato sommerso di affetto per il Capitano!
RispondiEliminaMi mettete in tentazione...
Sto scrivendo come un forsennato, è vero, ma sono immerso nel 1508, dalle parti di Hispaniola.
Buon 2012 a Tomaso e a TUTTI! E scusate la la latitanza.
Siamo nel 2012!!!
RispondiEliminaC'è un bel mucchio di tempo rispetto al 1508!! Io Arcieri me l'immagino , sotto falso nome, (non paralitico in carrozzella dopo l'incidente di macchina ma giovane[ non bisogna essere troppo impietosi)], ad esempio nella primavera del 1939 per indagare sulla scomparsa di qualcuno( un diplomatico fascista??) a Londra.
Qualche eco del "Marchio giallo" ed una spruzzatina del canone holmesiano: qualcosa di classico insomma.
Essendo io un patito dei "gialli"( in senso generale) con una predilezione per Léo Malet e il suo Nestor Burma- non solo quello del ciclo degli arrondissements- amo le atmosfere di "120 di Rue de la Gare" ( magnifica la trasposizione a fumetti di Jacques Tardi): la mia lingua batte sempre da quelle parti, dove il dente duole.
Spesso rileggo però alcune opere di Raymond Queneau per la loro strabiliante struttura narrativa connessa all'uso linguistico. "I fiori blu" non è in fin dei conti anche un giallo ad enigma???
Italo Calvino definì quest'opera intraducibile, poi la tradusse per Einaudi con il metodo espressivo: la mia ammirazione per questi scrittori è sconfinata.
Va beh, per il primo dell'anno basta ed avanza!!
Va beh, vedremo in futuro.
Caro Tomaso,
RispondiEliminaNel 1508 non "indaga" Arcieri, ovviamente. Contratto firmato, libro in consegna.
La tua idea è molto, molto interessante: il 1939 è un anno speciale, le atmosfere jacobsiane sono strepitose, da me amatissime.
Ma Bruno non è su una sedia a rotelle, sai: ha finito da tempo la riabilitazione (fatta per conto suo, dopo la fuga dall'ospedale Tabarracci di Viareggio) e ora indaga, fra Roma e Firenze, a una storia molto brutta, con un ragazzo morto che era suo... Basta. Dovrei trovare la forza di finire questo romanzo anche senza un editore. In realtà un editore potrei anche avercelo, ma ci sono molti ma. Aspetto incoraggiamenti.
A te un meraviglioso 2012.
Gli incoraggiamenti ce li hai di sicuro da parte di Maria Teresa, che in questo momento ha la mia copia di "Eccetto Topolino"… :)
RispondiEliminaIo però devo ancora riceverla da NPE… :(
Quando avrai tempo, fammi sapere riguardo all’email che ho inviato a te e a Luca. Conto anche sui vostri consigli per tutto il discorso Craveriano.
Sto sentendo l’intervista.
RispondiEliminaNon è che mi soddisfi molto. Soprattutto le domande dell’intervistatore le trovo superficiali, per quanto - diciamo così – "informate".
Come fa a raffigurarsi il Vittorioso come una iniziativa volta a trasmettere un messaggio "politico"? A dispetto di tutte le innegabili intersezioni con la ideologia fascista, è sbagliatissimo schematizzare in questo modo – rozzo a dir poco.
Poi una nota: Argentovivo un giornale "laico"? L’uso, sbagliatissimo, del termine "laico" che si fa oggi rischia di contrapponendolo al Vittorioso, come se quest’ultimo fosse stato un giornale "clericale".
Il clericalismo è qualcosa di ben specifico, dovuto oltretutto ad un malinteso in prospettiva storica, si tratta di cose che creano all’interno della Chiesa divisioni fittizie, che poi divengono reali, che Rosmini denunciava già nel suo "Le cinque piaghe" (all’epoca messo all’indice).
L’ignoranza della gente in materia storico-ecclesiastica mi disarma, ma certo non è da meno anche la schematizzazione che si fa in termini di "reazionario vs. liberale", o parlando genericamente di istanze politiche sempre come fossero fenomeni inquinati già alla base di matrice ideologica. Questo rischia di non far vedere la spinta ideale che c'è dentro, anche ad ogni ideale politico, specie ora che le generazioni giovani sono private di adeguati strumenti critici.
Mah.
l' assenza di nuovi post è dovuta a lavori su un nuovo libro?
RispondiEliminaCaro ragno e cari amici tutti,
RispondiEliminail mio amato blog "Fumetti Classici" va considerato temporaneamente sospeso: ciò per problemucci miei personali (niente di che, per carità) e soprattutto per lo stringersi dei tempi intorno al nuovo romanzo, dopo vari anni di inattività.
Appena lo spirito e il tempo me lo permetteranno, tornerò alla carica!
Grazie per l'interesse e l'amicizia con cui mi avete seguito finora!
Leonardo aka Donald
Ma che succede?? Il post con la notizia di una ristampa riveduta e corretta di "Eccetto Topolino" è scomparso: Come mai?? L'editore Mister Pesce ci ha ripensato?' Al buon Mazzotta il moscone al naso è saltato??
RispondiEliminaLa terza che hai detto ;-)
EliminaHo anticipato un po' troppo, pare. Ne riparliamo fra un po', pare. Ciao e grazie ancora!