lunedì 28 novembre 2011

ARRIVA REGGIO EMILIA...


...dove gli amici dell'ANAFI avranno disponibile, in vendita, "Eccetto Topolino".
L'imperdibile mostra mercato è il riferimento nazionale (e non solo) degli appassionati e dei collezionisti di fumetti. Come dice il suo Presidente, l'amico Paolo Gallinari:

Per la gioia di tutti gli appassionati, ritorna come è tradizione nel week end del 3 e 4 dicembre 2011, la Mostra Mercato del Fumetto di Reggio Emilia. Giunta alla sua 47a edizione, la kermesse fumettistica reggiana è come sempre organizzata dall'Anafi (Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell'Illustrazione) e dall'Arci di Reggio Emilia nei padiglioni delle Fiere di Reggio, in via Filangieri 15, nell'ambito della 23a edizione di Cambi & Scambi, fiera reggiana del collezionismo.


E, per quanto riguarda "Eccetto Topolino":

Da segnalare, fra le decine e decine di novità del settore, l’uscita del libro Eccetto Topolino, interessante volume che illustra finalmente tramite una serrata indagine storica la intricata vicenda dell’arrivo e dello sviluppo, dagli anni Trenta fino alla guerra, dei fumetti Disney in Italia e il loro rapporto col fascismo. Il libro, assieme all’altra novità, ovvero il ritorno del mitico “diavolo buono” Geppo con l’avventura “Inferno 2000”, sarà in vendita presso lo stand Anafi.



Grazie per la collaborazione all'ANAFI tutta e a Paolo in particolare!

8 commenti:

  1. sono molto irritato del fatto che nonostante le rassicurazione del presidente della casa editrice Nicola Pesce Editore, il dott. Mazzotta, riguardo all'uscita del libro Eccetto Topolino. Mi vergogno che una casa editrice non riesca ad indicare una data precisa di uscita di un libro. Apprezzo il lavoro degli autori del libro ma gli consiglio la prossima volta di rivolgersi ad una casa editrice seria. Ringrazio tutti e faccio i complimenti per il blog sempre pieno di contenuti eccezzionali.

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  2. Caro Anonimo,
    mi spiace che la sua esistenza sia stata turbata dal ritardo dell'arrivo di "Eccetto Topolino" in libreria.
    Non potevo immaginare che significasse tanto per lei. Sinceramente un po' mi rammarica il fatto che la sua vita sia così poco ricca di eventi da farla infervorare tanto per il semplice ritardo di un libro. Mi dispiace soprattutto per lei.
    Sa, per noi è importante fare dei buoni libri, ben curati, ben pubblicizzati.
    Poi per la distribuzione, non siamo certo noi che li portiamo a mano libreria per libreria, ma abbiamo degli intermediari (i più importanti del settore) che stanno lavorando alacremente per farsi che un libro, importante come il suo attaccamento dimostra, possa giungere in tutte le librerie d'Italia.
    Non è mancanza di volontà non poterle fornire una data precisa, ma avendo lavorato fino all'ultimo giorno utile per rendere questo volume assolutamente imperdibile e ricco, abbiamo avuto qualche difficoltà a definire il giorno e l'ora esatta di arrivo nelle librerie.
    Ci può perdonare per questo?
    Abbiamo un periodo di massima che va dal 15 novembre al 7 dicembre.
    22 giorni. Non mi sembra così tanti per un libro atteso da oltre settant'anni.
    Non si vergogni di noi, la prego. Noi non ci vergogniamo certo di lei. Anzi.
    Siamo fieri che esistano persone come lei alle quale diamo motivo di vita con i nostri volumi.
    Molto fieri.
    Mi spiace infine dirle che alcuni degli autori del libro sono già al lavoro per un nuovo volume della stessa collana. Anche esso epocale. Quanto e più di questo.
    Mi faccia una cortesia però. Non lo compri e non lo ordini.
    Le spedisco la prima copia che esce dalla tipografia in regalo con questa dedica
    "Ad Anomino
    Nella speranza che senza questa attesa la sua vita non passi troppo velocemente e priva di significato. Mi stia sereno".
    Andrea Mazzotta
    (che non è presidente di niente, dato che le case editrici non hanno presidenti, ma che è solo un direttore editoriale).

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  3. Mamma mia, come siete nervosi!!
    Comunque, caro Anonimo, se vuoi ricevere in fretta "Eccetto Topolino", fai come ho fatto io, ossia usa il bonifico bancario come consigliato tempo fa su questo stesso blog.
    Ehh, la distribuzione.... che ci vuoi fare se è un poco schizofrenica.

    Caro Donald, old chap, sarai sabato prossimo venturo a Reggio??

    Esco dal seminato: sono tormentato dal dubbio riguardo la statura di Bruno Arcieri.
    Nel 1938 quanto era alto ( poi con l'età un poco l'altezza diminuisce) mentre camminava verso Montmartre??? Bello quel capitolo.

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  4. Sì, davvero, moderiamo i toni: non ne vale la pena. La NPE ha fatto un grande lavoro, il libro c'è e prestissimo sarà in tutte le librerie.
    Caro Tomaso, spero di riuscire ad essere a Reggio sabato mattina: mi farà molto piacere incontrarti.

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  5. volevo solamente aggiungere di non fare ironie inutili e poco professionali per un direttore editoriale e che comunque non c'è ne bisogno perchè il messaggio era stato molto diretto non per maleducazione ma semplicemente per avere informazioni che cercavo da tempo sul sito della casa editrice. La ringrazio della precisazione (15-7 dicembre) ma le assicuro che la mia era una precisazione a puro scopo di farmi rispondere da qualcuno.

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  6. @ Tomaso: Bruno era alto 1,70, più o meno, nel 1938. Non l'ho mai misurato, devo dire. Grazie davvero: anche a me quel capitolo piaceva, ho cercato di scriverlo a tempo di jazz.
    A sabato, spero.

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  7. La mia curiosità nasceva dal fatto che mio nonno paterno, Arturo, era alto 1,73 e per i suoi tempi era considerato un uomo alto; mio padre poi -classe 1904, che misurava 1,78 - altissimo!!
    Bruno nel suo ultimo exploit, aveva 60 anni, ma con i capelli ancora neri e il fisico dritto e snello, lo descrivi come uomo alto.
    Così, sono manie.
    Ehh, Parigi nel 1938....... Da giovane, diciamo alla fine anni '50, quando andai per la prima volta a Parigi alla ricerca dei pittori impressionisti ( avevo una "cotta" per certe luci nei quadri di Monet), trovai ancora la Parigi anteguerra, poi progressivamente demolita nei quartieri popolari a partire dalla prima metà del decennio successivo.
    Questa Parigi ormai scomparsa rivive bene nei romanzi di Lèo Malet, in special modo nel ciclo degli arrondissements, romanzi in parte pubblicati in Italia da Fazi editore.
    Comunque, sono più suggestivi se letti in lingua, nonostante l'uso dell'argot che mette in difficoltà chi come me conosce il francese in modo scolastico.
    Magistrali, a mio parere, le versioni fumettate dovute all'estro di Jacques Tardi, anche queste però meglio se lette nell'originale di Casterman.
    A Reggio... non so, sono ...diciamo "agitabile", con scarsa resistenza alla confusione.
    Sono le famose sette classiche patologie della vecchiaia che combinate insieme , se agitate fra di loro a modo di cocktail, mi mettono K.O.
    Comunque vedremo.
    Ciao

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  8. A Reggio Tomaso l’avevo invitato e ci tenevo che venisse, sperando ci fosse anche Maria Teresa, magari anche con suo nipote, ma lo capisco benissimo.
    Io però, più che confusione (alla quale, nonostante l'età, sono molto più esposto di lui), direi stanchezza.

    Se devi guardare, non dico con un po' di calma, ma anche di buon passo, tutto il padiglione (e parlo solo dei fumetti), mentre cerchi qualcosa, arrivi sfinito.
    Mi sono accorto che per visitarla serenamente, magari appunto in compagnia e con l’obiettivo di fare incontrare amici, occorre andarci senza cercare niente di particolare.
    Allora ce la si gode come si dovrebbe (come quando avevamo il banco, cosa che ti permette: 1) di riposarti; 2) di fare i turni per girare o quant’altro).

    Speriamo alla prossima occasione! :)

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